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IPPARCO DI NICEA
Post n°9 pubblicato il 01 Aprile 2005 da Encedalus
Buongiorno a tutto l'equipaggio! :-)) Tra un un viaggetto tra le stelle e l'altro, parliamo un po' anche della scienza e della storia che riguarda l'astronomia. L'astronomia moderna è in fondo il risultato di centinaia o migliaia di scoperte fatte nei secoli passati. Le prime osservazioni astronomiche dei primi uomini che guardavano il cielo, magari riposandosi alla sera dopo una dura giornata di caccia o di lavoro agricolo, portarono a relazionare le fasi della Luna allo scorrere dei mesi e delle stagioni ed a compilare i primi calendari. La curiosità dell'uomo spinse ad uno studio più metodico della posizione degli astri. IPPARCO di Nicea, astronomo greco che visse Rodi dal 185 a.c. al 125 a.c., utilizzando delle "mire meccaniche" chiamate DITTRE (o DIOTTRE) ed applicando le regole trigonometriche che lui stesso sviluppò, scoprì il moto irregolare della Luna e scoprì l'eccentricità dell'orbita terrestre intorno al Sole. Le sue misure furono così precise che riuscì a misurare la precessione dell'orbita terrestre dovuta alle perturbazioni indotte dalla gravità lunare, che è di soli 50 secondi d'arco. Ovviamente Ipparco la chiamò "precessione delle stelle" in quanto non conosceva bene la meccanica e la struttura del nostro Sistema Solare, ma vedeva che la posizione delle stelle cambiava di anno in anno di questi 50 secondi d'arco. Per avere un'idea di cosa significano 50 secondi d'arco, e quindi capire la precisione delle misure fatte da Ipparco, possiamo dire che è l'angolo di osservazione delle estremità di una becchettina lunga 1 centimetro, vista a 50 metri di distanza. Oggi sappiamo che precessione dell'asse di rotazione della Terra ha anche una "zona di perturbazione non lineare" e che compie un ciclo completo in 26.000 anni. Ipparco con i suoi modesti mezzi e con il suo grande genio matematico, riuscì a misurare con discreta precisione la distanza tra la Terra e la Luna, che oggi sappiamo essere 384.000 kilometri. Ipparco sosteneva che la Terra fosse al centro dell'universo (geocentrismo) e per rappresentare i moti del Sole e della Luna si avvalse della TEORIA DEGLI EPICICLI che era di fatto un artifizio geometrico escogitato da APOLLONIO nel 200 a.c. per spiegare movimenti periodici compositi. TOLOMEO utilizzò l'epiciclo per spiegare le diseguaglianze periodiche nel moto dei pianeti (detto SISTEMA TOLEMAICO). Le esaurienti spiegazioni matematiche di Ipparco contribuirono a far abbandonare la TEORIA ELIOCENTRICA dettata da ARISTARCO DI SAMO che nel 310 a.c. affermava che tutti i pianeti orbitano intorno al Sole, mentre il Sole orbita intorno alla Terra. Ipparco catalogò oltre 800 stelle, ripartite in 6 classi di magnitudine apparente. Quasi tutte le opere di Ipparco sono tramandate grazie agli scritti di Tolomeo che visse tra l'anno 100 d.c. ed il 178 d.c. e che era un grande ammiratore delle opere di Ipparco. Le opere di Ipparco andarono di fatto distrutte nell'incendio della biblioteca di Alessandria d'Egitto, ove si custodiva in pratica tutto il sapere umano dell'epoca. Per puro piacere di saperlo, la biblioteca di Alessandria d'Egitto subì i primi danneggiamenti già del 47 a.c. ad opera dei Romani di Giulio Cesare, che distrussero i primi 40.000 rotoli di opere di matematici ed astronomi. Il Sistema Tolemaico rappresentò l'unico sistema accettato fino all'anno 1.500. Ovviamente non sto andando molto a fondo nei dettagli e salto diverse notizie per non annoiarvi. Ci vediamo presto equipaggio! :-)) |
Inviato da: zerocode
il 09/12/2013 alle 13:24
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 02:58
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:59
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 01:32
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:21