Creato da leon8oo3 il 20/05/2008
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Niente paura...3 Se mia nonna aveva le ruote.

Post n°3 pubblicato il 21 Maggio 2008 da leon8oo3
Foto di leon8oo3

"Il più grande campione che ho visto giocare è Diego Armando Maradona.
Credimi, figlio mio, non esisterà mai più, nei secoli dei secoli, un
altro come lui. Ha fatto dell'imperfezione la perfezione. Piccolo,
gonfio, dedito ad albe stanche, svogliate e sbagliate, vittima di falsi
amici e della volontà di andare oltre ogni regola, Maradona ha
trasformato un semplicissimo pallone di cuoio in uno scrigno di
bellezza" (Darwin Pastorin Direttore tg sportivo di La 7)
In questi versi si racchiude molta della retorica (per molta parte giustificatissima) che gira intorno a Maradon.
Mio
padre è molto più prosaico e sostiene che "quando un giocatore da solo
riesce a far vincere uno scudetto ad una squadra come il Napoli, beh,
allora è il più grande"
Anche questo è un luogo comune che forse sarebbe il caso di sfatare.
La
carriera di Maradona in Italia comincia il 5 luglio del 1984. Un San
paolo gremito da il benvenuto al funambolico campione Argentino che già
ha mostrato un talento ececzionale con il Barcellona. Quell'anno però
non ci saranno le vittorie che i tifosi si aspettavano. Nonostante
l'abilità del campione (ovviamente) il Napoli atterra morbidamente a
metà classifica, dopo aver volato alto per un po con l'immaginazione.
L'anno dopo arrivano rinforzi come Salvatore Bagni, Bruno Giordano,
Claudio Garella, Alessandro renica e dalle giovanili arriva anche un
certo Cioro Ferrara. Quell'anno il Napoli arriva terzo. Poi sarà l'ora
dei grandi successi (arrivando a battere la Juve in casa) Arriveranno
le coppe Europee e i campionati nazionali.
Oggi, a molti anni dai
problemi di natura morale, fisica ed economica, Diego Armando Maradone
ha raggiunto lo status di Sem- dio, con tanto di feste comandate con il
Natale il 30 Ottobre, il giorno della sua nascita e pasqua il 22
giugno, giorno del suo quantomeno memorabile gol contro l'Inghilterra
grazie alla cosiddetta "mano de dios". "Mi è sembrato di rubare la
borsetta a Margareth Tatcher" dichiara el pibe de oro. Ma ammette che
un po di malizia c'era "era recente il ricordo delle guerre Malvine".
maradona è evidentemente il tipo che non dimentica "volevano
presentarmi il principe Carlo. No! Ho detto. Non stringerei mai una
mano così insanguinata. Ma è capace di essere ancora più incruento con
gli americani "Bush è un criminale di guerra. Un assassino."
Naturalmente ogni uno ha il diritto di avere una sua opinione. Va
considerato in oltre che i Giornalisti spesso si dilettano quando hanno
di fronte una star con l'accusa facile. Ma a suon di fare dichiarazioni
altisonanti si finisce col dire magari anche qualche cosa non fa
proprio onore alla verità. "Fidel è l'unico lider che rischia la vita
per la sua nazione."Il tutto avviene in un contesto non tra i più
attinenti. Maradona presenta a Cannes insieme ad Emir Kuturica l'ultimo
film del documentarista.
Ma la platea è tutta per Diego che si
lancia in altre bordate. "in Italia gli unici ad aver preso l'eroina
eravamo io e Caniggia. I calciatori italiani non prendevano neanche
l'aspirina" Se pensava diversamente avrebbe sempre potuto denunciare
tutto ai suoi tempi. Ma a Maradona mancavano anche parecchie denunce
dei redditi, che per alcuni, furono il vero motivo che lo spinsero
fuori dall'Italia.
Pelè ha detto di recente che ha Maradona
dovrebbero ritirare tutti i premi. Maradona risponde da par suo "Pelé
deve ringraziarmi. Se non mi fossi fatto tanto male da solo, lui non
sarebbe arrivato neanche secondo" e qui probabilmente si potrebbe
discutere per ore a livello calcistico, senza arrivare da nessuna
parte. Poi parte un attacco a Mattarrese che avrebbe a suo dire
pilotato il mondiale di Italia 90 (non si sa bene come).
Poi
annuncia che sarebbe disposto a rinunciare alla mano che segnò il
celebre gol con l'Inghilterra (ma non sia mai) per incontrare Giulia
Roberts. Chissà. Magari la signora Roberts se lo risparmia.
In
definitiva, sono i nostri idoli che parlano. Quelli che non si prendono
la responsabilità di quello che dicono, che fanno o che hanno fatto.
Una opinione da sportivo, ma anche da aspirante persona si buon senso
potrebbe essere che, un grande, indiscutibile campione come Maradona,
non incarna comunque lo spirito del calcio e dello sporto in generale.
Magari è questo il motivo dell'attacco a Pelè. Se i tuoi maggiori
successi nella vita sono l'essere riuscito a fare un gol di mano ,
l'essere riusciti ad evadere il fisco per parecchi miliardi, aver
consumato eroina, essere ingrassato di cento chili e averne persi
altrettanti, allora credo che ci sono molti Maradona in giro, che
potrebbero incarnare anche meglio lo spirito dello sport e magari non
hanno bisogno di dire ovvietà ed illazioni, di lanciare anatemi e
scomuniche per pubblicizzare il loro ultimo film.

Fonte:http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_21/maradona_cannes_pele_

 
 
 

Niente paura...2 la vendetta di cannone

Post n°2 pubblicato il 20 Maggio 2008 da leon8oo3
Foto di leon8oo3

Qualcuno, osserva i fatti di stringente attualità con un occhio cinico e Machiavellico.

Da anni, sono pochissimi i fatti di politica nazionale e non, che non
abbiano subito la attenta e oculata analisi di un falco delle
istituzioni italiane, che da par suo ( e naturalmente ne ha tutto il
diritto) esprime la sua opinione sui fatti in questione.

Sul piatto della bilancia questa volta una questione pesante, difficile
e molto delicata. I rapporti tra Spagna e Italia si sono molto
deteriorati in questo periodo per dei giudizi espressi (il 16 Maggio da
parte di Maria Fernadez De La Vega) sulla nuova ventata di razzismo che
soffierebbe sull'Italia.

Questo falco, cauto ed acuto nei suoi giudizi non ha bisogno di alcuna presentazione.

L'ex presidente della Repubblica, attuale senatore a vita, Francesco Cossiga.

"berlusconi stia attento, perché quelli ti coprono di merda" sarebbe stato il suo elegante esordio secondo il "Giornale".

"per molto meno (delle presunte ingerenze della Spagna verso l'Italia)
nel settecento si sono fatte le guerre." E qui si consegna alla storia
una dichiarazione che sembra essere una previsione. Notare come
L'emerito, abbia lo sguardo proiettato al futuro.

Quando il giornalista (Luca Telese) cerca probabilmente di farlo
rinsanire, ricordando a Cossiga che siamo nel secolo XXI lui rincara la
dose.

"se non avessi la certezza, purtroppo, della superiorità bellica della
marina spagnola, avrei già consigliato a Frattini, di muovere la
flotta." Quindi tiriamo un sospiro di sollievo, perché ora come ora,
non siamo attrezzati a far la guerra con la Spagna. Per l'emerito è un
brutto colpo e dopo un sospiro di sconforto ci porta sempre più a
fondo, arrivando a aggiungere dettagli sulla imminente (?) invasione
iberica. " Purtroppo non si può. (bontà sua nda):quelli, in tre ore
arrivano nel Tirreno, sbarcano e (ebbene si) occupano Roma!!"

L'analisi del fatto fortunatamente si sposta da questioni belliche ed elevate a fatti più prosaici

"il fatto più grave è che una ministra delle pari opportunità (Bibiana
Aido) si sia permessa di dire che avrebbe volentieri pagato lo
psichiatra per Berlusconi" (ma cosa si crede? che non abbiamo i soldi
per pagarglielo noi qui in Italia? Nda) E prosegue " è inaccettabile!
un turpiloquio che si può sopportare a stento tra connazionali, ma mai
diventare strumento di relazione tra stati"

giunge il momento di dare spiegazione e analisi di quello che sta
accadendo. L'emerito ha ben due spiegazioni (una non bastava) Secondo
Cossiga, non sarebbe stato Zapatero a vincere per davvero le elezioni
in Spagana, ma bensì il partito Socialista Catalano. Ancora non si
capisce a cosa si riferisca l'emerito con questo dato. basta vedere i
numeri. Il partito socialista di Zapatero ottiene il 43,6% dei voti. Il
partito Popolare di Rajoy invece ottiene il 40,1%.

Quando il giornalista gli domanda questo che cosa c'entri mai,
l'emerito si arrampica in una delle sue solite elucubrazioni
machiavelliche del caso. Dice: "Bambi Zapatero (anche lui quindi usa
come strumento di rapporto internazionale il turpiloquio, fino ad un
attimo prima duramente condannate, propria con l'unico degli attori
della serie che aveva fatto presente il suo dispiacere per le tensioni)
"deve chiudere entro agosto un accordo per il federalismo fiscale molto
oneroso, e non ne ha la minima intenzione" il nostro eroe legge anche
nella mente altrui. Quindi: "c'è uno stringente bisogno da parte di
Zapatero di inventarsi un bel nemico, meglio se di un governo
"fascista". I socialisti sono centralisti, hanno un terribile bisogno
dei denari della Catalogna. " Veramente criptico questo messaggio del
nostro Senatore a vita.

"la Spagna, può contare-da Solana in giù- di di ben sei super incarichi
Europei. Doveà per forza mollarne qualche d'uno presumibilmente a
favore dell'Italia." continua imperterrito Cossiga.

Ma è il momento delle soluzioni. La strategia che metterebbe in campo l'emerito è "cauta".

"prima di tutto, ritirare l'ambasciatore Italiano da Madrid, lasciando
al suo posto un giovane dirigente d'ambasciata -possibilmente di AN-
(non si sa bene perché, ma il giornalista non domanda in merito) o
anche solo un incaricato d'affari come facemmo con il Chile di
Pinochet." In effetti da la guerra che si prefigurava prima, ora questa
tremenda soluzione pare quasai distensiva e terapeutica.  "mio caro"
aggiunge "qui nessuno sembra averlo notato, ma la vittoria di
Berlusconi in Italia (e dove se no?) ha spostato l'asse degli equilibri
Geopolitici." sarebbe bello sentire il docente Cossiga come spiega
questo "vasto" discorso, ai suoi studenti.

Secondo il giornalista che fa la prossima domanda, fino a due anni fa
in Europa c'era una egemonia della sinistra, ma Cossiga (naturalmente)
va oltre.

Non degli ultimi due anni quindi ma "Di tutta la storia del dopoguerra!
Quando con l'eccezione di Francia e Italia governavano ovunque i
socialisti e socialdemocratici, ora tutto è sorretto dall'asse Merkel, 
Sarkozy e Berlusconi che ha rafforzato, completando l'isolamento di
Zapatero." Prima erano 2 su 25 e quindi Zapatero era in una botte di
ferro. Ora sono 3 su 25 e quindi Zapatero è fritto. Zapatero, non
avrebbe ancora risposto a questa situazione perché secondo l'emerito,
sempre più in clima di distensione dice che" è Molto impegnato a fare
la proposta di legge sui matrimoni a tre." Quanto meno stucchevole come
risposta. Secondo Cossiga il problema non sarebbe il trattamento dei
clandestini. "lo vengono a dire a noi. Loro che hanno preso a cannonate
le zattere dei migranti (...) si vede che in governo di sinistra può
affondare i poveracci, come facevano i pirati (che però attaccavano i
ricci mercanti N.d.a) mentre uno di destra non può sparare sui Black
block nemmeno se "accoppano" dieci Carabinieri" Non si capisce bene a
cosa si riferisca qui l'emerito, visto che questa strage non si è mai
vista (almeno non da parte dei presunti Black Block)

Il modo di rompere questo continuo assedio c'è secondo Cossiga, e lo ha
già suggerito a Berlusconi. "candidare D'Alema come sostituto di
Solana, ce lo voglio vedere Zapatero che vota contro un socialista!"
Quindi coma già fece in passato, Cossiga candida lo "scomodissimo" 
(praticamente uno scomodino) D'alema a livello Atlantico. MA niente
paura. "Lo ritengo più atlantista di me o Berlusconi (Difficile da
credere).

Chissà la faccia che avrà fatto l'ambasciatore spagnolo d'innanzi a
questa intervista? Cossiga rassicura anche si questo "lo conosco, è un
vero gentiluomo. E' così bravo che pare un Gallego, anzi un vero Basco"

Che dire, per distensioni internazionali, faccende di stato delicate,
guerre fredde o termonucleari, rivolgersi al caro Emerito Cossiga.

Fonte: Il "Giornale" 20 maggio

 
 
 

Niente paura...

Post n°1 pubblicato il 20 Maggio 2008 da leon8oo3
Foto di leon8oo3

A volte, una sola dichiarazione ci definisce di fatto. Nella storia, i
grandi della terra hanno lasciato chiaro e nitido il loro pensiero
grazie a discorsi memorabili. A volte preparati, a volte no.

Appassionati come quello di Martin Luther King o immensamente veri,
come quelli di Ghandi. Di grande effetto come Kennedy a Berlino o
storici come la chiamata alle armi di Mussolini. Carlo Giovanardi ai
più non ha bisogno di presentazioni. Altri magari avranno bisogno di un
piccolo percorso didattico per capire il vero senso di questo articolo.


Giovanardi Carlo (nella foto in versione danzante con Carmen Russo) da
alcuni detto Fernandel, è laureato in giurisprudenza. Ex Carabiniere e
democristiano fin da giovanissimo. Consigliere comunale di Modena,
consigliere regionale e capogruppo del consiglio regionale dell'Emilia
Romagna, viene eletto alla camera nel 1992.

Oggi è riconoscibile per una improbabile pettinatura e per la fobia per
i comunisti e le toghe rosse che avrebbero incarcerato ingiustamente
buona parte dell'organo dirigente del suo ex partito.   Sembra essere
così convinto di questa teoria (che purtroppo non ha il pregio di
essere del tutto sua e prescinde da ogni prova documentale) da scrivere
perfino un libro dal titolo più che eloquente (Storie di Straordinaria
ingiustizia) e dal sottotitolo ancor più chiaro se mai c'è ne fosse
bisogno (Arrestati, infangati e prosciolti)

Non sembrava pensarla così invece nello stesso anno della sua entrata
in parlamento, quando evidentemente c'era un vento diverso.

Giovanardi si schiera apertamente con Antonio Di Pietro con una lettera
diffusa in migliaia di copie tramite l'agenzia "centralità" aera
Forlani, il 20 maggio del 92. Alcune parti dicevano "Caro Di Pietro,
sento il dovere di ringraziarla per la professionalità ed il senso
della misura con la quale conduce l'inchiesta a lei affidata
(...)Perché come ha affermato lei in una sua intervista: il problema
non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti. Ma
quello di difendere le persone per bene(...) finché qualcuno non toglie
provvidenzialmente dalla circolazione i falsari." e via dicendo. Poi
però, dirà che i suoi colleghi di partito erano tutti innocenti ( e
quindi confessavano per sport o perché costretti da giudici forcaioli)
e sono stati martoriati. Autore di una celebre quanto impopolare legge
sulla chiusura dei locali notturni e della legge contro le droghe
leggere (Giovanardi-Fini) infilata nel pacchetto sicurezza per la xx
edizione dei giochi invernali di Torino ( forse perché il freddo
stimola) è anche capace di provocare un incidente internazionale con
l'Olanda dopo una serie di manifesti e dichiarazioni del tipo
"scioccante è quello che sta accadendo. E' aberrante che in Olanda
permettano l'eutanasia per i bambini...la selezione genetica fa parte
del folle progetto nazista, secondo cui, tutto ciò che è diverso deve
essere eliminato". Piovono richieste di dimissioni ma lui fa spallucce.

Viene denunciato dai gestori delle case da ballo che lui ha accusato
senza uno straccio di prova di connivenza con lo spaccio di droga. I
suoi processi non vedranno la luce perché viene dichiarato
"insindacabile" dalla giunta per le autorizzazioni a procedere della
camera, del quale lui era presidente.

Oggi però, è arrivato il momento storico di Giovanardi. La sua
intervista con Aldo Cazzullo al Corriere della sera era l'i ave a dream
di Giovanardi. Una dichiarazione in cui sembra compressa tutta la sua
vita (o quasi) come quando si rischia di morire e si vede la propria
vita che scorre rapida davanti ai nostri occhi.

"Fermerò l'eugenetica!" proclama in tono euforico (presunto) e continua
"l'aborto è una scelta dolorosa tra due valori. L'eliminazione del
malato, del diverso e del debole e più grave" qui probabilmente ci si
domanderà come mai Giovanardi sia così attento al diverso in fase
embrionale mentre invece non alza un mignolo in consiglio dei ministri
(ma ne avrà ben l'occasione) per evitare che le leggi contro i
"diversi" extracomunitari tracimino". Ma prosegue in un crescendo
Rossiniano "Qui (in Italia) consumare droghe è un illecito
amministrativo. In Francia per uno spinello, ti arrestano. E in Kenia,
finisci in galera per chissà quanto." certo. L'intramontabile metodo
giuridico Keniota viene preso come esempio da Giovanardi. Certo che
quasi quasi, un pensiero lo si potrebbe fare. Il finale poi è roboante.
"vedere Pierferdinando che difende Di Pietro, il persecutore dei nostri
martiri di tangentopoli, per me è stato un dolore."

Ebbene si. Cito il commento di Massimo Bordin (direttore di radio
Radicale) che leggeva stupefatto l'intervista nella sua rassegna stampa
del mattino. "I martiri di tangentopoli e il diritto
Keniano...Giovanardi è già al lavoro." Detto in parole povere...niente
paura, Giovanradi c'è.



Fonte: Rassegna stampa, radio radicale sabato 17 maggio 2008

 
 
 
 
 

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