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per non farmi mancare nulla.

 

 

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Foglie - Capitolo VI

Post n°53 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da mi.descrivo



Scrivi scrivi...
siamo arrivati
a pochi anni orsono.

A me ed alle mie foglie.

Questo è il Capitolo VI e,
volendo iniziar dal I°,
ci sarebbe da cliccare qui.

Se te la senti,
ovviamente.


* * *

Il Piano d'Azione


Dai, stavolta il Riassuntino lo facciamo sintetco:


Diciamo solo che,
dopo le premesse Bibliche,
siam giunti ai giorni nostri.

All'invasione.

:-)

 



Un attimo dopo,
mezzo milione di foglie meno una, la prima,
paiono tanti "Private Ryan".

Il mio giardino,
ed annesso cortile,
sono come Omaha Beach.

Io sembro il crucco spaventato che,

dopo aver visto il mare
dinnanzi alla sua casamatta
zeppo di mezzi da sbarco, 

corre in sala radio,
si infila le cuffie,
afferra il microfono e chiede,
ad una sonnolenta Berlino,

istruzioni sul da farsi.

 

Inutile vi narri lo sbarco nei dettagli;
sta di fatto che me le ritrovo sempre,
tutte e cinquecentomila,
sulla stradina e sull'erba in un lampo.

L'analisi di questi anni
mi ha fatto comprendere
che è inutile cercar di studiare il vento.

Tanto ormai lo so,
loro aspettano a morire.

Sono cocciute come la maestra Cristina,
quella delle elementari di Brescello,
quella di Peppone.

Come lei pure queste non se ne andranno
sin che non avranno la certezza
che il loro addio avverrà secondo
il loro ultimo desiderio.

Sino all'arrivo del garbino umido.

Si son fissate di venire a cadere a casa mia
e non mollano l'appiglio
sino a quando il vento
non si gira per quel verso.

Non lasciano la presa in nessun altro caso;
non lo farebbero
neppure se incendiassi la quercia.

Ho letto e visto molti documentari
sullo sbarco in Normandia.

Mi son chiesto che avrebbero dovuto fare,
gli Ariani, per fermar sul bagnasciuga
gli Anglofoni.

Si impara dalla storia
se la si studia
no?

La risposta più immediata è che, quantomeno,
avrebbero dovuto mangiar meno wurstel
e passar più tempo a seminar cavalli di frisia
lungo le coste.

Capita la lezione,
mi son dedicato a rapportare l'insegnamento
al mio caso specifico.

La prima idea fu di frapporci un Muro.

Ma cazzo, tirar su un muro per delle foglie !!!

E poi dai…
mi appassiono alla Storia,

cerco di ispirarmi a quella
per vincere

e poi ?

Lo sanno pure i più stupidi che,
a tirar su muri,
dopo anni si finisce sempre
col doverli tirar giù
facendoci così
pure delle gran figuracce.

Scartai l'idea.

Pensai ad una Rete Verticale
che facesse da freno.

Maglia larga, tanto loro son grosse.

Sarebbe stata poco invasiva.

Scarso impatto visivo.

L'ho immaginata.

Ma alla fine ho accantonato l'idea
perché non mi va di vivere
in un posto cintato da reti.

Come se vivessi in un serraglio,
manco fossi una gallina.

No.

No no, via via,
scartare.

Idea del cazzo pure questa.

Ma se non frappongo nulla …
entreranno!

E' qui che si vede l'estro,
qui sta il genio;

nel non condizionamento pregiudiziale.


Quando la GDO

(Grande Distribuzione Organizzata;
le catene di supermercati insomma)

si rese conto che il giochino funzionava
e che si iniziava a vendere di brutto,
ebbe la necessità di automatizzare
la lettura dei prezzi dei prodotti
che passavano davanti alle casse
per riuscire a velocizzare le vendite.

In tanti
cercarono di inventare macchine
capaci di leggere i prezzi.


Vinse uno.


Quello che ragionò a rovescio.


Quello che intuì che
era più semplice scrivere i prezzi
in modo compatibile con le macchine

invece che inventar macchine
compatibili con la scrittura dell'uomo.

Ecco come ragiona uno che vince le sfide.

Non importa se, noi umani,
quel prezzo non lo avremmo saputo mai leggere,

importa invece che una apparecchiatura
molto semplice ed economica lo possa fare,

con facilità, velocità
e senza commettere errori.

Ora son su ogni cosa,
i codici a barre.

Ecco, mi sono detto, potrei cambiare strategia.

Ecco come farò con le Foglie secche
sparse sul mio giardino.

Non cercherò di "non farle entrare".

No.

Se vogliono venire, vengano pure.


Metterò pure insegne
e zerbini con scritto su:

"You're Always Welcome,
My Dear Leaves!"


Si si,
io mi organizzerò
per ben accoglierle.



Come ?


Beh, con una trappola.


Trappola che mi consenta
di farle subito dopo uscire
velocemente
e senza fatica.

Stenderò sul prato una rete,
in tardo autunno.

In plastica, per evitar che marcisca;
colore mimetizzato col fondo
affinché non la si veda.

Lungo i canali ci pescano con questo metodo.

Pesca "al bilancino"
mi pare si chiami.

Loro pesci...
io foglie!

Facile no ?



Ma tra il dire ed il fare...


* * * 

Nella mia personale guerra,
contro 500.000 foglie secche,
ora ho un piano.

Lo avevano di certo pure
Cesare, Napoleone ed il Crucco coi baffetti.

Da cui si evince, facilmente,
che avercelo, il piano, mica basta.


;-)

 
 
 
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MANUALE D'USO

Se leggi il mio primo post, troverai un punto dove dico che "scrivo tanto".

Che posso farci?

Scrivendo solo "perché" mi piace
scrivo solo "come" mi piace.

- voglio il Times New Roman,
- voglio il font grigio chiaro,
- voglio il testo parecchio aerato

e soprattutto non accetto compromessi. 
Non voglio rinunciare a nulla di tutto ciò.

Un bimbo viziato insomma. 

Le comodità però si pagano.

Queste cose fanno ingrassare l'HTML e non ci son dietologi pare.

Sicché lo spazio che mi mette a disposizione il gestore… non mi basta. 

Sempre in quel post aggiunsi che, tuttavia, so come farcelo stare, quello che scrivo, in questo posto.

Ovviamente non intendevo far credere che so far miracoli; non sono mica Gesù.

Con quattro pani e quattro pesci, lo scrivente riesce solo:

- a nutrirne quattro o
- ad affamarne otto o, infine,
- ad ammazzarne sedici o più.

Non avendo possibilità di far meglio,
ho due soli modi per superare l'asticella.

Il primo è quello di fare il riassunto di me stesso.
E non mi va.

Il secondo è quello di postare "a puntate". 
Farò così.

 
 

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