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Castrazione

Post n°51 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da feroce.saladino
 

Lui:

data: 14/12/2005  Oggetto: Il seme della violenza.

Ciao Arianna

solo alcune righe in risposta alla tua ultima. Continuerò in seguito, con più calma, il resoconto di ciò che potrei tranquillamente definire le "Memorie del fratello sfigato di Casanova".

Più che un e-sorcista, avrei bisogno di una e-sorcona in servizio permanente effettivo e a mia completa disposizione.

Non si tratta precisamente di "sfiga" o di un destino avverso, ma di qualcosa di sbagliato nel mio modo di affrontare la vita e le relazioni con gli altri, in particolare con l’altro sesso. Ho fatto e continuo a fare di tutto per uscire dalla mia situazione, ma senza alcun risultato, come puoi constatare leggendo questo mio diario a puntate. Io riconosco tutte le mie colpe e i miei limiti, ma, lasciami dire, anche voi donne, dietro una parvenza di romanticismo, di stucchevole dolcezza, di millantato sentimentalismo, siete delle belve assetate di sangue, implacabili e spietate con chi non si piega alla vostra legge maschicida e, quando va bene, avete comunque un mucchio di difetti, di incongruenze, di idiosincrasie e disponete di una ineffabile chiusura mentale che non solo rovina voi ma anche chi cerca di approcciarvi.

Non è possibile che un uomo della mia intelligenza, sensibilità, delicatezza, simpatia, cultura, fascino, sensualità e via elogiando, e anche non male fisicamente, sia sempre lasciato marcire nella sua cella di rigore, come se avesse commesso i più atroci delitti. Se le donne hanno deciso, con l’approvazione del ministro Calderoli, la mia castrazione di fatto, se non proprio una castrazione chimica, prima o poi dovrò decidermi a raccogliere un manipolo di sfigati, di quelli che non battono chiodo da anni (e ce ne sono tanti in giro...) per formare un branco e abusare a nostro piacimento di quelle femmine così inarrivabili e presuntuose e incontentabili e stronze che non te la danno mai, in qualunque maniera ti proponi. Il risultato sarebbe lo stesso: la forzata castità imposta dalla prigione, ma almeno avrei un valido motivo per essere rinchiuso e per un po’ mi sarei sfogato e divertito...Forse fra qualche tempo, sentirai parlare, nella cronaca nera dei giornali, di un feroce violentatore delle terre estensi...

Be’ ora ti lascio. Riprenderò a narrare le mie dolorose vicende con le prossime mail. Abbracci e baci.   Dino

Lei:

data: 18/12/2005  Oggetto: Risposta a “Il seme della violenza”

Carissimo Dino,

ormai ne ho certezza... nel tuo intimo più profondo non desideri alcuna relazione a scopo di solo sesso.

Se, come dici tu, sei intelligente, sensibile, delicato, simpatico, acculturato, affascinante, sensuale e anche non male fisicamente la risposta non è che non trovi, è che non vuoi.

Io posso garantirti che di donne allupate il pianeta è pieno... però, aspetta, forse mi viene un dubbio... non è che punti a donne tipo Arcuri, Ferilli, Parietti o giù di lì? Perché se è così la risposta è semplice: quelle se la tirano ...

Se invece orienti i tuoi interessi su donne tipo Mazzamauro, Blady, Asti... beh, lì hai terreno facile, te lo assicuro... neanche una stronza tra quel genere, tutte disponibilissime... anzi, alla ricerca disperata del maschio bisognoso d'affetto e di sesso.

Come vedi non è la materia prima che manca... è la qualità che difetta... Io stessa devo miseramente riconoscere che, giunta finalmente alla sana decisione di godermi i piaceri meramente fisici e terreni, non ho ancora avuto modo di soddisfare i miei istinti... Già, perché di uomini affamati in giro ce n'è a badilate... Il fatto è che quelli che piacciono a me sono tutti pienamente soddisfatti e non necessitano di un benché minimo diversivo... Capisci, amico caro? Siamo sulla stessa zattera... L'ho chiamata zattera perché barca mi dava già l'impressione di qualcosa di più definito...

Chissà se può rincuorarti sapere che anche l'altra parte della barricata soffre dei tuoi stessi disagi?

Passami una buona settimana, mi raccomando... E fai la letterina a Babbo Natale, magari ti accontenta... Io ho provato a chiedere una notte di fuoco con George... chissà...      Bacissimi. Arianna

 

L’asino di Buridano

Lui:

data: 24/12/2005  Oggetto: Buon Natale e l’asino di Buridano.

Ciao allupatissima Arianna

non è bene parlare di sesso proprio la vigilia di Natale e infatti mi astengo dai soliti discorsi che poi mi portano sempre alla deriva. Questa mattina ho avuto la prova lampante del mio degrado fisico e della fine imminente dei giochi in cui mi sono trastullato (??) in questi miei primi cinquant’anni. Mi sono svegliato con dolori lancinanti alla zona lombo-sacrale della schiena, dove già da alcuni mesi serpeggiava un doloretto, a causa di una lombosciatalgia, una discopatia, una sciatica, che mi impediva di camminare per più di qualche centinaio di metri. Ora, dopo l’iniezione di un potente antidolorifico, sto meglio ma mi trovo nella classica situazione vista in tanti vecchi film americani: un manipolo di uomini rimane isolato in un territorio infestato dagli indiani; i disperati trovano rifugio entro un vecchio fortino abbandonato; sono rimasti senza acqua e cibo e non hanno più munizioni; gli indiani, dopo una prima avvisaglia, circondano il fortino e attendono la notte per attaccare e sterminarli tutti… brrr… Meglio che non ci pensi: voglio vedere un altro film, magari uno di quelli con Indiana Jones, basta che non sia un film d’amore, con un lui e una lei bellissimi, perché creperei d’invidia… Fra i due mali, forse è meglio il film con gli indiani, dove almeno si muore da eroi…

Tornando a te, cara Anna, non dirmi che ti trovi nella situazione del famoso asino di Buridano, quel orecchiuto animale che, avendo una fame grandissima e trovandosi equidistante da due mucchi di fieno, morì comunque di fame perché non seppe risolversi a effettuare una scelta tra i due cumuli ugualmente allettanti … Solo gli asini possono essere così stupidi…ma anche gli uomini, alle volte, non vedono la soluzione che è proprio lì, sotto i loro occhi…

Sono di nuovo costretto a parlare delle relazioni e delle differenze psicologiche tra i sessi. Per ciò che mi riguarda, sarei mentalmente disponibile (intendo dire a livello cosciente, razionale, perché purtroppo nella realtà il mio comportamento è tuttora pesantemente condizionato, e quindi fregato, dall’inconscio e dai tabù sessuali e repressivi che mi porto dietro dalla giovinezza) a liberi rapporti con una o più donne, prendendo la cosa come viene. Parlando ad un livello puramente teorico, astratto, fantascientifico, come descrivendo una fantasia masturbatoria, tali relazioni preferirei che fossero finalizzate al sesso, contraddistinte da una complicità erotica di reciproca soddisfazione, poiché se entro di me dovesse sorgere l’amore ecco che la relazione non potrebbe neppure esistere, dato che, dalle poche ma istruttive esperienze personali, non può esserci gioia o godimento sessuale, per me, quando c’è l’amore. Sesso e amore non possono coesistere, nella mia complicata psiche. Infatti, se dovessi innamorarmi di una persona, sarebbe inevitabile, matematico che questa non corrispondesse al mio sentimento, sarebbe indifferente, imbarazzata, fredda o addirittura ostile. Sul mio libro del destino sta scritta questa diabolica equazione: “innamoramento = sofferenza e rifiuto”.

Rimarrebbe dunque un’unica speranza di salvezza, una sola possibilità di gioia: il piacere sessuale, che io intendo non come un puro sfogo di “primordiali istinti”, ma una forma di comunicazione vera, intima, naturale fra due esseri di sesso opposto, un dono reciproco, il piacere di procurare piacere, qualcosa di molto simile all’ideale d’amore ma vissuto su una dimensione fisica e corporea. Anche qui, tuttavia, il fato a voluto punirmi e umiliarmi. Ho dolorosamente e faticosamente eliminato dalla mia coscienza tutto il fardello di sensi di colpa, scrupoli morali, paura del peccato, mortificazione della carne, repressione degli istinti sessuali che aveva devastato la mia esistenza e di cui porto le cicatrici ancora oggi, per ritrovare, dopo essermi liberato delle catene, una nuova forma di prigionia, gli stessi insuperabili ostacoli alla mia felicità incarnati nel genere femminino che li applica sadicamente a mio danno quando, giudicandomi con la tipica superficialità femminile, mi stigmatizza come il solito adultero in cerca di distrazioni erotiche, l’essere abbietto e amorale, il maniaco, il libertino, o comunque mi considera un uomo da evitare, anche se simpatico e pieno di interessi, perché, essendo già impegnato, non può abbandonarsi completamente ad un rapporto esclusivo, con la malcapitata che dovesse innamorarsi di lui.

Siamo quindi sulla stessa zattera della disperazione, come mi dicevi nella tua ultima. Con una sostanziale differenza: io non posso risolvere i miei problemi perché non sono veramente libero: la soluzione non dipende completamente da me, ma anche dalla indisponibilità, dalle scelte, dai capricci, dalle censure, dall’ostracismo delle donne nei miei confronti. Per te, per le donne, è completamente diverso: si tratta solo di aver pazienza, di insistere, di frequentare gli ambienti giusti, di avere un minimo di flessibilità nelle aspettative e di pragmatismo, accettando l’uovo oggi in attesa del pollo domani. Tu hai molta più libertà di movimento rispetto ad una persona sposata e soprattutto hai un sacco di potenziali amanti che non ti escludono in partenza per motivi etici o di opportunità perché esigono “l’esclusiva” o perché pretendono che il rapporto sia necessariamente sottoposto ad un impegnativo progetto di vita a due.

Approfondirò l’argomento in una prossima puntata.

Spero che domani mattina, fra i regali, troverai sotto l’albero l’invito di George Clooney  per una cenetta tête à tête …e, in ogni caso, ti auguro un felice Natale e tante belle novità per il 2006.     Bacioni.   Dino

 

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Commenti al Post:
diddlina9289
diddlina9289 il 27/03/07 alle 21:08 via WEB
ciao. rispondi al mio ultimo sondaggio. ti aspetto!
 
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