Creato da la_mia_notte il 14/10/2008

Buio_intenso

Non lo puoi conoscere ... ci puoi solo "sbattere" ... pochi sanno "resistere" ...

 

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Post n°119 pubblicato il 26 Novembre 2010 da la_mia_notte

 

  

 

 

ero mai stata davvero nelle pieghe della sua intimità?

 

 

… le persone si strusciano, fanno i suoi porci comodi con l’anima mia … sì, tendo a farmi usare come un rullino in un susseguirsi di scatti frenetici, mentre qualcuno prova a“fottermi”. Era questo che volevi leggere?

Non sono una scrittrice, mi sento più un capostazione quando annuncia le partenze, perché penso che la vita in fondo sia una serie di binari collegati e i treni rappresentano l’irruenza di chi ti sbatte addosso gli occhi, mescolando il suo odore con il tuo. Eppure amo inebriarmi di quei momenti, magari dopo ci starò male … più l’odore è pregnante, più mi piace annusarlo a occhi chiusi semicosciente … ma l’attimo scorre velocemente lasciando spazio al nuovo.

Piove. Sento le gocce scendere sull’asfalto, sembrano ricordi prostituiti in cambio di quiete.

Quanti falsi allarmi coesistono in un turbamento? … spesso si ha l’impressione di non stare mai nel posto giusto.

Ora non è del tempo che hai sprecato o del momento mancato che serve pensare, bensì di quello che resta, di quello che vorresti per te. Non serve a niente ricordare gli errori commessi, bisogna buttarsi nella paura … è come un tuffo da un aereo ad alta quota. Hai presente? Come quando parli con gli occhi bendati.

Nell’attesa dei mille volti di nessuno mi sono sentita una scomoda precaria, colei che si vorrebbe avere nei momenti di solitudine, che fugge se gli stai troppo addosso, che le manca il respiro in un bacio, che accetta gli inviti a danzare anche quando la musica sta per finire.   

E’ bello vivere le persone, “non tutte, qualcuna”, capire cosa sognano, se mentono, quando ascoltano e una volta che stendono le carte, lanciare i dadi in aria in uno spazio talmente grande che è impossibile vedere i numeri usciti.

Lei invece, "L", mi piace, ma non di un piacere da scopata, mi piace e basta … è adrenalina pura. Quanto era bella mentre mi guardava negli occhi … eravamo lì, a respirarci sulla pelle abbracciate in un letto che chissà quanti amanti aveva ospitato. Ciò che mi piace di lei è che mi fa  sentire la gioia quando ci sto insieme un minuto, un’ora o una notte … è vederla bere una coca appena sveglia, ordinare le cose più strane da mangiare … una bellezza oltre, dal profumo di vita, non so se mi spiego … mentre a te, se dovessi paragonarti a qualcosa, ti paragonerei a un cubetto di ghiaccio tenuto in bocca.

Sono una che se né frega di ascoltare chi impartisce lezioni, non sono modellabile, mi sento libera da qualunque vincolo, probabilmente amo solo l’idea dell’amore … o della sua esistenza.

Oggi l’ho saputo più di ieri, tu avevi un altro, scritto sulla pelle, però, malgrado lo avessi spesso in bocca, io lo vedevo solo un comodato d’uso ... quasi percepivo la saliva che ti lasciava addosso durante i vostri orgasmi ... te lo eri portato a letto di nuovo e lo avresti fatto ancora. Non mi spezzò il cuore saperlo, andai oltre. Lo ricordo quando me lo dicesti, avevo gli occhi sui tuoi e una mano in tasca. Ho taciuto, prima di dirti che eri una stronza … in realtà penso sia troppo facile rifugiarsi tra "vecchie" braccia se le cose attorno perdono di consistenza ... mi spiego: per attutire il dolore  si finisce con il commettere uno sbaglio piacevolmente aspro.

Lo amavi? Lo avevi davvero amato o amavi l’idea di lui e ciò che eri quando stavi con lui? Mentre me lo domandavo, facevo strada verso "L". Quando mi ha vista mi ha preso la mano davanti a tutti senza vergogna ... non come te, basta farti domande guardandoti negli occhi per percepire i tuoi sensi di colpa, capire che tutto attorno ti pesa più dell’aria, pure i miei interrogatori, come li chiami tu … che vorresti avere una vita diversa, ma che non hai le forze per metterla in moto e finisci col perderti in rapporti sterili, utili a riempire lo spazio di un’ora.

Tu sei il mio istante di vuoto, l'anello smarrito, l’involucro di plastica dove celo le ansie. Sei un libro senza pagine, scritto nel mistero. Sei come quella montagna che non si può sorvolare, il principio e la fine del caos, una camminata sotto la pioggia. Tu in un’orgia di parole  imbrogliate, sei così, pesantemente leggera, meravigliosamente snervante, bugiarda e sincera, incasinata dentro l'anima.

“Che mi venisse un colpo se mi morissi addosso questa volta … ”.

 

 

 

 

 

Elo...

 
 
 
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