Dafne senza adepti

Ebbene sì, siamo di nuovo ad una svolta, ora si cambia davvero... se prima mi sono accontentata di cambiare me stessa, ora tutto muta: nuova casa, nuovo ambiente e speriamo presto anche nuovo lavoro! E' che quando mi guardo allo specchio vedo una essere che sopravvive, certo, lo fa egregiamente, senza farsi mancare nulla di importante e nemmeno il superfluo, ma... mi sono dimostrata a sufficienza che ce la posso fare, ora devo cominciare a vivere davvero! Questa stitichezza emotiva sta diventando sempre più intollerante perciò vaffanculo, è giunto il momento di tornare a rischiare anche in quel meraviglioso ma terrificante mondo delle relazioni interpersonali... è così bello soffrire per amore, quantomeno ti percepisci viva!

METAMORFOSI

Ed eccomi qui a scrivere... dopo tanto tempo... di nuovo di fronte alla pagina bianca (o meglio viola...). Non so se definirlo preoccupante, per me scrivere è sempre stato l'ultimo approdo... in mancanza di una vita serenza e privata della possibilità di altro sfogo (sessuale, fisico, spirituale...) finisco con il fissare i concetti scrivendo. Prendo tanto in giro chi si esprime per mappe concettuali e poi non riesco a fare chiarezza in me se non vedendo quello che traspare dalla mia analisi scritta... sono davvero così pazza?

Cmq la mia vita romana è ad una svolta epocale... nel giro di un anno è successo un po' di tutto, ma a volte mi sembra di essere più statica del papa. Ho trovato un lavoro vero, con tanto di contratto e possibilità di risvolti creativi a breve termine che mi fanno ben sperare, ho una casa, posso dire di aver finalmente stretto delle amicizie vere... sono anche riuscita a staccare il cordone ombelicale con famiglia e parenti in modo silenzioso, soffuso, ma netto... eppure mi sento insoddisfatta. Sarà la mia naturale tendenza alla sfida, questo tendere a qualcosa di meglio, sempre meglio, sempre più... capitalismo esistenziale... è come se non mi accontentassi mai veramente di quello che ottengo perchè ci sono molte altre cose che ancora non sono in grado di fare e potrei imparare! Il capitalismo si basa sull'avere sempre di più? Io funziono con una categoria simile, il cui soggetto però non è il bene materiale, bensì l'esperienza. La verità e che sono repressa, sto usando solo una parte del mio potenziale perchè gran parte della mia energia è impiagata a reprimere sentimenti... cazzo, a volte non ce la faccio proprio più, vorrei correre a piedi nudi in mezzo ad un prato, guardando sempre dritto, fino ad essere esausta, quindi stendermi nell'erba e respirare l'aria della verità e della serenità... che tutta questa situazione finisca al più presto, altrimenti imploderò. Potrei usare la mia energia in modo differente, potrei compiere le mie scelte senza condizionamenti, potrei sfruttare diversamente il mio tempo, senza dovermi arrovellare per cercare di risolvere un situazione che esula dalle mie competenze, potrei mandare affanculo tutto... ma non voglio. La mia ragione si chiede come ha fato a ritrovarsi coinvolta in una situazione così paradossale, il mio cuore finalmente si sente parte di qualcosa di grande... essere nelle cose per poterle modellare dall'interno... è come se il mio lavoro si fosse spostato dall'ambiente professionale a quello familiare... Forse dovrei imparare a sbottare... basta tenersi dentro le cose e vaffanculo a chi non capisce o fraintende... mi sono rotta di dover pesare sempre tutte le parole che dico e quindi basta! Non lo farò più. Così seppure la mia energia verrà comunque dispersa,  non sarà più in qualcosa che non ho scelto e cmq potrà essere reinserita nel ciclo vitale per cui nulla si crea o si distrugge ma tutto si trasforma. Diamo il benvenuto ad una nuova Dafne.

LAVORI IN CORSO

Sta arrivando... una settimana e SCACCO MATTO ALLO SFRATTO, sarà una realtà. Incredibile! Dafne sei una figa! Sei arrivata da così poco tempo in questa nuova dimensione eppure... riesci ancora a stupire te stessa. 2500 flyer... certo che le cose viaggiano diveramente adesso... sembra quasi la pubblucità della IBM con Gandhi... Ma la soddisfazione più grande è certamente l'effetto che questo ha prodotto in Cerere, l'obiettivo primo di tutta la manifestazione... e anche la miglior compagna di viaggio, che nonostante la stanchezza accumulata a furia di notti insonni, è venuta con me a distribuire per i vari locali e centri sociali della zona 'ste famose cartoline... già questo in realtà mi ripaga di tutti gli sforzi, anche se l'ansia di non rientrare nelle spese non ha neanche il pudore di sembrare latente... Amen. La speranza ora è quella che il 21 non si tramuti in una resa dei conti, visti gli elementi certi della serata... il mio cinismo mi fa dire che la lancetta pende periocolosamente verso il rosso, ma la speranza è l'ultima a morire e mi auspico che tutti coloro che vogliono bene ad Antonella, si adoperino per non rovinarle la festa... le sue asettative sono già fin troppo alte per venire completamente soddifatte, se poi gli agenti interni alla dimensione ce ne mettono del proprio... La piccola Cerere vive o nel mondo dei sogni, o nel baratro della depressione... e io la adoro, quindi questo è esattemente quello che sembra, un appello.

DONO DELL'UBIQUITA'

Chi non ha sognato almeno una volta nella vita di poter essere in più posti contemporaneamente? Beh, per la verità io l’ho sognato più volte e quando penso a quale superpotere desidererei se fossi un’eroina marvel, non ho dubbi… quante cose potrei fare? Una Dafne starebbe sempre immersa nei libri, un’altra lavorerebbe con passione e cercherebbe di dare un senso più equo a questo mondo, un’altra ancora si occuperebbe a tempo pieno delle persone che ama… in una stessa giornata potrei riuscire anche a dormire! E così sarei felice, invece che sempre insoddisfatta dalla scarsa capacità di dosare gli interventi, che dimostro costantemente. Questo nuovo mondo… l’informazione in tempo reale, la rete, i mass media, il pc… tutto è diventato talmente veloce da non poter essere più fermato e immagazzinato e l’individuo non può che assuefarsi ai bombardamenti costanti che da esso riceve se vuole viverci dignitosamente. La razza umana si suddivide così in due categorie, coloro che vivono, e coloro che desiderano vivere… la sopravvivenza della specie dovrà sopportare anche questa schermaglia, ma onestamente non so bene quale sia la miglior sorte che potremmo augurarci. La logica vorrebbe che coloro che hanno creato questo vuoto emozionale estremizzandolo sempre più, finiscano col soccombere dello stesso male autodistruggendosi… ma la storia che certamente non insegna la logica, ma solo quello a logica non si dovrebbe più compiere, dimostra inequivocabilmente che siamo condannati a ripetere i medesimi errori. Io, che rappresento miseramente l’altra faccia della medaglia, continuo a sognare un mondo in cui invece vincano l’affettività e il rispetto, dove le persone ricerchino in se stesse quell’equilibrio che le porterebbe a comprendere l’unica verità, l’assioma, l’assunto di base, l’amore. Credo che solo una vita dedicata a costruire il bene possa rendere felici, ma a volte è così difficile proseguire quella ricerca interiore che permette di raggiungere l’assioma che… le persone finiscono con l’accettare la sopravvivenza abbandonando ogni volontà di vita felice. Nonostante sia insoddisfacente, si finisce per accettare la logica del consumismo che per sua stessa definizione, prevede l’infelicità costante come teorema di base… è solo una sfrenata corsa a qualcosa di migliore, a nuovi bisogni, a nuovi prodotti… il possesso come unica fonte di piacere, costantemente frustrata dall’urgenza di un nuovo bisogno… Davvero vogliamo perseverare con questa linea d’attacco? Di autoattacco? Anche chi sta ai vertici di questa enorme piramide gerarchica, non ha raggiunto la felicità perché è succube della stessa smania di possesso e non potrà mai accontentarsi di quello che ha costruito…e non stiamo parlando delle fondamenta. Più dell’80% della popolazione mondiale vive con appena il 20% delle risorse per garantire l’infelicità dei propri sfruttatori? Mi piacerebbe essere credente per poter sperare nell’apocalisse.

PENSANDO...

Mi duole ammetterlo, ma passo molto tempo a pensare... so che e'`pericoloso ma lo faccio ugualmente... soprattutto quando mi ritrovo in situazioni come queste. E' sempre stato cosi', gli addii mi fanno impazzire! E se gia' non sono una persona molto socievole, in situazioni cosi' sature di fauna, per di piu' di idiomi differenti, finisco col chiudermi nel mio cantuccio... I connotati della timidezza... e chi mi conosce lo sa bene... e' difficile interrompere monologhi. E' che fa rabbia, perche' forse piu' di altri dovrei conoscere il vero valore della vita, ma conitunuo a farmi scorrere della mani fiumi di occasioni... Oh caro Edipo... se avessi ricordato la domanda fatta... ti sei lasciato sedurre dal responso ammaliatore della pizia, che il suo mestiere di certo sa fare, e ora tutto questo mondo partecipa del tuo dolore... e spesso senza nemmeno saperlo! Ma... almeno un postulato posso permettermelo... io voglio conoscermi e raggiungere l'equilibrio... so di provare empatia per te e da questo sono partita...

Il viaggio socratico... conosci te stesso... troneggia oscuro sull'oracolo di Delphi.