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PAROLA DI AZZETA ...RENDIAMO GRAZIE AD AZZETA

 (Questo post è opera di azzeta2011, sto maledetto impunito..  )

Appare sempre co federicagieisette sta regazzina impunita e impertinente.

Azzara manco poco è na guagliona un po così, istruita intelligente   farà colazione col nesquik ma daje e daje addosso jariverà un crik.

Se permette il lusso de cazziam me, a me, che un giorno o l’altro la pio co lanciafiamme.
Fa la mestrina tutta impettita ma non sa che io non so no scolaro e manco ero somaro nonostante sia rimasto parecchio cazzaro.

Azzeta è un nik è altisonante, dalla reputazione rimbombante, ed è bene che lo sappia sta peste col turbante se vole evità de ritrovasse in mutande.
Dalle eteree sembianze e dalla voce smaliziante, ingannevole figura seducente e provocante. Ti avvolge e ti delizia con la sua inebriante fragranza, menzognera ed illusoria dai modi affabili e gentili,
degna della migliore strega ondeggiante.

Getta la rete al largo dell’oceano ed attende paziente il momento del rialzo, ed è così che inizia la certosina cernita affinché uno solo, il migliore, sia il frutto all’altezza del suo pasto. Un frutto scelto nei mari migliori, i più puliti così come auguro sia il continuo della sua vita: una costiera amalfitana tutta romana e pe niente napoletana.

 

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Caducità

Post n°1 pubblicato il 03 Luglio 2011 da FedericaJ7

Caducità (Sigmund Freud, 1915)

"... Il lutto per la perdita di qualcosa che abbiamo amato o ammirato sembra talmente naturale che il profano non esita a dichiararlo ovvio.
Per lo psicologo invece il lutto è un grande enigma, uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure.

Noi reputiamo di possedere una certa quantità di capacità di amare  che chiamiamo libido la quale agli inizi del nostro sviluppo è rivolta al nostro stesso Io.
In seguito, ma in realtà molto presto, la libido si distoglie dall’Io per dirigersi sugli oggetti, che noi in tal modo accogliamo per così dire nel nostro Io.
Se gli oggetti sono distrutti o vanno perduti per noi, la nostra capacità di amare (la libido) torna ad essere libera. Può prendersi altri oggetti come sostituti o tornare provvisoriamente all’Io.

Ma perché questo distacco della libido dai suoi oggetti debba essere un processo così doloroso resta per noi un mistero sul quale per il momento non siamo in grado di formulare alcuna ipotesi.
Noi vediamo unicamente che la libido si aggrappa ai suoi oggetti e non vuole rinunciare a quelli perduti, neppure quando il loro sostituto è già pronto.
Questo è dunque il lutto.

Noi sappiamo che il lutto, per doloroso che sia, si estingue spontaneamente. Se ha rinunciato a tutto ciò che è perduto, ciò significa che esso stesso si è consunto e allora la nostra libido è di nuovo libera (nella misura in cui siamo ancora giovani e vitali) di rimpiazzare gli oggetti perduti con nuovi oggetti, se possibile altrettanto o più preziosi ancora... "

S. Freud, Caducità - 1915

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Commenti al Post:
elle.moi
elle.moi il 03/07/11 alle 14:56 via WEB
Ciao Tesora..aprire un blog e leggere un post cosi mi lascia senza fiato..Pochi son passati di qui.. Mi fa piacere sapere di essere la prima che lascia una traccia.. Chi vive un lutto,ed io posso dire di essere una che l'ha provato sulla sua pelle,vive una perdita immensa in proporzione a quello che ci è stato dato. Il lutto per le persone è una cosa...considero a volte un lutto anche una perdità di un oggetto caro.. Sai cosa mi fa rabbia...Chi non si rassegna ad ammettere di avere perso. Perchè considero la perdita un ciclo della vita e come tale dobbiamo accettare..anche se non ci fa piacere.. Un bacio Amora..sempre io ( Mia)
 
azzeta2007
azzeta2007 il 03/07/11 alle 19:19 via WEB
Spiegazione scientifica di un uomo autoritario ed intollerante come Sigmund Frued. Quando suo padre era giovane un cristiano gli aveva gettato nel fango il berretto di pelliccia urlando: "Giù dal marciapiede, ebreo!". Il figlio domandò indignato: "E tu cosa facesti?" "Andai in strada e raccolsi il mio berretto" fu la calma risposta. Al ragazzo non sembrò affatto una condotta eroica da parte del padre. In seguito la figura di Annibale ebbe un posto fondamentale nelle sue fantasie. La strada della scienza e la strada che porta verso Dio, sarebbe bello se le due strade un giorno possano convergere. ciao federica
 
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Un blog di: FedericaJ7
Data di creazione: 03/07/2011
 


I caratteri, forgiati dalle condizioni esterne,

possono smettere di accordarsi.

I cuori,

involucri della eternità non condizionata dalle relatività dell'abile Maya,

restano ancorati gli uni agli altri.

Alla continua ricerca, apparentemente priva di logica,

approdano in ritrovati abbracci.

 

 

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