La sensazione di caos di questi giorni, il fluttuare della mia anima, tra pagine di studio, musica e rete. Mai nome più appropriato, una trappola per il pesciolino che vuole avventurarsi in cerca di quel qualcosa, di quell'elemento di novità che dia una svolta alla sua monotona giornata; e si ritrova così assieme ad altri suoi simili, sperando almeno di incontrare qualcuno, di potergli chiedere "Da quali mari vieni e che sapore avevan le acque che hai esplorato?". Indifferenza. Sono pesci superficiali, vogliono fuggire dalla vita del mare. E mi ritrovo duplicemente solo: per la mia diversità e per il mio tormento "E se avessero ragione? Se anch'io dovessi uscir dall'acqua, come fanno loro?" Mai, omologarsi, mai. Piuttosto mi porto addosso la croce e la delizia. Incontrerò, prima o poi, altri esseri diversi... Spalla a spalla, a volte urtandoci e facendoci del male (può capitare) ma andando sempre verso nuovi orizzonti e più profondi abissi.
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il 23/03/2008 alle 11:33
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