Farfalalla

Post n°1 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da Shaylee27
 
Foto di Shaylee27

C’era una volta una bambina con i capelli azzurri e gli occhi viola di nome Farfalalla. Era una bambina molto speciale e viveva ai margini della foresta con i suoi due gatti Ari e Giò.  Giocavano tutto il giorno, raccoglievano erbe aromatiche e non avevano un solo pensiero al mondo. Nessuno sapeva da dove venisse Farfalalla, alcuni dicevano che fosse del villaggio del popolo di Sit, una popolazione magica ai confini della vallata, altri raccontavano che era stata portata lì dalle aquile e affidata ai grandi orsi bruni della foresta.

La bambina parlava con gli animali e poteva trasformare qualsiasi oggetto in una creatura dei boschi. I bambini del villaggio la escludevano da tutti i giochi, avevano paura di Farfalalla e temevano le sue magie. Giò e Ari erano i suoi unici amici. Una notte Farfalalla li aveva trovati sull’uscio della sua capanna infreddoliti e affamati e da quel giorno non si erano più separati. Giò aveva il manto fulvo e gli occhi color ambra.  Era goloso di torta di mirtilli ed era molto saggio. Farfalalla gli chiedeva sempre consiglio e si fidava di lui. Ari aveva occhi color smeraldo ed era nero come la notte. Era veloce come una saetta e amava gli oggetti rotondi e scintillanti. Era il ladro più astuto di tutta la foresta.

Una notte tempestosa qualcuno bussò alla loro porta. Farfallalla si svegliò di soprassalto, non riusciva a immaginare chi potesse essere in giro per i boschi con un tempo simile. Si trovò davanti un bruco infreddolito e bagnato fradicio: stringeva con forza una piccola sfera dorata e mormorava parole incomprensibili.

“Entra, entra!”, esclamò  la bambina ancora mezza addormentata e incredula per la visita inaspettata. Il bruco non se lo fece ripetere due volte, entrò nella piccola capanna calda e accogliente e si sedette vicino ai tizzoni del camino per scaldarsi. Farfallalla accese il fuoco, gli portò un po’ di zuppa calda di sesamo e lenticchie, torta di mele e mandorle e una tazza di latte caldo di capra. Ari e Giò osservavano con curiosità lo strano ospite appollaiati sul davanzale del salotto. Appena ebbe finito di bere l’ultimo sorso di latte caldo, il bruco iniziò a raccontare la sua storia.

…continua…

 
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