Ermes

Io credo invece che l'istinto c'entri, si, ma che non sia l'unico parametro al quale riferirsi quando si parla di questa sorta di sintonia. In fondo, tutti possiamo essere mostri ma c'è chi preferisce investire tutto in un modo, percorrendo la strada della consuetudine, del comune, e chi in altro, al contrario investendo qualcosina in più in e per se stesso, coltivando le proprie capacità per la " nascita" di un nuovo modo di fare; e non solo di quello, anche di pensare. Da ciò tutto quello che ne consegue. Del resto, a mio parere, ci sono gradazioni varie a cui i" mostri ", di entrambe le categorie, appartengono. Per questo dunque nel primo caso si parla di normalità, da norma, regola o anche ordine all'interno del quale si vive. Nel secondo di qualcosa che va oltre l'ordinario. In entrambi i casi ci sono varie gradazioni. Non credo che, peraltro, chi afferma di essere un mostro pecchi o possa essere definito saccente,semmai si verifica il contrario, perché di solito, chi sta in basso si comporta come la volpe con l'uva: pur di non ammettere che non vi arriva, dice che ancora è acerba!

Ho sempre amato molto la fiaba della Volpe e l'Uva tanto da pubblicarla più d'una volta sul mio blog. La trovo particolarmente interessante, oltre che adatta a vari momenti di vissuto personale.
I mostri possono essere tali anche nella normalità? Quindi potrei essere circondata da mostri senza accorgermene? E' molto peggio di quanto pensassi...
Sorrido, ovviamente!

Grazie per l'ospitalità.