Oh, che luce vedo sprigionarsi
lassù, da quella finestra?
È l’oriente, lassù, e Giulietta è il sole!
Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna
già pallida di rabbia ed ammalata,
perché tu, che sei sua ancella,()
sei di gran lunga più splendente di lei.
Non restare sua ancella, se è invidiosa
di te; la sua veste s’è fatta ormai
d’un colore verde scialbo
e non l’indossano altro che le sciocche.
Gettala via!… Oh, sì, è la mia donna,
l’amore mio. Ah, s’ella lo sapesse!
Lei mi parla, anche senza dire una parola.
Come mai?… Perché è il suo occhio
che mi parla, e io risponderò.
Oh, ma che sto dicendo… Presuntuoso
che sono! Non è a me, che lei parla.
Due luminose stelle,
tra le più fulgide del firmamento
avendo da sbrigare qualcosa altrove,
se ne sono andate dalle loro sfere
e hanno pregato i suoi occhi di brillarvi
fino al loro ritorno… E se quegli occhi
fossero invece al posto delle stelle,
e quelle stelle sulla sua fronte?
Allora sì, la luce del suo viso
farebbe impallidire le stelle,
come il sole la luce d’una lampada;
e tanto brillerebbero i suoi occhi
per i campi del cielo, che gli uccelli
si metterebbero tutti a cantare
credendo fosse finita la notte.
Guarda come poggia la sua guancia
su quella mano… Un guanto vorrei essere,
su quella mano, e toccare quella guancia!
Inviato da: schegge_di_un_attimo
il 14/03/2007 alle 19:17
Inviato da: deephigh
il 14/03/2007 alle 00:57
Inviato da: circus0
il 09/03/2007 alle 18:51
Inviato da: dilma19
il 08/03/2007 alle 12:56
Inviato da: schegge_di_un_attimo
il 07/03/2007 alle 19:27