vorrei poter scrivere come fosse musica, vorrei poter scrivere come fosse la
luce a mezzogiorno nel giardino del cavaticcio
mentre fumiamo due sigarette al sole
vorrei poter scrivere come fosse una pausa dentro un bar, sconosciuto mai
stato mai notato, quando entriamo e diventano tutti gentili, forse perché sei
così luminosa, forse perché talvolta succede
così come vivo, così come sento
vorrei scrivere per ogni ora del giorno, per ogni buongiorno per ogni
mezzogiorno per ogni gemma su ogni albero di questo sole che arriva
vorrei alzare un braccio e creare l’azzurro del cielo alzare un braccio e
creare il verde dei prati alzare un braccio e ballare
l’incredibile caso di tutto ciò che rinasce, per le pietre che lo raccontano,
per noi uomini che non ce ne accorgiamo
meravigliosi esseri distratti, talvolta crucciati ai bordi di una vasca e alle
spalle il mare
talvolta convinti dalla linea dell’orizzonte e alle spalle le montagne
come se ora a primavera le cose girassero anche senza girare la testa, mi alzo
mi sposto ti cerco,
il nome di un fiore il nome di una gemma il nome di un sasso bianco il nome
segreto dell’anima,
che beve senza sapere come
l’ora che splende quando la terra ci alza come braccia al sole
Filiberto
da Bologna
Inviato da: idro56
il 07/05/2012 alle 20:08