ANGEL HEART

Un milione di cani in dieci anni, questi sono i numeri delle adozioni di cani in canili e rifugi in tutta Italia. Una media di circa 100.000 cani adottati ogni anno, rispetto ad una popolazione randagia di 700.000 esemplari tuttora liberi sul territorio italiano e concentrati prevalentemente nelle regioni del sud Italia e sulle isole, e con una presenza media di circa 150.000 cani nei canili italiani su una popolazione totale di 7 milioni di cani che vivono nelle famiglie italiane.

Stando ai dati raccolti da AIDAA analizzando a campione le anagrafe canine regionali italiane le regioni che in cui si è adottato di più (rispetto alla popolazione canina presente in anagrafe) sono l'Emilia Romagna, seguita da Lombardia, Valle d'Aosta, Piemonte e Toscana, in coda alla classifica delle adozioni in canile Campania, Basilicata, Sicilia e Calabria.

Di questi cani circa il 70% sono cani di piccola e media taglia, mentre solo il 30% sono cani di grossa taglia e quasi tutti di razza. Sempre secondo i dati raccolti dall'Associazione analizzando i flussi di 100 canili sparsi in tutta Italia nel corso degli ultimi anni, i cani abbandonati sono stati circa 1.100.000, mentre circa 1.300.000 sono state le entrate in dieci anni di cani nei canili e rifugi (compresi i canili sanitari) in Italia. Il randagismo ad oggi è di fatto quasi debellato in quasi tutte le regioni del nord con punte vicino allo zero assoluto in Trentino Alto Adige, Friuli e Valle d'Aosta.

Come casa hanno un vecchio fusto di plastica dentro un terreno abbandonato. Per il resto, il cibo dei volontari che va tutto alla loro mamma, chiamata Alyssa, che ha bisogno di sostentarsi per poterli sfamare. Loro sono 8, multicolor e di pura razza meticcia, semplicemente uno splendore e un inno alla vita che torna sempre a vincere. Hanno forse una settimana di vita e si trovano nella zona di Velletri. Che altro dire? Che hanno bisogno di aiuto, che il criminale che ha mollato la madre incinta sapeva benissimo che era prossima al parto, che i volontari stanno facendo di tutto per non farli entrare in canile, pericolosissimo per dei frugoletti tanto piccoli. Sono a rischio vita.E poi che i volontari si offrono di aiutare con chip e vaccini ma questi ragazzotti vanno tirati su al meglio e poi, come la loro mamma tanto buona anche se un poco diffidente rispetto agli umani, dovranno avere una casa. Una casa sicura e amorevole per dimenticare il fusto, gli stracci, le privazioni, la fame e la paura.

Il richiamo del cane è un comando molto importante e va insegnato al cucciolo fin dal primo giorno del suo ingresso in casa. E' molto importante educare il cane a comportamenti socialmente condivisi. Si tratta di uno dei comandi più difficili da far rispettare all’animale e serve molta pazienza per riuscire a insegnarlo al cane. La tecnica più semplice per impostare il richiamo consiste nel prendere un bocconcino di cibo, farlo annusare al cane e poi lentamente indietreggiare chiamando il cane per nome e aggiungendo il comando ‘vieni’. Quando il cane si avvicina obbedendo al comando, allora, per ricompensa potrà avere il suo bocconcino. L’esercizio va ripetuto molte volte fino a quando il cane non assocerà al comando, dato dal suo nome e dalla parola 'vieni', il fatto di doversi avvicinare al padrone.
Per far sì che il comando venga sempre rispettato dal cane in qualsiasi condizione bisogna rispettare alcuni fattori.

Fattori da rispettare per il richiamo dei cani
Tra i principali fattori da rispettare per rendere efficace il richiamo ci sono: la gerarchia, il rinforzo, la comunicazione, le punizioni, le errate associazioni, la soddisfazione dei bisogni e la sicurezza.

Vediamoli nel dettaglio:
- la gerarchia. Bisogna impostare un rapporto chiaro con il proprio cane in cui le posizioni gerarchiche sono ben definite. Nel rapporto cane-padrone, il cane deve riconoscere il padrone come leader e identificarlo con il capo branco. Diversamente il cane non risponderà mai al richiamo.
- il rinforzo. Per rinforzo si intende il premio da dare al cane quando obbedisce al comando. Il rinforzo deve essere sempre positivo e non deve mai venire a mancare.
- la comunicazione. Il richiamo deve essere chiaro e univoco, quindi è necessario usare sempre le stesse parole e la stessa intonazione quando si imprime il comando.
- le punizioni. Non bisogna punire il cane quando non risponde al richiamo per evitare di spaventare il cane e far si che non torni per paura di essere punito.
- le errate associazioni. Bisogna evitare che il cane associ il richiamo a qualcosa di spiacevole o negativo come ad esempio chiamarlo per mettergli il guinzaglio per andare via dal parco. Se il cane associa il richiamo a qualcosa di negativo, sarà restio a tornare.
- rispettare i suoi bisogni. Un cane soddisfatto per aver giocato e corso abbastanza e per aver esplorato a sufficienza il territorio sarà più propenso a rispondere ad un eventuale richiamo.
- sicurezza. Il cane non deve notare insicurezza nel vostro comportamento o nella vostra voce. Non bisogna osservare continuamente il cane mentre gioca o esplora il territorio, poiché deve essere il cane a stare all’erta e cercare il padrone con lo sguardo per paura di perderlo.

Siamo a Bakersfield, in California: le immagini delle telecamere di sicurezza sistemate fuori la casa di Roger Triantafilo, un abitante del luogo, mostrano il figlio intento a giocare in bicicletta nei pressi della dimora. All’improvviso il bimbo subisce l’aggressione furiosa di un cane presente nelle vicinanze, ma in suo soccorso giunge inaspettato il gatto dei Triantafilo, che grazie alla sua prontezza di riflessi interviene contro il quadrupede, che è costretto a battere in ritirata. Fortunatamente il bimbo riporta solo lievi ferite, e il papà ha deciso di diffondere in Rete le immagini dell’eroico gatto di famiglia, che si appresta a diventare popolare come altri animali da compagnia, i cui video sono spesso tra i più ricercati e cliccati da popolo del web.

Come abbiamo anticipato, vi è una lunga serie di storie riguardanti animali che hanno compiuto azioni coraggiose finite sulle prime pagine dei giornali in anni recenti: da cani che hanno salvato i loro padroni da attacchi cardiaci oppure dall’aggressione di altri animali come i serpenti, a gatti che sono riusciti addirittura a sventare una rapina. Ma anche animali esotici e che solitamente non hanno rapporti di interazione continui con l’uomo, hanno dimostrato di compiere gesti sorprendenti: c’è stata la vicenda di un esemplare femmina di gorilla che ha salvato un bimbo di tre anni caduto per errore dentro la gabbia di uno zoo, e che rischiava di precipitare da una grande altezza, o quella incredibile di un gruppo di delfini che hanno soccorso un pescatore la cui barca si era ribaltata, portandolo a riva passandolo da un dorso all’altro. Storie incredibili che dimostrano come a volte la Natura sia in grado di superare barriere e confini comportamentali tra esseri e specie diverse. E nel caso del gatto dei Triantafilo, che gli animali domestici si sentono in tutto e per tutto membri della famiglia in cui crescono e vivono, e quando è necessario sono in grado anche di sfoderare un coraggio inaudito.

...difficile da definire.... penso che la bellezza conta.. ma fino ad un certo punto.. da sola non basta se poi manca tutto il contorno... cercavo qualcosa... ma x ovvi motivi nn l'ho trovata ormai siamo pieni di diffidenza di paure.... nessuno crede + ai veri valori della vita... ci facciamo trasportare spesso dalle illusioni... x finire poi contro un muro.....e a me tutto questo...mi dispiace anto...falcoman43...

15 Mag 2014 | Come abbiamo anticipato, vi è una lunga serie di storie riguardanti animali che hanno compiuto azioni coraggiose finite sulle prime pagine dei giornali in anni recenti: da Cani che hanno salvato i loro padroni da attacchi cardiaci oppure dall'aggressione di altri animali come i serpenti, a gatti che sono riusciti addirittura a sventare una rapina...

Gli animali sono degli esseri molto più intelligenti di quanto ognuno di noi possa pensare, I protagonisti sono alcuni Cani che hanno imparato le buone maniere a tavola...