Wound Care Club

La guarigione delle ferite in ambiente umido

Continua dal precedente post:

la spiegazione, senza scendere troppo in dettagli scientifici, e' molto semplice e provo a spiegarla con un paragone. Se in piscina saliamo su uno di quegli scivoli divertenti tutte curve che da un altezza di svariati metri ci portano in acqua, e ci lanciamo seduti sulla sua superficie bagnata costantemente da un flusso di acqua, accade che in pochi secondi e con grande divertimento scivoliamo in acqua! Ma se per qualche motivo la supeficie dello scivolo si asciuga, allora niente velocita' e divertimento! Anzi: probabilmente ci facciamo pure male e non arriviamo giu' in acqua. Lo stesso e' per le cellule che devono coprire una ferita: esse partono dai margini della ferita e dovendo arrivare al centro della ferita, fanno molto meno fatica, sono molto piu' rapide e, sebbene probabilmente non si divertano (ma chi puo' diro?) ottengono anche un risultato migliore. Per creare questo ambiente umido "controllato" sul fondo delle ferite, si utilizzano da alcuni decenni ormai, le cosiddette medicazioni avanzate.... Ma di questo ne parleremo nel prossimo post.

La guarigione delle Ferite in ambience UMIDO

Avete presente la crosticina che da bambini si formava sulle sbucciature delle ginocchia in seguito alle cadute? Ebbene ogni volta che la si rimuoveva si rallentava la cicatrizzazione e si contribuiva sicuramente anche ad una chiusura disordinata con buone probabilita' di lasciare una cicatrice visible nel tempo. Negli anni 60 un medico (George Winter) intui' e dimostro' che se si copriva una ferita con una pellicola transparente (tipo quella che si utilizza per coprire gli alimenti), evitando la formazione della cosidetta crosticina grazie all'umidita' che si formava sulla ferita, questa guariva prima e con un esito estetico migliore. PERCHE'?

Le ferite semplici.....gestione complicata!

Un piccolo taglio o una bruciatura limitata, oppure un'abrasione, creano, soprattutto se in zone corporee fastidiose, piccoli problemi gestionali e spesso portano a spendere importi non banali in farmacia.

Garze, disinfettanti, creme e bende vanno via che e' un piacere senza tuttavia migliorare in alcun modo la vita al ferito (pensiamo alla difficoltà' di fare una semplice doccia o lavarsi la zona ferita, oppure pensiamo ai numerosi cambi di medicazione perché' si sporca o per rinnovare la crema prescritta).

Ma quanto si conosce dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie in merito ai materiali di medicazione? Questa domanda vale sia per il personale ospedaliero (leggasi il personale del pronto soccorso) sia per il personale delle farmacie pubbliche e i Medici di famiglia a cui spesso ci rivolgiamo in caso di ferite semplici.

Benvenuti.

Per lavoro mi occupo del mondo delle ferite interessandomi delle esigenze dei professionisti della salute impegnati nella guarigione delle ferite e nello stesso tempo guardando molto attentamente alle esigenze del paziente e al suo benessere. Tutto questo seguendo attentamente le istanze forti di rispetto e salvaguardia dei budget che le risorse pubbliche e private destinano questo mondo.

Metterò' a disposizione sul mio blog le informazioni che riterro utili, nei limiti imposti dal mio giudizio su di esse. Ogni contributo e' benvenuto.

pippus