Fiammiferaia

Post N° 41


Inno alla bellezzaVieni, o Bellezza, dal profondo cielo o sbuchi dall`abisso? Infernale e divino versa insieme, confusi, la carità e il delitto il tuo sguardo: assomigli, in questo, al vino. Racchiudi nei tuoi occhi alba e tramonto. Esali profumi come un temporale a sera. Sono un filtro i tuoi baci, la tua bocca un`ampolla che l`eroe fanno vile e il fanciullo ardito. Esci dal gorgo nero o discendi dagli astri? Il Destino, innamorato, ti segue come un cane, sémini capricciosa felicità e disastri, disponi di tutto, non rispondi di niente. Cammini, Bellezza, su morti, e ne sorridi; fra i tuoi gioielli l`Orrore non è il meno attraente e, in mezzo ai tuoi gingilli preferiti, l`Assassinio oscilla adorabile sul tuo ventre orgoglioso. Abbagliata l`effimera s`abbatte in te candela e crepita bruciando e la tua fiamma benedice. Cosí, chino fremente sul suo amore, chi ama sembra un moribondo che accarezza la sua tomba. Che importa che tu venga dall`inferno o dal cielo, o mostro enorme, ingenuo, spaventoso! se grazie al tuo sorriso, al suo sguardo, al tuo piede penetro un Infinito che ignoravo e che adoro? Che importa se da Satana o da Dio? Se Sirena o Angelo, che importa? Se si fanno per te —fata occhi-di-velluto, ritmo, luce, profumo, mia regina— meno orrendo l`universo, meno grevi gli istanti. (autore sconosciuto)