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Poesia d'Amore?

Post n°46 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da mi.descrivo
 

 

Da parecchie settimane il lavoro mi ha rapito.


Nessuno ha denunciato alle autorità competenti la mia scomparsa
e lui non ha chiesto il riscatto a nessuno.


Per questo non sono passato per settimane da qui.


Ora la sua presa pare si sia un poco allentata 
ed io sono riuscito a sgusciar via.


Libero.


Almeno per una manciata di ore.


Quindi ho deciso di scrivere qualcosa nuovamente;
qui.


E siccome mi piacciono le sfide,
sai che farò?


Parlerò d'amore.


Dopotutto stare qui, in questo posto, e non parlare d'amore
ricorda un po' la frequentazione di un enoteca
da parte di un astemio.


Proprio per questo la sfida m'intriga.


Dopotutto, il vino, non necessariamente va bevuto.


La degustazione non prevedere l'obbligatoria assunzione.


Sicché
non è detto che un astemio 
non sappia dir la sua sul vino.


Scriverò dell'Amore.


Non perché lo sto provando,
non perché l'ho trovato
o perché l'ho perso,
né perché lo cerco,
né perché lo schivo.


Ne parlo perché mi va 
e ne proverò a parlare 
senza farne poesia.


Non è detto tuttavia che, pur non volendolo,
questa non se ne esca ugualmente.


Dopotutto 
ho sempre trovato più affascinati ed affascinanti
gli atei rispetto ai credenti
quando ci sia da parlar di Dio.


Sono più trascinati e trascinanti.


Forse perché vorrebbero che esistesse
ed un desiderio è sempre più forte di un possesso. 


Chi non ha ali, può comunque chiedersi cosa si provi a volare.


Chi non ha pinne, può comunque domandarsi cosa sia l'essere avvolti dal mare.


E l'uomo, seppur sia senza ali e pinne,
ha imparato a volate ed a nuotare.


Insomma, è vietato provarci
a scriver dell'amore, 
anche se non lo provi?


Secondo me no.


* * * 


Quando mi chiedo cosa sia l'Amore
non so darmi risposte.


Credo esista, dopotutto se ne parla tanto.


Tuttavia non lo cerco.


Dicono sia in città, ma non ci incontriamo.


Facciamo strade diverse io e lui, pare chiaro.


Mi chiedo se saprò riconoscerlo, 
quando un giorno lo incrocerò in una via.


O forse, mi dico, potrei averlo già strusciato tante volte,
nelle vie che percorro, ma non essermene mai accorto.


Non lo incontro 
o semplicemente non lo riconosco?


O non mi interessa proprio?


Questo mi chiedo.


Ed inizio a fantasticare.


Di certo non è di materia;
non ha massa, non ha peso.


Deve essere energia.


Energia che ti investe.



O forse è vento.


Da abbandonarcisi.


Forse.



O forse è da accudire, 
da proteggere.



Forse è un colore.


Un colore dominante, 
che tingerà tutto il mio mondo
con diverso grado sui diversi oggetti.


Ma no, no.


Forse è musica.


Musica che mi farà vibrare tutto il corpo,
che mi risuonerà sino a stordirmi.


O a cullarmi.



O forse sarà profumo.


Un profumo che si impossesserà di ogni stanza,
di ogni luogo che attraverserò.


O scoprirò che si tratta di un sapore.


Cioè un profumo per l'interno del mio corpo.


O forse è ancor meno di questo.


Neppure energia.


Forse è uno stato fisico e mentale.


Uno spirito ecco!


Spirito
che si impossesserà del mio corpo e della mia mente.


Una droga, un alcol, un fumo.


Una dipendenza.


O una libertà. 



Un volo 

o una immersione.


O forse un semplice vagare.


Forse non è un cercare.


Forse è un trovare.


O uno scovare,
un rinvenire.


O forse, 
più semplicemente, 
solo un imbattercisi.


Insomma
non so neppure da che direzione giungerà.


Da dietro, da fronte,
da fianco, da lassù o da laggiù?


Né so se farà rumore.


È inutile fantasticare,
non c'è nulla da fare
se non lasciar fare.



Ora suona il telefono.

Il telefono procura tante seccature 
ma, a volte, distoglie da situazioni irrisolte 
o forse irrisolvibili.


* * *



Mah.
Chissà che mi ha preso.

Eppure sono sempre io:

ho le tasche piene di sassi,
le scarpe piene di passi
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti.


Già.

 
 
 
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MANUALE D'USO

Se leggi il mio primo post, troverai un punto dove dico che "scrivo tanto".

Che posso farci?

Scrivendo solo "perché" mi piace
scrivo solo "come" mi piace.

- voglio il Times New Roman,
- voglio il font grigio chiaro,
- voglio il testo parecchio aerato

e soprattutto non accetto compromessi. 
Non voglio rinunciare a nulla di tutto ciò.

Un bimbo viziato insomma. 

Le comodità però si pagano.

Queste cose fanno ingrassare l'HTML e non ci son dietologi pare.

Sicché lo spazio che mi mette a disposizione il gestore… non mi basta. 

Sempre in quel post aggiunsi che, tuttavia, so come farcelo stare, quello che scrivo, in questo posto.

Ovviamente non intendevo far credere che so far miracoli; non sono mica Gesù.

Con quattro pani e quattro pesci, lo scrivente riesce solo:

- a nutrirne quattro o
- ad affamarne otto o, infine,
- ad ammazzarne sedici o più.

Non avendo possibilità di far meglio,
ho due soli modi per superare l'asticella.

Il primo è quello di fare il riassunto di me stesso.
E non mi va.

Il secondo è quello di postare "a puntate". 
Farò così.

 
 

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