Ricordare

"Si vergogni" e "faccia tosta" non sono insulti! Lei semmai insulta il popolo siciliano e tutti i regionali difendendo posizioni vietate dalla legge (calusola di salvaguardia) e biecamente immorali (indennità dei dirigenti risibili...). Molto bene! Vuol dire che il mio intervento ha colto nel segno! Faccia registrare i suoi fans e si rintani nel buen refugio che il Segreniere (come l'ha chiamato Lei) le ha graziosamente concesso in virtù dei suoi meriti di agronomo-informatico-espertodicontrollodigestione-filosofo-santone-projectmanager-scienziatodell'amministrazione, ma soprattutto sindacalista. Ah, dimenticavo, SI VERGOGNI !!!

E' indubbio che trattasi del nostro solito amico (o della nostra amica? o dei nostri amici?): l'astio e il risentimento dimostrati nei confronti dei dirigenti di terza fascia, uniti a un ego smisurato e alla profonda consapevolezza di essere infallibile oltre a una sicura assenza di ironia sono più che indizi, a prescindere dallo pseudonimo utilizzato. Gli attacchi a Paolo Luparello che, anche se non avesse altri meriti, avrebbe il merito di "metterci la faccia" (e non è così: lo conosco, lo stimo e lo ritengo un dirigente preparato e dotato di capacità superiori alla media e indipendenti dall'appartenenza a una sigla sindacale, come se il sindacato oggi contasse qualcosa davvero...) non sono nuovi. Mi rendo perfettamente conto che anche io, come il nostro amico/a/i, posso essere accusato del fatto che non voglio metterci la faccia: comunque non ho messo su un blog nel quale mi esercito nella nobile arte del diffondere proclami ed inneggiare a guerre sante (tra colleghi) ed i miei interventi nel blog di Paolo, che ringrazio per la sua assenza di censure, si sono limitati a ribattere, senza adeguata competenza e quindi probabilmente senza successo, a quelle che mi sono via via sembrate le esternazioni più esagerate che mi ferivano dal punto di vista professionale e - consentitemelo - mi offendevano dal punto di vista personale. Fatte queste doverose premesse devo - spero simpaticamente - esprimere tutta la mia solidarietà nei confronti di chi si nasconde dietro i vari avatar. E' infatti indubbio che il funzionario direttivo laureato che si nasconde dietro gli pseudonimi sia un tipo estremamente determinato e la cui preparazione giuridica supera di gran lunga quella della maggior parte dei dirigenti di terza fascia (e anche di quelli di seconda e dei dirigenti generali anche esterni); bisogna riconoscere che per altro non ha grosse remore a esternalizzare tale superiorità, di cui ha piena coscienza, nel tono dei suoi commenti. Per questi motivi non posso non provare un profondo dolore nell'immaginare che nell'attività lavorativa di tutti i giorni possa essere sottoposto a un dirigente di terza fascia preposto ad U.O.B., il quale si può immaginare essere magari di capacità e professionalità ben al di sotto della media già bassa della categoria: se non in dipendenza di una profonda e continua frustrazione come si potrebbe altrimenti spiegare l'astio mostrato nella maggior parte dei commenti, in uno dei quali la stessa frustrazione viene estrinsecata dicendo che al dirigente spetti "la preposizione alle aree e servizi e non alle UOB in un ruolo subordinato ad un pari grado (spesso anzi con anzianità inferiore!) e quindi dequalificante"; più storia di vita di così.... Concludo facendo un appello al nostro amico: quando sicuramente, in virtù dei ricorsi già attivati o che attiverà in futuro (ammesso che voglia metterci la faccia), assurgerà al ruolo che gli compete, e cioè di Dirigente di Seconda Fascia (notare le maiuscole) se non addirittura di Dirigente Generale, rivolga le sue attenzioni al suo aguzzino di oggi, senza coinvolgere nella sua giusta resa dei conti l'intera categoria che, oltre che di mele marce, si compone anche di padri e madri di famiglia che - magari nella minoranza dei casi - hanno studiato e superato un regolare concorso pubblico per essere immessi nel ruolo. Se dopo tutto questo il nostro amico vorrà decretare la fatwa anche nei miei confronti, pazienza... sono in buona compagnia.