Creato da PROF.DI.FILOSOFIA il 15/08/2005
ovvero sulla Ricerca della Felicità

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Lettera sulla Felicità/1

Post n°2 pubblicato il 16 Agosto 2005 da PROF.DI.FILOSOFIA

Meneceo,

Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.

Chi sostiene che non è ancora giunto il momento di dedicarsi alla conoscenza di essa, o che ormai è troppo tardi, è come se andasse dicendo che non è ancora il momento di essere felice, o che ormai è passata l'età. Ecco che da giovani come da vecchi è giusto che noi ci dedichiamo a conoscere la felicità. Per sentirci sempre giovani quando saremo avanti con gli anni in virtù del grato ricordo della felicità avuta in passato, e da giovani, irrobustiti in essa, per prepararci a non temere l'avvenire.

Cerchiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità, perché quando essa c'è tutto abbiamo, altrimenti tutto facciamo per possederla.

Pratica e medita le cose che ti ho sempre raccomandato: sono fondamentali per una vita felice.

 
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Commenti al Post:
alexxxdgl5
alexxxdgl5 il 16/08/05 alle 01:15 via WEB
Niente di più incontrovertibile! Non esiste certezza che non sia incline almeno nel suo principio. Stò portando avanti uno studio sul rapporto tra crescita economica e standard di vita intesi come felicità.Qui la questione è controversa per il soggettivismo del concetto di felicità,sfuggente a qualsivoglia formalizzazione.. Ma ci sono economisti che stanno effettivamente cercando di integrarla a quel asettico indice con cui di solito si misura il benessere,il prodotto interno lordo. Se la FELICITA' non diviene ambito rilevante per le scienze sociali,tutto è distorto e di laboratorio.
(Rispondi)
 
PROF.DI.FILOSOFIA
PROF.DI.FILOSOFIA il 16/08/05 alle 12:22 via WEB
Sono assolutamente d'accordo con te. E' giusto tentare di definire una griglia di indicatori della FELICITA'. Ho più di un dubbio che qualunque risultato possa essere accettato come oggettivo. E' la stessa differenza che c'è tra i sondaggi quantitativi e quelli qualitativi. Con i primi ottieni statistiche probanti. Con i secondi "solo" spunti per la creatività...
(Rispondi)
solo_per_te_sempre
solo_per_te_sempre il 16/08/05 alle 01:48 via WEB
Dal mio punto di vista io posso non provare piacere a correre in salita eppure sono falice di farlo perchè questo stato d'animo fa oltre la contingenza del corpo che soffre.Questo discorso dovrebbe liquidare il corpo ma in effetti non è sostenibile perchè anche con i sensi posso essere indotto alla felicità,magari con la contemplazione o la sensualità dell'oggetto. Prima conclusione è che la felicità fa parte sia dell'esperienza che del concetto. Solamente che la prima è banco di prova per quello che desidero(essere felice)se sò quello che voglio,ma può anche essere prova inconvalidante per una mia pregressa concezione se solo l'atto pratico può verificarlo.Esempio:pensavo che quella ragazza mi avrebbe fatto felice e invece scopro che quello che io reputavo felicità,coccole e affezzione,è limitante e mi rende triste. La felicità è un percorso dinamico e mutevole la cui base c'è l'elaborazione e la pratica dell'esperienza. Cosa ho schivato di significativo?....
(Rispondi)
 
PROF.DI.FILOSOFIA
PROF.DI.FILOSOFIA il 16/08/05 alle 12:26 via WEB
...il problema del rapporto con te! La felicità è un problema intimo, è uno stato d'animo, è la rappresentazione del rapporto tra te e l'universo mediato da miliardi di variabili...
(Rispondi)
MedeAthena
MedeAthena il 16/08/05 alle 10:32 via WEB
Che meraviglia, un blog di filosofia ^__^ Bellissima idea, ti linko immediatamente :D
(Rispondi)
 
PROF.DI.FILOSOFIA
PROF.DI.FILOSOFIA il 16/08/05 alle 12:27 via WEB
diciamo meglio un blog di riflessione... grazie per il link promessomi.
(Rispondi)
CoMizia
CoMizia il 16/08/05 alle 11:02 via WEB
Questa lettera sembra spedita a me!
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PROF.DI.FILOSOFIA
PROF.DI.FILOSOFIA il 16/08/05 alle 12:28 via WEB
aspetta di finire di leggerla...
(Rispondi)
minsterr999
minsterr999 il 25/03/09 alle 03:38 via WEB
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