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L'influenza della cementificazione sulle piene dei bacini

Post n°3 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da why66

 

Come abbiamo visto le portate di piena dipendo da fattori come la piovosità , come la forma del bacino , e come la pendenza media , che in genere non sono influenzati dalla presenza delle attività umane .

La piovosità si ritiene che sia influenzata dalle attività umane ( immissione CO2, effetto serra , che posono modificare il clima - cosidette variazioni climatiche ).

Questi effetti alle volte anche naturali  sono lenti nel tempo , come l'avvicendarsi dei periodi glaciali , e non ne teniamo conto nella nostra trattazione

Risultano invece decisamente influenzati dalla realizzazione di edifici e manufatti vari utilizzati dall'uomo , per la sua vita e le sue attività, i valori di permeabilità / impermeabilità dei suoli .

Fenomeno in genere indicato come cementificazione dei suoli.

 

Questo gioca un ruolo fondamentale sulla formazione delle piene , per i tempi che concorrono alla realizzazione del fenomeno di collettamento delle acque possiamo considerare le superfici dei tetti , e dei piazzali ,o cortili cementati o asfaltati come superfici completamente impermeabili così pure le superfici delle strade asfaltate o lastricate da pavimentazioni a lastre di cemento .

 

Si hanno così modificazioni importanti dei valori in gioco. 

Per comprendere  l'importanza  di dette modificazioni  , prendiamo ad esempio un intervento immobiliare su  un area edificabile privata di 13500 mq  completamente permeabile ( ad esempio un ex terreno agricolo a prato , o utilizzato per colture foraggere o simili ) in zona di pianura o collina con dolci pendenze , dove si realizza un intervento di nuova edificazione edilizia che prevede la realizzazione di  60 villette a schiera da tre piani fuori terra di 200 mq ciascuna ( urbanisticamente equivalenti a 360 abitanti )

Avremo  alla fine dell'intervento

Tetti e grondaie                          4800  mq

Aree impermeabili a cortile         1500  mq

Strade di accesso private            3360  mq

 totale aree impermeabili                                   9660 mq

Orti e giardini                                                     3840 mq

 

A questo occorre aggiungere i mq impermeabili della viabilità pubblica che unisce il nuovo intervento al centro urbano ( ipotizziamo 1000 m di lunghezza per 8m di larghezza ), con un totale di ulteriori   8000 mq di aree impermeabili . 

In una zona di pianura o di dolce collina i tempi di corrivazione  delle acque , sulla superficie a prato o coltivata , della quota parte che nel frattempo non è riuscita ad infiltrare , e poi per raggiungere il centro abitato esistente possono essere di diverse ore. 

Per l'area trasformata dall'intervento immobiliare i tempi di corrivazione , possono scendere a poche decine di minuti.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

 

Tenuto conto che i tempi di corrivazione delle acque dai tetti e dai piazzali e strade sono praticamente corrispondenti ai tempi di riempimento delle tubazioni della fognatura acque di pioggia , ne deriva che possiamo trascurare il contributo naturale di orti e giardini e ci troviamo il contributo di 18000 mq impermeabili che arriva al corso d’acqua , e che prima non contribuiva alla piena ( nel nostro esempio sono 50 mq di superficie impermeabile per le strutture necessarie per ogni nuovo abitante ).

Ragionamenti simili li possiamo fare anche per edifici unifamiliari , per edifici condominiali ed ancor peggio per edifici per attività artigianali , commerciali od industriali e potremo constatare che

A – le superficie coperte ed impermeabili aggiunte praticamente vengono a costituire  la portata di piena

B che il contributo iniziale del terreno non modificato , avendo tempi di corrivazione più lunghi viene ad avere un peso assai minore  , e solo per fenomeni metereologici molto lunghi ( più lunghi di alcune volte dei tempi di corrivazione delle fognature realizzate ) si sommerà al contributo delle aree impermeabili ( cio' avviene in particolare nelle zone collinari o montane con forti pendenze , dove i tempi di corrivazione sui terreni naturali sono piuttosto bassi)

  

C questo contributo (A ) non è l’unico contributo alla formazione delle piene per la presenza dell’uomo , occorre tener conto anche degli effetti negativi che sovente hanno i manufatti presenti direttamente sul corso d’acqua o nelle aree golenali , aree comprese tra gli argini e destinate a contenere le esondazioni ,manufatti che quindi risultano esposti a ripetute esondazioni ,  ma a lungo andare possono essere causa di esondazione anche gli argini stessi  e particolarmente la copertura dei corsi d’acqua , per ostruzioni dovute al trasporto solido in particolare tronchi e rami uniti a  manufatti come i robusti teli  plastici  che avvolgono i materiali trasportati sui transpallet abbandonati e che le piene possono portare ai corsi d'acqua

 

Gli argini poi non realizzati  con un progetto generale dalla foce sino alla sorgente del corso d’acqua , ma generalmente pensati e realizzati in genere partendo dalla foce dopo una esondazione. 

L’esondazione successiva, magari dopo diverse decine di anni, sarà a monte del primo argine realizzato ed essendo questo risultato insufficiente , se ne realizzerà uno più ampio, cio comporta che a distanza di qualche secolo se non si interviene avremo che gli argini proseguendo verso la foce anziché allargarsi sovente si restringono , creando problemi  al deflusso delle portate di piena.

 

Se si escludono gli interventi palesemente errati o per l’ubicazione  ( edificazione in golena o addirittura alveo , creazione di ostacoli al deflusso in alveo , realizzazione di coperture dei coersi senza poi effettuare interventi periodici di pulizia ), possiamo dire che la causa generale di aumento della frequenza delle esondazioni è la presenza di tutti gli edifici esistenti a monte della sezione di esondazione , che aumentano ,le portate di piena e riducono i tempi di corrivazione.

Se detta analisi viene condivisa  posiamo ritenere colpevoli dell’aumento della frequenza delle esondazioni i proprietari degli edifici e dei manufatti a monte della sezione di esondazione , che di fatto antepongono il diritto di scaricare rapidamente  le acque , raccoltesi sulle loro proprietà , al diritto della comunità di non essere travolto da dette acque.

Oggi giorno con le registrazioni elettroniche delle reti pluviometriche e delle portate fluviali , sarà possibile confrontare l'andamento dei tempi di corrivazione effettivi per le portate di piena .

La diminuzione di questi starà ad indicare una misura indiretta della antropizzazione o cementificazione del bacino .

Una indagine in tale senso anche se solo di tipo indicativo si puo' ottenere andando a ricercare notizie sul numero di esondazioni in determinate zone di città ,in determinati tempi, come ad  esempio il numero annuo per zone con frequenti esondazioni.

 

 
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