Creato da Sivegerna il 31/07/2013

Elixir du Diable

Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti,ogni giorno d'un passo,nel fetore delle tenebre,scendiamo verso l'inferno,senza orrore. C.Baudelaire

 

 

 

 

Conclusione

Post n°10 pubblicato il 04 Ottobre 2013 da Sivegerna

Lungo il nostro percorso...
 su quella strada interminabile che divide la Vita dalla Morte,
giacciono frammenti taglienti.
Alcuni di questi frammenti
recideranno tendini e squarceranno le carni,
saranno polvere e penetreranno la mente
verranno inghiottiti e risiederanno nell'anima.
In Vita,così come nella Morte e in tutto il resto
il dolore deve esistere.
E' la radice dell'Esistenza.

                             Sivegerna

 

 
 
 

Demone-Gravitą

Post n°9 pubblicato il 01 Ottobre 2013 da Sivegerna

Credevo in un solo Dio che sapesse danzare.
E quando ho visto il mio Diavolo,mi stupii,perchè lo trovai serio,profondo...solenne.
In seguito capii,che Egli era un Demone-Gravità e che per causa sua tutte le cose erano destinate a cadere.
Cadevano le sparanze,i sogni,la voglia di fare e di creare...e insieme a tutto questo,precipitavano i miei anni...risucchiati nel vortice della rassegnazione.

"Vieni e balla Demone-Gravità".
Ma lui ride con voce muta e la sua bocca resta sigillata e la sua figura immobile nell'ombra.

 




 
 
 

Dedica Notturna

Post n°8 pubblicato il 25 Settembre 2013 da Sivegerna

Non vi è nulla di disarmonico o fuori posto
nei miei sentimenti Mio Signore
Non abbiate timore,non offendetevi

Non celatemi il vostro sguardo ne io celerò la mia devozione
per Voi,che mi siete caro...che mi siete tutto.


All'alba so che voi scomparirete
ma nulla vi ho mai chiesto
ne nulla vi chiederò.

Rispetterò quel patto che stipulammo
in quella fredda e invernale Notte
all'ombra del grosso albero

Permettetemi solo un bacio
uno soltanto...
come due vecchi amici...concedetemelo.
                                 
Sivegerna


 
 
 

#Capitolo Primo#

Post n°7 pubblicato il 23 Settembre 2013 da Sivegerna

Da piccola
mi dicevano di aspettare.

"Aspetta l'inizio della scuola per usare la valigetta di colori nuovi".
"Aspetta che tutti siedano a tavola per assaggiare la torta".
"Aspetta il compleanno per la bambola".
"Aspetta Natale per le tue scarpette di cuoio".

L'attesa.
Era questo ciò che mi rendeva inquieta e nervosa...l'attesa.
Il dover attendere quanto?...un giorno,un mese...un anno?
Per quanto mi sforzassi,per quanto cercassi di rimanere buona,riuscivo sempre a "rovinare" o a "rovinarmi" le sorprese.

E così,il bellissimo pacchetto regalo incartato con amorevole cura e buon gusto,avvolto in quella meravigliosa carta che sembrava del velluto rosso,non arrivava mai del tutto intero o immacolato alla vigilia di Natale.
E la torta di mele amputata con atroce e calcolata precisione.

Oggi a distanza di anni,dopo che la vita mi ha brutalmente fatto saggiare il suo flagello sulla carne,dopo che dolore e felicità hanno cominciato a ballare insieme un valzer senza fine...è adesso che comprendo che il vero farabutto di tutta la storia non è l'attesa,ma la speranza che sempre si nutre quando si rimane lì seduti ad aspettare gli eventi.





Sivegerna.


 
 
 

Peccato

Post n°2 pubblicato il 07 Agosto 2013 da Sivegerna

Tra le quattro pareti di una cella,
vi è una donna la cui vita intensa sembra palpitare.
Un mondo di passioni arde dentro il cerchio
dei sui grandi occhi e sembra scivolare sotto la pelle delle sue pallide guance.
Le sue mani fini, sensitive, si uniscono come per una supplica,
come per un discorso...ma ci sono motivi di disperazione.

Quella donna soffre,
quella donna ama,
è come un falò che la consuma illuminandola.
Ma addosso al suo corpo gracile c'è un abito,
un bianco abito di novizia,
e pende dalla sua fine vita un rosario.

I suoi passi tremanti la portano innanzi al crocifisso...
e li crolla singhiozzando.

 

 


 
 
 
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