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C'e' un bar sulla spiaggia di Martinica. Se ti sporgi a sufficienza dalla cima di Mount Pelee, ne intravedi il patio bianco-creta, l'arto ribelle di una creatura soffocata dalle folte palme.

A passeggiare sulla spiaggia linda, non puoi evitare di notarlo. Rimane li', colorato e vibrante, ad osservare il mare a distanza di sicurezza. Al termine del patio, all'ombra della vegetazione, sta il cuore fresco del bar. Tutto intorno, lettini ed ombrelloni bianchi completano la figura, disposti come Sole ha comandato.

Se hai il coraggio di avvicinarti, puoi distinguere le parole dalla musica, puoi sentire i profumi del tamarindo, del cocco e del rum incontrarsi in un piatto speziato di nome Colombo. Puoi sentire le chiacchere e gli ordini urlati, i tamburi e le note acute delle chitarre caraibiche.

Verso le sei del pomeriggio, si popola di avventori assetati. Bevono Saint-Denis, una miscela antica di the', latte di cocco e rum bianco. Parlano e incrociano le proprie vite, mentre le luci si affievoliscono e la brezza ne rinfresca le pelli sudate.

Quando sono stanco, esco a bere Saint-Denis sul patio di un bar di Martinica. Vedo Simo ed Alby chiaccherare ad un tavolo di legno chiaro. Un po' piu' in la', Ste e Montie discutono di un progetto destinato a cambiare il mondo. Io mi siedo, e guardo il mare. Largo, possente. Poi Nina mi chiama. Mi guarda negli occhi, sorride. E mi ricorda che, cazzo, qualcuno lo deve pur portare avanti sto bar.