Creato da EasyTouch il 05/09/2008

LA FATA IGNORANTE

Per chi ignora, le colline sono sempre in fiore.

 

 

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Fungere da scoglio

Post n°1084 pubblicato il 02 Aprile 2015 da EasyTouch

Tutti i pregi che ho in coppia si trasformano in boomerang. Quindi ad un certo punto ho pensato di invertire la questione e mi sono resa impossibile, inaccessibile, una granrompicazzo, mai contenta e sempre assorta nelle salite e discese di scale di piano incomprensibili ad anima vivente. Qualche risultato l'ho ottenuto, ma pure il risultato mi si è ritorto contro, poichè quando ero stanca delle mie difese e le allentavo, si stancava l'altro e lasciava la battaglia e il proprio cadavere, a me. Quindi un gran nulla di nulla, asincrono, potenziato da una più accurata precisione nel colpire il punto debole indicato dal mio stesso indice. Perddippiù. Ad un certo punto ho smesso qualsiasi pensiero, difesa, prevenzione e i ripari li utilizzavo solo in caso di esondazione o invasione. Anche a questo punto, però, la situazione non è che sia andata migliorando di molto. Poi ho tolto pure la distale prevenzione non pensando che al momento, ma pure questo metodo dalle gambe corte mi ha fregata. Cosa rimaneva? Le persone più sagge che ho avuto la fortuna di interpellare, prendendo da lontano la questione, mi hanno caldeggiato l'abbandono delle aspettative. Ma questo ha procurato il mio suicidio in vita. Una volta resuscitata, le aspettative me le sono riprese una ad una e prima di rinutrirle, le ho tenute nella gabbietta qualche tempo per l'interrogatorio. Non ci ho ricavato un bel nulla.

Scrivo questo post per quale motivo non lo so, perchè forse esisto e qualche cosa devo fare per far uscire quest'onda e farla infrangere. Sono stanca di essermi scoglio. Qualche volta incontro qualcuno che è anima gentile e si presta o come roccia o come spiaggia, ma a volte passo ore accasciata al suolo a piangere e a cercare il perchè di questa disperazione. Ho solo troppo tempo libero. Tempo che sarebbe in linea con la mia maturazione occupare in altre faccende, invece io mi ostino a dirigere la mia crescita...non so forse dovrei abbandonare, forse se abbandono affondo. Una cosa, però.

In tutto questo ho trascurato il dettaglio, quando è il dettaglio che restituisce il tutto. Nei frammenti l'intero.

Lancio questo frammento e sicuro spacco qualcosa.

 

 
Rispondi al commento:
Skotizio
Skotizio il 09/04/15 alle 17:10 via WEB
Non so cosa sia questo livello 4!  Però credo di aver compreso cosa intendi. E’ vero, non si può stare sempre nell’osservazione dell’osservazione. Se è questo il punto, di certo, a differenza di quello che magari volevi, ti sentirai meno libera, meno spontanea.. e più “costretta” e “forzata”. E’ così? …Io ci sono passato, e ho avuto momenti in cui credevo che sarei impazzito. Fortunatamente, è solo un passaggio (a questo punto penso naturale). Ma chi è che chiede del livello 4? Non è sempre colei che verrebbe eliminata (gradualmente) con l’osservazione? Occhio che la mente ci frega con una rapidità e semplicità disarmante (del resto gli abbiamo sempre creduto..), e più gli farai guerra, più cercherà di farlo. All’inzio, quando cominci ad osservare, si manifesteranno momenti (di solito poco durevoli) in cui ci sei solo tu e il creato, senza pensieri di mezzo. Strani momenti di silenzio e osservazione, dove ti dirai (probabilmente) “che bello, ecco finalmente il silenzio.. sono connessa al presente”. Ma è un illusione… o almeno, solo una piccola parte di verità. Praticamente, la mente è fatta a livelli.. e essere su uno di questi, non ci permette ne di vedere, ne di sentire gli altri. E così, presi dal silenzio di quel livello (magari dopo un po’ di lavoro interiore), in primis iniziamo a farci l’aspettativa della vittoria (in realtà stiamo guardando ancora con gli occhi della mente, senza saperlo).. poi, vedendo che non dura e sentendo quanto sia “frustante” il continuo (e solo) osservare il creato, entriamo in crisi. Bene. Se è questo il punto (speriamo, perché altrimenti la stò dicendo abbastanza grossa :D), è destinato a passare. In bene o in male, ma passerà. Io posso dirti questo. Finchè ci sarà “una volontà” nell’osservare, finché dovrai “ricordarlo” per farlo (e forzarti quindi).. per quanto possano esserci momenti di vera pace, estasi e silenzio, ci sarà sempre “un osservatore” e “un osservato” (ovvero una condizione di dualità)… ci sarà sempre, un Io che vuole qualcosa. Ed è la sua sofferenza, la sofferenza di questo Io (che nel suo insieme è chiamato mente) chiuso in limiti che non sente di avere, che ci devasta. Adesso: se sei arrivata a questo (sorprendente per un Fata Ignorante :D), io direi.. fermati, fermati un secondo. Non so cosa sia questa storia del livello 4 (ha mica a che fare con “la quarta via?”), ma ti ha portato nella direzione giusta fino ad adesso. Però non penso che possa aiutarti ulteriormente. Te lo dico: se la soluzione è dimorare nel continuo osservare (“volontariamente”), non solo farai una fatica tremenda, ma potresti passare le pene dell’inferno finchè non avrai finito (ammesso che esista una fine.) Hai questi momenti di pace assoluta? Ti capita di avere momenti di silenzio mentale non voluti, non cercati, spontanei? Se si, devi solo dar attenzione a quelli e non farteli scappare per nessuna ragione al mondo. Se lo farai.. da soli, spontaneamente e senza sforzo, cresceranno in ampiezza e valenza, prendendo tutto il resto dello spazio. Ma quando capitano, tu devi esser lì e non dar retta a nient’altro.. devi viverteli nella loro interezza. Oltre a ciò c’è da dire anche questo: la comprensione è molto importante. Ora fai fatica ad abbandonare certe cose, perché probabilmente non hai ancora compreso realmente ed effettivamente, quanto è falso ciò che rincorriamo. Ed attenzione, perché la comprensione puramente mentale è una cosa (spesso crediamo sia tutto).. ma la vera comprensione, è composta sia dall’esperienza che dalla comprensione logica (ovvero mentale) della cosa. Quando vedrai senza più nessuna ombra di dubbio il falso come falso.. la questione dello sforzo, del vincolo, della costrizione, cesserà di essere tale.. spontaneamente. E sempre spontaneamente ti ritroverai nel presente, sempre più sorpresa di quello che stà succedendo. Prova a lasciarti andare, invece di controllare. Mettici tutto il coraggio che puoi e buttati! Tu non sei nel tempo e nello spazio.. è il tempo e lo spazio che sono in te (più di preciso, nella tua mente.. è lei che codifica tutto questo). Non schiacciarti in una forma, in un arco temporale, in un’identità.. se hai anche soltanto intuito che potrebbe non esser questa la verità.. perché è da qui che nascerà ogni sofferenza. Detto questo e vista l’ora, ti saluto! L’ultima frase che hai scritto non l’ho ben compresa sinceramente: è il mio commento che ricorda che siamo solo figurine.. o tu che lo ricordi direttamente a me? Ciao!
 
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