UDINE 2018-2023

SICUREZZA-SCUOLA-SALUTE-SVILUPPO-STRATEGIA

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

 

Honsell il Sindaco della Discarica.

Post n°119 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da abc57
Foto di abc57

MERCOLEDÌ, 12 GENNAIO 2011
 
Ma Bertossi (Api) avverte: se la società approva, Honsell deve mandare a casa il cda. Volpe Pasini: il Pdl prende in giro i cittadini
 L' impianto previsto dal progetto di fusione con Net il Consiglio Comunale ha espresso il suo parere?
 
In attesa del parere sul progetto da parte di  Net (società partecipata per il 99% dal Comune), non hanno dubbi i proprietari (forti del documento redatto assieme ai dirigenti Net nel 2008) e presentato alla Regione lo scorso 27 dicembre per la costruzione di un impianto da 850 mila metri cubi in località Modoletto, tra Sant’Osvaldo e Cussignacco.
 «Stiamo verificando le ultime cose . Molto probabilmente venerdì in concomitanza con la riunione del cda della Net che, a sua volta, dovrà votare il piano industriale.
Un piano che secondo il sindaco, Furio Honsell, non parlerà di discarica anche se, al momento, pare davvero impossibile pensare che il Comune possa emendarlo in questo senso.
-A volte il Sindaco dice non verità, non a caso il capogruppo dell’Alleanza per l’Italia (Api), Alberto Bertossi, di fronte alle affermazioni di Honsell che continua a ripetere «finché sarò io sindaco la discarica di Modoletto non si farà», commenta: «O il cda di Net si allinea alla posizione del sindaco oppure, in caso contrario, il sindaco ha l’obbligo politico di sfiduciare lo stesso cda. Se venerdì non viene meno la discarica, il sindaco ha il dovere morale di mandare a casa il cda di Net».
-La polemica infuria perché nel cda Net, politicamente, sono rappresentante entrambi le coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra. Da qui il sospetto che il piano industriale non venga emendato e che la Regione, grazie al fatto che l’autorizzazione Aia equivale a una variante urbanistica, dia il via libera all’impianto anche se il piano regolatore di Udine vieta la costruzione di discariche e cave su tutto il territorio comunale, ma le ultime varianti vietano solo
Discariche private come ha voluto Honsell.
-Perché il Pdl di Cussignacco minaccia di portare in piazza la gente proprio per contrastare la realizzazione della discarica di Modoletto? «Il cda di Net ha affidato al vicepresidente Lino Vattovani, indicato dal Pdl e nominato da Honsell, la delega per la fusione con il Csr e per la realizzazione del nuovo piano industriale di sviluppo, piano che chiede la realizzazione di una nuova discarica quale elemento indispensabile visto il prossimo esaurimento delle due esistenti.
Chiedo quando i Consiglieri Comunali ne hanno discusso? quando il Presidente della prima Commissione sig. D'Este ha convocato la Net per sapere qualcosa del piano industriale?
Mancanze o ignoranza amministrativa?
Le posizioni di Volpe Pasini chiariscono molte cose anche in prospettiva futura.

 
 
 

LE BALLE VENGONO A GALLA , HONSELL/CROATTINI SOLO BALLE BALLE BALLE !

Post n°118 pubblicato il 10 Gennaio 2011 da abc57
Foto di abc57

 

Tutta UDINE SUD si mobiliti contro la discarica di Modoletto

È UN DOVERE CONTRASTARE QUESTO SINDACO E LA GESTIONE APPROSSIMATIVA DELLA MAGGIORANZA DEL COMUNE DI UDINE.

Assemblea pubblica e volantinaggi per contrastare e poi impedire la realizzazione dell’impianto

UDINE.  insorge contro la discarica di Modoletto. Il capogruppo in consiglio comunale, Loris Michelini, ha pronto il piano di battaglia e pretende una presa di posizione forte da parte del sindaco, Furio Honsell: «Se è vero che il Comune non la vuole – afferma –, venerdì nella riunione del cda di Net il sindaco deve togliere la previsione della discarica dal piano industriale della fusione Net-Csr».


cronaca:

Il Pdl, o meglio l’anima non socialista del Pdl, è pronto a portare la gente in piazza pur di bloccare la costruzione della discarica a uso esclusivo di Net e Csr dove, però, potrebbero essere smaltiti anche i rifiuti dell’area ex Cogolo di Pozzuolo. Non a caso Michelini chiede per iscritto al sindaco di stralciare tale ipotesi dal piano industriale di “Friulambiente” (così si chiamerà il gestore unico dei rifiuti che nascerà dalla fusione di Net e Csr) perché, spiega, «solo così verrà meno l’impegno assunto dalla Net, società partecipata dal Comune per il 99%, con Caveja che ha già presentato il progetto in Regione. A quel punto Caveja ragionerà per conto proprio».

Nella stessa missiva, il capogruppo del Pdl sollecita Honsell a inviare una lettera ai presidenti della Regione e della Provincia per ribadire «la sua contrarietà, e quindi anche quella della Net, alla presentazione del progetto per la costruzione della discarica a Modoletto» e a organizzare un incontro pubblico, assieme ai vertici di Net, al sindaco di Pozzuolo, ai rappresentanti dei partiti di maggioranza e opposizione e ai componenti dei Comitati locali ambientali». Tutte queste richieste saranno sintetizzate nel question-time che Michelini presenterà oggi al consiglio comunale.

Tant’è che  i gruppi di Udine sud e Sant’Osvaldo, stanno già predisponendo i volantini contro la discarica da distribuire casa per casa. «Faremo  un’a ssemblea pubblica con i cittadini e i comitati locali per fare nomi e cognomi dei responsabili.

bassi enzo

 

 
 
 

Honsell il Sindaco della discarica

Post n°117 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da abc57

si Honsell e Croattini hanno dato mandato alla NET SPA (suoi amministratori) di firmare documenti impegnativi che portano ora alla domanda per la discarica in zona agricola,

dolosa la scelta  sempre negata ma mai revocata.

vergognatervi,  questa è l'Amministrazione delle immomdizie e della discarica.

 

Honsell Partito Democratico  verdi colomba ed altri  compagni..................

 
 
 

BREVI PEZZI DI STORIA "IDEE E PROPOSTE PER LA POLITICA DI OGGI"

Post n°116 pubblicato il 14 Novembre 2010 da abc57

Appello "agli uomini liberi e forti" - 1919

.... Ad uno Stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali - la famiglia, le classi, i Comuni - che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private. E perchè lo Stato sia la più sincera espressione del potere popolare, domandiamo la riforma dell'Istituto Parlamentare sulla base della rappresentanza proporzionale, non escluso il voto alle donne, e il Senato elettivo, come rappresentanza direttiva degli organismi nazionali, accademici, amministrativi, e sindacali....
Ci presentiamo nella vita politica con la nostra bandiera morale e sociale, ispirandoci ai saldi principii del Cristianesimo che consacrò la grande missione civilizzatrice dell'Italia: missione che anche oggi, nel nuovo assetto dei popoli deve rifulgere di fronte ai tentativi di nuovi imperialismi, di fronte a stravolgimenti anarchici di grandi Imperi caduti, di fronte a democrazie socialiste che tentano la materializzazione di ogni idealità, di fronte ai vecchi liberalismi settari, che nella forza dell'organismo statale centralizzato resistono alle nuove correnti affrancatrici. ....

da "Il Popolo Nuovo" del 30 gennaio 1924, L'appello della Direzione del P.P.I.

scritto ma non firmato da Luigi Sturzo

...Il nuovo metodo elettorale, che i popolari hanno combattuto e non cesseranno di combattere, mette in condizioni di inferiorità i partiti autonomi di fronte alla lista governativa, che può dirsi eletta prima ancora che venga dato il responso delle urne....
La posizione di minoranza nella nuova assemblea legislativa darà agli eletti della lista popolare carattere di maggiore autonomia e funzione di controllo; non ci esonera, di fronte a noi stessi, nè di fronte alla coscienza pubblica, dal dovere, comune ad ogni partito di tendere a rappresentare più efficacemente le correnti che a noi fanno capo e di agitare le nostre idee, perchè diventino elementi direttivi di governo. Il nostro programma rimane identico oggi come nel 1919 nella caratteristica democratica e nella sua ispirazione cristiana, nella sua visione di solidarietà internazionale.
La lotta contro lo Stato accentratore, iniziata con il primo appello ai "liberi e forti" è la lotta nostra ancora oggi, perchè si moltiplicano i tentativi di centralizzazione e di intervenzionalismo statale, che invadono e turbano ogni attività individuale e collettiva.


Lo Stato, da noi allora invocato  è organico e popolare contempera la sua autorità con la libertà, il suo potere centrale con le autonomie locali, il suo fine sociale con le organizzazioni di classe, il suo compito direttivo, di indirizzo ed  integrativo con le libere iniziative.
La Sua autorità, da noi sempre sostenuta, è basata sulle libertà civili e sulla legge uguale per tutti e resa effettiva dai consensi morali del Paese. ....

Il nostro sentimento religioso, mentre ci fa lieti di quanto, anche da avversari, anche con altro spirito, viene fatto a vantaggio della Fede Cattolica, altrettanto ci fa rigidi contro ogni tentativo di asservimento morale che in nome della religione, cercata a puntello di partiti e di classi, possa essere compiuto a danno del popolo e delle libertà della Chiesa. ...

La carità cristiana, non può essere dissociata dalla ricerca della giustizia, la quale è determinata dall'amore verso il prossimo, che a sua volta è generato dall'amore verso Dio.

Da queste premesse si concepirà la politica come dovere morale e atto d'amore. L'amore, considerato come il cemento che dà coesione e armonia alla vita sociale, non sopprime la dialettica politica, anzi  la corregge, la eleva e la perfeziona. ....

 
Il   "fare politica"  si rivela di grande attualità, in un momento in cui assistiamo a un disamore nei confronti della partecipazione politica da parte soprattutto delle giovani generazioni e a una crisi dello spirito di solidarietà tra individui, classi e "Nazioni".  L'importanza del contributo a chiarire il problema del rapporto tra  "impegno cristiano" e "impegno politico"  non sta tanto nel fatto che egli abbia trovato delle formule magiche adatte a ogni situazione e a ogni ambiente e capaci di dipanare come d'incanto tutta una serie di questioni complesse, ma nell'aver indicato con la sua vita e con i suoi scritti una serie di orientamenti, che rimandano a un impegno creativo e responsabile per realizzare una prassi politica animata dalla fede, vissuta come  spirito di servizio e di dialogo con gli uomini del nostro tempo.

*******************************************************************

SPUNTI PRESI DA DOCUMENTI STORICI, DRAMMATICAMENTE ATTUALI, A DIMOSTRAZIONE DELLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE POLITICO/AMMINISTRATIVA, CHE RICHIEDE ANCORA MAGGIORE IMPEGNO E DETERMINAZIONE DA PARTE DI CATTOLICI DISPONIBILI AD ASSUMERSI QUESTO ONERE.

"documenti redatti dal Pensiero di Don Sturzo"

contributo per stimolare l'impegno in politica .   Bassi Enzo .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

I princģpi della politica, imperativo crederci!

Post n°115 pubblicato il 14 Novembre 2010 da abc57
Foto di abc57

prendo spunto, da un articolo del 2003 , ad oggi nulla è cambiato ed allora , vorrei condividere  con chi vuole leggere, 

se manca l'impegno e la volontà di applicare regole nuove e chiare , il futuro sarà   "buio"   io non mi rassegno e lotto assieme a Te.


I princìpi della politica

dal Messaggero Veneto del 02/02/03
del prof. Giampaolo Thorel


Molti diffidano della politica, preferiscono starsene fuori. Altri vi entrano per affermare interessi personali o di parte. Ciò che accade soprattutto alla vigilia di competizioni elettorali lo conferma ampiamente. Le lotte forsennate per far parte di questo o quell’assembramento politico lasciano intendere che gli interessi in gioco sono molteplici, enormi.

Ma raramente si tratta di interessi che hanno attinenza al bene comune. È difficile pensare che chi entra in politica lo faccia per un servizio alla collettività. In caso affermativo, bisognerebbe dedurre che i politici sono dei santi da nicchia. I contrasti feroci cui assistiamo anche in regione fanno pensare il contrario.

Chi è preoccupato sinceramente del bene comune “alzi la mano”. Il bene comune di una popolazione consiste – secondo le parole di Tommaso d’Aquino – nell’insieme di quelle condizioni di vita sociale, con le quali gli uomini, la famiglia e le associazioni possono ottenere il conseguimento pieno e completo delle loro normali aspirazioni.

Comprende i diritti fondamentali della persona, i valori morali e culturali che sono oggetto di generale consenso, le strutture e le leggi della convivenza, la prosperità e la sicurezza. La sua figura storica complessiva è mutevole e va ridisegnata continuamente, secondo le esigenze della libertà e della solidarietà.

La legittimità di un governo si misura dalla capacità di rispettare e sostenere i diritti delle persone e dei soggetti sociali intermedi. Il potere deve essere esercitato per il popolo e con il popolo: l’autorità è “vicaria della moltitudine” (secondo una bella espressione di Gregorio Magno).

Si dirà che tali princìpi sono utopici, difficilmente realizzabili. In parte è vero. Ma occorre dire che non si ha la sensazione che i politici si stiano sforzando di metterli in pratica. C’è poi da soggiungere che per governare saggiamente occorre prima saper governare se stessi, controllare i propri istinti, le proprie passioni. Quando si assiste a sedute parlamentari teletrasmesse, l’impressione immediata è che si tratti di una congrega di assatanati che vogliono sommergere i propri avversari politici. Per questo, soprattutto i giovani diffidano della politica. Ma fanno male a disinteressarsene, perché così vanno al potere “i peggiori tra i figli dell’uomo”.

Professor Giampaolo Thorel
Udine
------------------------------------------------------------------------

 
 
 

1 Comunista VERO al Comune di Udine, Honsell

Post n°114 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da abc57

sulla stampa locale  dichiara , case popolari agli stranieri, ma .................!!!!!!

Honsell penso dorme,  esistono gia le norme per dare pari dignità  ad italiani e stranieri in regola con i permessi e con il lavoro,

ma forse Honsell ed i suoi fedeli Comunisti, a Udine, voglio dare le case anche ai clandestini, in barba a quanti chiedono casa e sono reisdenti e sono cittadini di Udine,

continua a sperperate il nostro denaro, spreca in lavori assegnati a cooperative di colore,

fa assunzioni a progetto, ma  andiamo poi a vedere i nomi e scopriremo delle belle,

un esempio, ristrutturare un immobile di proprietà ed assegnarlo ad extracomunitari, senza reddito e forse senza regolari documenti, ma qui chiudiamo un occhio,  comporta oneri annuali di alcune decine di migliaia di euro,  soldi cosi ben buttati al vento.

per fortuna siamo gia a metà mandato, presto si presenterà l'opportunità di cambiare Sindaco e maggioranza.

 

 
 
 

COME HONSELL SPENDE E SPERPERA...........

Post n°112 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da abc57

 
MA FORSE  DISCRIMINATORIO È FAR MANCARE
LE RISORSE AI CITTADINI DI UDINE ,
PENSO AI CONTRIBUTI AGLI ASILI,
LE ASSOCIAZIONI, GLI AMMALATI ED ANZIANI,
PENSO AI  CONTRIBUTI SEMPRE NEGATI
AI BAMBINI  COLPITI DA AUTISMO.
UNA VECCHIA MANCANZA DEL COMUNE DI UDINE
"CORTOLEZZIS DOCET"
SIAMO A METÀ MANDATO, PRESTO FINIRÀ!
****************************************

il sindaco di Udine, Furio Honsell, presenta la decisione fatta propria dalla giunta comunale in

relazione al requisito della Regione secondo cui possono accedere ai benefici dei servizi sociali

i cittadini residenti in Italia da almeno 10 anni (di cui 1 in regione) anche non continuativi.

Il 29 giugno scorso, il Tribunale di Udine (Sezione Lavoro, R.L. n. 530/10) ha dichiarato

illegittimo il rifiuto opposto dal Comune di Latisana nei confronti di un richiedente non in

possesso dei requisiti di anzianità di residenza previsti dalla normativa regionale per l’accesso al beneficio di cui all’art. 8 bis della legge regionale 7 luglio 2006 n. 11.

Questo perché, secondo la sentenza, la norma regionale applica un criterio di anzianità

di residenza che risulta indirettamente discriminatorio per i cittadini comunitari. “Avevamo

già denunciato che i vincoli di residenza violano varie norme costituzionali e comunitarie –

prosegue Honsell –. La sentenza relativa al caso di Latisana non fa altro che confermare la

nostra tesi”. È su queste basi, quindi, che palazzo D’Aronco ha deciso di non applicare

l’emendamento sul vincolo di residenza per le domande relative all’accesso ai contributi

regionali sul welfare (fondo affitti, bonus bebè e Carta Famiglia).

Il primo effetto della sentenza, dunque, riguarderà il fondo affitti, per il quale il Comune di Udine

ha completato la raccolta delle domande da trasmettere entro il 31 luglio alla Regione per la

quantificazione del fabbisogno economico. Complessivamente sono 1.674 le domande ammesse

a contributo. Di queste, 1.142 rispettano i requisiti dei 10 anni di residenza (e quindi ammesse a

contributo) e 532 quelle che, forte della sentenza del Tribunale, il Comune invierà comunque alla

Regione dichiarandole ammissibili. Per far fronte alle richieste di accesso a questo beneficio da

parte dei cittadini, quindi, l’amministrazione comunale ha stabilito che sarà necessario un importo

di 4.473.925 euro (cioè 3.043.115 euro per le domande che rispettano i requisiti regionali e

1.430.810 euro per quelle ritenute ammissibili dal Comune).

“Come abbiamo fatto negli ultimi due anni – prosegue il primo cittadino –, a questo importo il

Comune di Udine integrerà il finanziamento regionale con uno proprio stanziamento di circa 450

mila euro, che rappresenta il 10% dell’intera somma richiesta. Un ulteriore sforzo in più che

questa amministrazione ha deciso di mettere in campo per sostenere le fasce più deboli della

popolazione (IN PREVALENZA STRANIERI) in un particolare momento di crisi economica come

questo”.Stesso discorso, quindi, vale anche per il bonus bebè e per la Carta Famiglia in base

alle relative scadenze di ciascun beneficio.

CONTINUA LO SPERPERO DI RISERVE/RISORSE DELLA COMUNITÀ,  BEN POCHI CONSIGLIERI

COMUNALI HANNO DENUNCIATO IL PROSCIUGAMENTO DI OGNI RISERVA.

SCELTE SCELLERATE, FAZIOSE ED IDEOLOGICHE NON CONDIVISIBILI.


 
 
 

PER MANTENERE IDEALI E VOGLIA DI LOTTARE PER L'AUTONOMIA, MENO STATO. RIFLETTIAMO.

Post n°111 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da abc57
Foto di abc57

Le 10 domande a Berlusconi che Bossi avrebbe voluto fargli nel 1998:
Chissà se poi gliele ha fatte ?
Mistero. Lui di certo oggi non ce lo dice.Magari domani, chissà...
Le 10 domande dell'uomo saggio...

Queste scottanti domande sono apparse sul sito Internet della Lega nord (www.leganord.org). Sotto la voce informazione è possibile consultare la quasi totalita' delle edizioni della Padania del 1998 e del 1999. Quella del 19 agosto 1998, che contiene l'imbarazzante sequela di domande al Cavaliere di Arcore dei suoi attuali alleati, è sparita. E con lei altre edizioni di diversi giorni di agosto.

Da "La Padania" del 19 agosto 1998Berlusconi sei un Mafioso?
  1. Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma dal '68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l'acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l'area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel'ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.
  2. Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8miliardi di oggi Fonte Istat).Il 22 luglio1975-un anno dopo-la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi(14 miliardi di oggi. Fonte Istat. Anche in questo caso, che è solo l'esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell'orribile odore.
  3. Il due febbraio del 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un'altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri due miliardi. Nell'arco di nemmeno tre anni, una società forte di capitale di 20 milioni appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per cento il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signore Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.
  4. Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo costituta Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi con un proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre '74rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, "forte di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell'Utri, il suo "segretario". Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un'altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?
  5. Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 Marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, 20milioni di capitale, che l'11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L'8 Giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi ( 81 miliardi di oggi ). Il 26 gennaio 1979 le due "Fininvest" si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?
  6. Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?
  7. E' universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col "mattone" per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto , neo socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta che nel 1979 non è un "pentito", è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?
  8. E' certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell'Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società. 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel 1976 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima "Cantieri Riuniti Milanesi Spa". Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì, i 988 milioni ( 5 miliardi d'oggi) per quest'ennesima iniezione di soldi?
  9. Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo -era il 1978- aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all'Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.
  10. Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato -vedi l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio- la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid. , ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent'anni di reclusione. Ebbene, la transizione per l'acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?
Altri titoli da "La Padania"
  1. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra", titolava feroce (7.10.98)
  2. "Berlusconi, metodi mafiosi" (6.10.1999)
  3. "Silvio riciclava i soldi della mafia" (7.7.98)
  4. "C'è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile" (25.11.99)
  5. "Imprenditore o politico, è il momento della scelta" (9.11.98)
  6. "Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica" (10.6.98)
  7. "Un biscione di miliardi in Svizzera" (3.11.98)
  8. "Le sedici casseforti occulte" (29.9.98)
  9. "Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca" (2.7.98)
  10. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra" (27.10.98)
  11. "Così il Biscione si mise la coppola" (16.7.98)
  12. "Le gesta di Lucky Berlusca" (31.8.98).
Anonimo
16 febbraio 2001 da "Internet" citazione di:"La Padania, 19 agosto 1998"
.BUONA LETTURA A TUTTI-  INFORMARSI È MEGLIO PER DECIDERE CONSAPEVOLI.

 
 
 

API, UDC, FLI Convergeranno verso "Un terzo Polo"

Post n°110 pubblicato il 27 Settembre 2010 da abc57

 

"Udine? Una città di sotans"Intervista a Enrico Bertossi che dichiara "Nemmeno i ciechi e i sordi lo possono negare. Con me e Cecotti il peso del capoluogo era di certo superiore"

Enrico Bertossi -

All'appuntamento elettorale manca ancora qualche mese. Ma Alleanza per l'Italia, il partito guidato da Francesco Rutelli e coordinato a livello regionale da Enrico Bertossi, sembra avere già le idee chiare. La posta è alta. La prossima primavera, infatti, si voterà, tra gli altri, per le Province di Trieste e Gorizia e i Comuni di Pordenone e Trieste.

Il vostro è un partito giovane. Sarete presenti alle Amministrative?
“Sì. L'orientamento è di correre da soli, con nostri candidati e nostre liste. Ci stiamo organizzando sul territorio e respiriamo aria sana di passione e impegno civile. Abbiamo definito i coordinamenti provinciali e ci stiamo strutturando per le scadenze elettorali. Se ci sarà la possibilità di aggregare anche i 'cugini' finiani e dell'Udc, si vedrà. Intanto il dialogo c'è”.

Da cosa dipende?
“Dalla possibilità di andare a elezioni politiche anticipate. Se ciò accadesse, il cambiamento del quadro politico locale subirebbe una forte accelerazione. Da noi, la cose sono diverse: l'Udc è in maggioranza e parte del partito frena”.

Nel caso di elezioni anticipate, la maggioranza in Regione potrebbe sgretolarsi?
“Non so se cadrebbe subito, ma nel 2013... Se nel 2008 si fosse votato alle Regionali un mese dopo le Politiche, Udc ora sarebbe all'opposizione”.

Api, Udc e Fini lavorano al terzo polo. Il bipartitismo è morto?
“Sì. A distanza di 16 anni dalla prima Repubblica, nulla è stato risolto. Dilaga il malaffare e la classe politica è sempre più lontana dalla gente grazie a questa legge elettorale. I risultati delle Europee parlano chiaro: il 45 per cento degli elettori o non ha votato o ha annullato la scheda. E a essere premiati sono i partiti estremi”.

Quale sistema elettorale crede sia più adatto all’Italia?
“Quello tedesco: proporzionale con lo sbarramento. E naturalmente con la reintroduzione della preferenza”.

Il terzo polo è stato tentato più volte, ma ha sempre fallito. Cosa le fa credere che questa volta riuscirà?
“Perché si sono rotti gli schemi. L'Udc è andato da solo ed è stato premiato. Rutelli ha rotto gli argini del Pd. E ora Gianfranco Fini... E' la prima volta che tre grandi leader convergono su una proposta nuova”.

Chi sta peggio, il Pd o il Pdl?
“Sta peggio l'Italia. A causa di uno scontro frontale che dura da 16 anni, imputabile a Berlusconi e alla Sinistra che lo demonizza e basta. In Germania si è smesso di litigare e si è risollevato il Paese”.

Lei ha affermato di voler coinvolgere anche la parte migliore degli autonomisti. Si riferiva a Sergio Cecotti?
“Qualche persona legata a Cecotti, come l’ex capogruppo a palazzo D’Aronco Enzo Bassi, si è già avvicinato. L’ex sindaco ora si è ritirato dalla politica, ma rimane una delle migliori personalità espresse dal Friuli. Sono sempre stato disponibile nei suoi confronti per fare assieme il bene della nostra terra”.

In passato, è stato indicato più volte come candidato forte, penso al Comune di Udine e alla presidenza della Regione, ma alla fine la candidatura è sempre sfumata. E’ disposto, in futuro, a sfidare i due partiti maggiori?
“Questo è un discorso prematuro. Mancano oltre due anni alle elezioni e questo tempo è, per la politica, un’infinità. Non so come saranno i giochi. Comunque, non avendo cariche, non avrei nulla da perdere e non ho la necessità di affannarmi per difendere la poltrona. Sono più tranquillo e sereno di altri”.

Siederebbe nuovamente sulla poltrona di presidente della Camera di Commercio di Udine?
“No, non lo rifarei. Avrebbe avuto un senso logico due anni fa. La città di Udine, come dimostrano i fatti, aveva bisogno di una figura forte, figura che oggi non c’è ancora. E un udinese alla guida della Camera di Commercio avrebbe potuto riequilibrare il peso della città a livello regionale”.

Tuttavia, l’udinese Maurizio Franz sarà probabilmente il successore di Edouard Ballaman alla presidenza del Consiglio regionale…
“Franz è una persona corretta e questo è il segnale di un’inversione di tendenza. Ma il vero potere è dove sono i cordoni della borsa. Che gli udinesi siano diventati sotans è fuori discussione. La città è isolata, ha uno scarsissimo peso e solo i ciechi e i sordi lo possono negare”
.

Di chi è la colpa?
“Di un mondo che è cambiato. Con me e Cecotti, il peso specifico del capoluogo friulano era sicuramente superiore”.

Potreste fare gruppo unico con Udc e finiani in alcune realtà? Penso, appunto, al Comune di Udine...
“Dipende da cosa accadrà a Roma nei prossimi mesi. Sarebbe una strategia saggia e lungimirante”.

Un giudizio su Honsell e uno su Fontanini?
“Gravemente insufficiente il primo, più che discreto il secondo. Honsell non sta di fatto amministrando Udine, propinando un misto di presenzialismo e becero populismo, che lo porta a fare le cose più inutili e impensabili per un sindaco. Credo che, con la fascia tricolore, vada anche a dormire. Senza contare che ha perduto molti soldi che la Regione aveva messo a disposizione della città. Penso ai 30 milioni per lo stadio, ai 5 per l’Odeon e ai fondi per l’ex Macello. Infine, non si è accorto che lo stavano estromettendo dal patto di sindacato della Saf. Per quanto riguarda Fontanini, lui è un politico navigato. Ha cercato di portare efficienza nella macchina amministrativa provinciale”.

E su Tondo?
“Tireremo le somme a fine legislatura. Allora vedremo se ci saranno più o meno disoccupati rispetto al 2008 o se il turismo sarà cresciuto o meno. Non critico mai aprioristicamente un’amministrazione ed è dovere di ognuno rispettare la volontà degli elettori, lasciando il tempo agli eletti di dimostrare cosa sanno fare. Per il momento, posso dire che non mi è piaciuto il desiderio di cancellare ciò che è stato fatto prima. C'è l'ossessione di dare l'impressione di voler cambiare tutto. Non a caso, Tondo è sceso agli ultimi posti nella classifica dei governatori più graditi".

Quando parla di ossessione, si riferisce alla legge 4 del 2005, la legge ‘Bertossi’ sulle piccole e medie imprese?
“Questa legge, che ci invidiavano in tutta Italia, è stata distrutta e ciò va a danno delle aziende. Probabilmente, se non avesse portato il mio nome, non avrebbe fatto questa fine”.

Hubert Londero

27 settembre 2010

 
 
 

LEGA NORD PRIMO VERO OBBIETTIVO : ROMA CAPITALE !!!

Post n°109 pubblicato il 20 Settembre 2010 da abc57

UNA RIFLESSIONE A CHI VOTA UNA LEGA NORD CHE HA PERSO LABUSSOLA, GLI IDEALI , PER CAPIRCI QUELLI DI MIGLIO.

ROMA CAPITALE,  OHI OHI,  QUANTI VOTI E CAMPAGNE PER ROMA LANDRONA E ADESSO

 

UN GRANDE BLUFFFFFFF

 

 
 
 

Comune di Udine.Udinese - COSMO

Post n°108 pubblicato il 19 Settembre 2010 da abc57

NON È UNA NOVITÀ, IL COSMO  POZZO LO FA PER INCASSARE LA PIBBLICITÀ E LO PAGA SCARICANDO CON L'AFFITTO CHE NON PAGHERÀ AL COMUNE DI UDINE 

CHE BELLA TROVATA HONSELL, 

MA I CONSIGLIERE CHE HANNO VOTATO LA CONVENZIONE LO SAPEVANO ????

ANCHE QUESTO DOVRÀ ESSERE CORRETTO NELLA PROSSIMA LEGISLATURA.

COMUNISTI A CASA

 

BASSI ENZO     X     FRIULI FUTURO

 

 
 
 

«Non condivido la tua idea, ma darei la vita perchč tu possa esprimerla» Voltaire

Post n°107 pubblicato il 19 Settembre 2010 da abc57

«Non condivido la tua idea, ma darei la vita perchè tu possa esprimerla» Voltaire

 
 
 

una amara veritą-Lega Nord

Post n°106 pubblicato il 15 Settembre 2010 da abc57

Alle origini i voti li prendeva  per cambiare e ripulire la politica, anche contro la P2, si diceva ai tempi  mai con il P2 di Arcore.........ne è passato di tempo, cari leghisti al Governo, oggi votate anche le impunità per dichiarati mafiosi per un pugno di lenticchie.

anche per questo, chi ha una mente libera non può votare Lega Nord, 

mi dispiace e rimpiango  il prof, Miglio.

bassi enzo

sotto riporto un testo depositato in commissione parlamentare trovato sul web "vivicentro"

per una riflessione,  non è accanimento purtroppo è realtà.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

Berlusconi Silvio   -  tessera 1816   P2

Il Piano di Rinascita Democratica

Ci sono delle analogie strabilianti tra il manifesto della P2 e la storia italiana degli ultimi trent'anni di cui Berlusconi è stato protagonista. Vediamo quali.

Il piano di golpe dolce, ideato negli anni 70 dalla loggia massonica Propaganda 2, sotto la guida visionaria di Licio Gelli, prevedeva nel suo manifesto, il Piano di Rinascita Democratica, una scaletta di penetrazione nelle posizioni chiave del sistema, e l'assalto progressivo agli strumenti di esercizio della demagogia.

La prima fase consisteva nell'affiliamento di esponenti politici trasversali rispetto alle ideologie partitiche. Nel caso questo non fosse stato possibile, era necessaria "l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale)."

Dopo trent'anni, Berlusconi centra finalmente questo obiettivo. Si chiamaVeltrusconismo.

Altro punto chiave del programma è "la costituzione della tv via cavoda impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese"

"Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media" (Licio Gelli)

Così, Silvio Berlusconi rileva da Giacomo Properzj Telemilanocavo, la ribattezza Telemilano, poi Telemilano58 ed infine Canale5.

Non basta. Il piano si estende al controllo dell'informazione stampata. E' necessario individuare un gruppo di giornalisti scelti ai quali, una volta acquisiti, "dovra’ essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti. [...] In un secondo tempo occorrera’:

  • a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
  • b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
  • c) coordinare molte TV via cavo con l’agenzia per la stampa locale;
  • d) dissolvere la RAI-TV in nome della liberta’ di antenna ex art. 21 Costit.

Così, nonostante la scoperta nel 1982 del piano eversivo e il suo apparente scioglimento, Silvio Berlusconi ne prosegue la puntigliosa attuazione. Nel corso degli anni '80 non solo rafforza il potere delle sue televisioni, ma ingaggia un epico scontro con Carlo De Benedetti, denominato la Guerra di Segrate, per il controllo della Mondadori. Controllo che acquisirà in maniera totale grazie alla corruzione del giudice Metta ad opera del suo avvocate Cesare Previti, condannato ad 11 anni e ciononostante in seguito ministro del primo governo Berlusconi. Fuori grazie all'indulto. Del resto è ragionevole: l'onore impone di non abbandonare i propri soldati catturati in mano al nemico.
Panorama, Epoca e tutto il resto della Mondadori sono ormai di proprietà Fininvest, insieme ovviamente a tutta Mediaset. Un gruppo di direttori e redattori però si ribella a tal punto che nella vicenda è costretto a intervenire Andreotti, il cui arbitrato fa tornare almeno Repubblica e l'Espresso a De Benedetti. Un piccolo neo che non inficia il successo della marcia trionfale.

I giornalisti scomodi devono essere fatti oggetto di censura, come capitò aMontanelli, costretto ad andarsene dopo che Berlusconi piombò nella readazione de Il Giornale quando fu il momento di portare a compimento la strategia mediatica del programma P2: scendere in politica garantendosi l'appoggio indiscriminato dei mediaBiagi, molto prima del famoso Editto Bulgaro, sarebbe dovuto partire come corrispondente per l’Argentina, governata da una giunta militare golpista.

Così Silvio Berlusconi compie il suo destino, e da Presidente del Consiglio è finalmente nella posizione per proporre gli altri punti del Piano di Rinascita Democratica.

Eccone alcuni stralci originali.
"
acquisiti. Lo stesso Ordinamento giudiziario: le modifiche piu’ urgenti investono la responsabilita’ civile (per colpa) dei magistrati, e la normativa per l’accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari);". Il premier si spingerà in questo caso oltre, arrivando a proporli su base ricorrente.

E ancora.
" Ordinamento Giudiziario I - unita’del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. e’ distinto dai giudici); separare le carriere requirente e giudicante."

Tutte proposte di cui Berlusconi si è fatto grande portavoce nel corso della sua carriera politica.
Perfino il rilancio del nucleare è espressamente previsto nelle direttive di Propaganda 2.

Per non parlare della proposta di utilizzare l'esercito nelle strade. Ecco cosa recitano i papiri del testo sacro in merito:
"
Cosi’ e’ evidente che le forze dell’ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda."

Per sgomberare ogni dubbio residuo sul fatto che la P2 stia realizzando tutte le sue profezie, per mano di un semplice discepolo, tesserato n°1816, ecco cosa diceLicio Gelli in un'intervista rilasciata a la Repubblica il 28 settembre 2003, durante il Governo Berlusconi II.

«
Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti».

Silvio Berlusconi ha dedicato la sua vita alla realizzazione del piano del suo maestroLicio Gelli.
Almeno in questo, bisogna ammetterlo: è stato ammirevole.

 
 
 

Udine, una cittą da Amare anche con l'impegno per avviare una nuova stagione della Politica.

Post n°105 pubblicato il 15 Settembre 2010 da abc57

Scarsa rappresentanza di Udine nelle Istituzioni, imprenditori legati solo al profitto, la Gente residente scarsamente coinvolta nelle decisioni ,  una determinata strategia di sviluppo per almeno un decennio.......

L'avvio di un tavolo di discussione aperto , aperto a tutti, almeno a tutti coloro che desiderano dare un po di impegno onesto e leale,  a quanti, e sono tanti, non si rassegnano a ruoli subalterni al prepotente di turno, chiunque sia.

 

bassi enzo  -   friuli futuro

 

 
 
 

I Progetti e le Idee per il Futuro del Friuli e dell'Italia.

Post n°104 pubblicato il 06 Settembre 2010 da abc57
Foto di abc57

A questo punto la partita per Berlusconi diventa veramente difficile. Se va alle urne rischia tutto e rischia molto, se sta fermo minacciando reazioni che non può fare rischia il logoramento nazionale e internazionale.

L’unica strada che ha è appellarsi al Parlamento come gli ha consigliato Casini per varare un nuovo governo con un profilo alto e riformatore e una maggioranza più ampia, costruendo una nuova coalizione che comprenda i partiti di Fini, Casini e Rutelli .

Sappiamo che per Berlusconi questa strada è quasi impossibile da intraprendere perché dovrebbe sostituire la logica della monarchia aziendale con quella della democrazia repubblicana, condividere scelte con logiche politiche e dar vita a un esecutivo fatto di ministri politici che darebbero un’altra fisionomia al governo che oggi è semplicemente un “governo del Presidente”.

Sappiamo che questa ipotesi gli fa accapponare la pelle, ma è l’unica che ha per uscire da una  implosiva che ha aperto da solo.

 

bassi enzo  .  Friuli Futuro

 
 
 

PER UN'ALTERNATIVA DI CENTRO-DESTRA per il FRIULI - per UDINE - CATTOLICA E MODERATA

Post n°102 pubblicato il 01 Agosto 2010 da abc57

Gianfranco Fini rompe il silenzio e replica a Berlusconi, dando alla cosa l'ufficialità di una conferenza stampa. "Ovviamente non darò le dimissioni - ribadisce all'indomani dell'ufficio di presidenza del Pdl che lo ha 'sfiduciato' nel suo ruolo di leader di Montecitorio - perché il presidente della Camera deve garantire il parlamento e non la maggioranza che lo ha eletto". Fini ha mal digerito l'invito del presidente del Consiglio a lasciare lo scranno più alto di Montecitorio, un invito che, a suo dire, rappresenta una "concezione non proprio liberale della democrazia". Proprio "l'invito a dimettermi dalla presidenza di Montecitorio perché è venuta meno la fiducia del Pdl", è l'affondo del numero uno della Camera, "dimostra una logica aziendale, modello amministratore delegato-consiglio d'amministrazione, che di certo non ha nulla a che vedere con le nostre istituzioni".

Fini non nasconde l'amaro in bocca per quanto accaduto giovedì ("Ieri è stata scritta una brutta pagina per il centrodestra e più in generale per la politica italiana"), ma assicura che preserverà assieme ai suoi "i valori autenticamente liberali e riformisti del Pdl". Neanche sulla battaglia per la legalità, il presidente della Camera è intenzionato a fare passi indietro: "È un impegno che avverto - ha spiegato - per onorare il patto con i nostri milioni di elettori onesti, grati alla magistratura e alle forze dell’ordine, che non capiscono perché nel nostro partito il garantismo significhi troppo spesso pretesa di impunità". "Ringrazio - ha aggiunto il presidente della Camera - i tantissimi cittadini che in queste ore mi hanno manifestato solidarietà e mi hanno invitato a continuare nel nome di principi come l’amor di patria, la giustizia sociale, la legalità intesa nel senso più pieno del termine: cioè lotta al crimine come meritoriamente sta facendo il governo. Ma anche etica pubblica, senso dello Stato, rispetto delle regole".

 

 
 
 

IL PDL Č LA VERA STAMPELLA DEI COMUNISTI AL GOVERNO DI UDINE

Post n°101 pubblicato il 27 Luglio 2010 da abc57
Foto di abc57

MESSAGGERO DEL 28/7/2010   LA SECONDA PAGINA È LA FOTOGRAFIA DELLA POLITICA A UDINE,      UNA VERA SCHIFEZZA  SENZA PROGETTUALITÀ........

VARI INTERVENTI,  ARPINO,  A.BERTOSSI, BLASONI ,   ETC  .....

PER LE STRATEGIE E PER IL NUOVO SINDACO CI VORRÀ GRANDE  FORZA DI VOLONTÀ E GRANDI ARGOMENTI PER CONVINCERE I CITTADINI DI UDINE A CAMBIARE SINDACO,

CAMBIARE SI, MA IL PDL COSÌ FACENDO  CONSEGNERÀ LA CITTÀ AI COMUNISTI,

NON AI MODERATI MA AGLI ESTREMISTI COME HONSELL, FRANZIL, PIZZA, MALISANI 

ED ALTRI.

CHI PERDE LE ELEZIONI DA 30 ANNI DOVREBBE  FARE UNA SERIA RIFLESSIONE PRIMA DI PARLARE .............................

CON FRIULI FUTURO, E GRAZIE ALL'INTERVENTO DI ALBERTO BERTOSSI, INIZIA UNA NUOVA FASE, LA RICHIESTA  LA SOLLECITAZIONE RIVOLTA A COLORO CHE NON SI SENTONO "SOTANS" E NEMMENO VITTIME DI "VISITORS"   DI UNIRE LE FORZE PER  CAMBIARE SINDACO  CON UN PROGETTO DI RILANCIO DELLA NOSTRA UDINE.

UN'ALTRA UDINE È POSSIBILE, MANDI

 

BASSI ENZO

 
 
 

udinese-honsell-franzil-=pasticcio

Post n°100 pubblicato il 21 Luglio 2010 da abc57
Foto di abc57

si un bel pasticcio stanno facendo al Comune di Udine, il Sindaco ed i sui fidi scudieri........

non stanno facendo neanche un favore alla nostra amata squadra Cittadina, oggi ho assistito ad una squallida esibizione del Sindaco per giustificare questo vero pasticcio.

Commissione Bilancio del Comune di Udine, questioni e dubbi importanti sono stati evidenziati per non effettuare una concessione di 5 anni, un salto nel buio..........un regalo,

con soldi pubblici!!!!

e adesso vediamo i  Comunisti cosa faranno,  o regalano lo stadio di fatto ai Pozzo, o fermano Honsell  sempre più  nella parte politica, un vestito che non gli sta bene.

VIVA UDINE

 

 
 
 

Napolitano a Udine ospite di Honsell ma!!

Post n°99 pubblicato il 08 Luglio 2010 da abc57
Foto di abc57

Enzo Bassi

ARRIVA IL PRESIDENTE, SUPER INVITATO ANCHE A UDINE DA HONSELL,
MA............NON HA TEMPO PER UNA SCAPPATELLA A PORZUS.....
RICORDO QUANDO ERA UN GIOVANE ESPONENTE DEL PCI CHE AVREBBE BEN VOLUTO IL CONFINE YUGOSLAVO SUL TAGLIAMENTO...............
PER QUESTO FORSE NON VA E NON RICORDA PORZUS..
BENVENUTO A UDINE SIGNOR PRESIDENTE...........
 
 
 

--PER UN'ALTRA UDINE-----

Post n°98 pubblicato il 23 Maggio 2010 da abc57
Foto di abc57

 

Mesi fa ormai ci siamo ritrovati in diverse centinaia di persone e abbiamo dato voce ad una proposta politica che guarda oltre l'attuale schema politico bipolare.

Oggi, ci ritroviamo nella felice condizione di poter dimostrare che quell’incontro non è stato un momento casuale ed isolato, ma l’inizio di un percorso in cui, la Politica può essere fatta ancora partendo da ciascuno di noi. In questa fase di grande smarrimento, dove il rischio è perdere il senso profondo che ha partecipare alla vita della nostra città, lanciamo una nuova sfida:

decidere il nostro futuro

 

A volte non basta sentirsi popolo, bisogna anche essere Popolo!

Condividiamo le scelte per il futuro della nostra città, perchè noi tutti siamo popolo.
NON ASPETTIAMO IL CAMBIAMENTO CHE ARRIVA DA FUORI,

COMINCIAMO A CAMBIARE DA OGGI NOI.

 

Non lasciamo ad altri il nostro destino, ma scriviamolo insieme dando vita ad una nuova pagina della nostra città


 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: abc57
Data di creazione: 28/10/2008
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54esmeralda.carinimoschettiere62Mai_na_gioia_ohmarcobelvisooscardellestelleioguadagnolinealogicoacer.250r.11.11.11marirosarioTerzo_Blog.Giusaldogiornobetaeta7mgf70
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: abc57
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Etą: 67
Prov: UD
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963