On WritingAutobiografia e dintorni di un (neo)geometra strappato alla scrittura |
DEI DINTORNI DEL FIOCCO
Il soprannome Fiocco è l’eredità spirituale che ho ricevuto dalla famiglia paterna, in sostituzione di un cognome un po’ lungo e neanche troppo aristocratico… mi chiamano anche ingegnere o professore, anche se per ora rimango un semplice geometra con un certo fare intellettuale...
Il mio nome è Giampaolo che, secondo la dettagliata analisi etimologica di una svampita professoressa di religione, sta a significare qualcosa come basso di statura e amato da tutti… dall’alto del mio metro e novanta di altezza, posso assicurarvi che la svampita farebbe meglio a preparare tagliatelle e a riempirsene la bocca affinché non dica più cazzate del genere…
Antisport per convinzione, dedico da poco il mio tempo al lavoro, come geometra di cantiere presso un'impresa edile del luogo: momentaneamente devo guardare ed imparare il lato pratico del mestiere. una volta appresa l'arte, dovrò passare all'aspetto teorico.. insomma.. bestemmiare agli operai che fanno mura storte o che non indossano caschi e calzature adatte, fare ordini, organizzare il lavoro, fare computi vari.. Ho tentato la strada dell’ingegneria per elevare la mia posizione all'interno del mondo dell'edilizia, settore che mi affascina da quando ero bambino… e ormai è un vizio di famiglia… ma la voglia di studiare è venuta meno ed ora eccomi qui.. In un futuro più o meno vicino, vorrei dedicarmi al restauro e alla ristrutturazione di vecchi edifici industriali, civili e rurali…
Dimenticavo di dirvi che sono un cultore delle cose di una volta, dei vecchi stili di vita, delle persone di un tempo: una mia passione è il restauro di mobili.. ridare vita a tutto quello che fù.. qualcuno mi ha definito un’anima antica… mi piace come immagine di me, suona bene… io invece mi definisco un buon testa di cazzo, testardo all’inverosimile, anche un po’ egoista… alle volte provo un certo desiderio di apparire, ma la ragione soffoca questo mio vezzo… mi piace scoprire molti meccanismi, sia meccanici, sia di vita, morali…
Pretendo di essere originale, unico e inimitabile.. non sopporto quando mi dicono hai il carattere di tuo padre o di tua madre...
Ma qui le chiacchiere si sprecano e i fatti stanno a zero.. il tempo non si arresta ad attender l’uomo… il Vostro Fiocco…
CAST
Attori & Convenuti...
_Io il Fiocco: mi sono gia descritto abbastanza...
_Gianluca o il Fenomeno o il Fiocco: mio fratello...
cercate sul trovamici "gianlucafiocchetti"
_la Gabri: la mi mamma, guai a chi me la tocca...
_il mi babo o il Fiocco Senior: abbiamo qualche
problemino relazionale
_zio Luca o Peter: mitico cugino di mia madre.. più che uno zio è un cugino... si presta sempre ai nostri scherzi, ci coinvolge e poi è proprio un giovanotto...
_Carlo: il socio dello zio, è della "Branchia" (Branca, vicino Gubbio).. è de to chì e de to colì... cultore delle lingue, delle culture e della musica
_Voi...
_ Vari ed eventuali.. ve le illustrerò man mano...
Regia: il caso e la vita...
Si apra il sipario: va il scena la commedia!!
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non avevo mai vissuto prima di allora un terremoto. nemmeno mi immaginavo come fosse. capivo soltanto che aveva a che fare con un movimento della terra, m ala storia delle placche terrestri me la spiegarono dopo, cogliendo l'occasione di quel venerdì 26 settembre 1997. son già passati quasi dieci anni, son tanti, un ottavo della vita media di un comune mortale, un decimo della mia vita, voglio campare cento anni e due giorni.. la scossa della notte non la sentii per niente, dormo poco, ma dormo pesante. mi svegliai la mattina nel frastuono di telegiornali e famiglia in subbuglio. ero nel lettone dei miei, mia madre ordinò a mio padre di prendermi e portarmi in camera con loro. io non mi accorsi di nulla, of course. mia madre era agitata, mio padre impassibile come sempre, i telegiornali passavano scene di morte, pianti singhiozzanti, case crollate; mio fratello mi raccontava che per alzarsi dal letto, complici la scossa e l'agitazione, cadde sull'armadio della camera, ma non si fece nulla.. smaltito il grosso della paura, me ne andai a sucola e le maestre ci spiegarono il sisma.. della serie: poniamo delle soluzioni una volta successo il danno... come sempre... verso le undici andammo a veder eun film, non ricordo che film.. trrrrrr... una breve scossa di assestamento.. "Maestra, il terremoto"; disse qualcuno.. "è solo una scossetta di assestamento, non preoccupatevi". rispose lei.. ed io? cocciuto come non mai, non mi ero accorto ancora di nulla. a questo punto mi ero oincuriosito, anche un pò eccitato all'idea di questo terremoto, earthquake, dicono quelli d'oltre oceano.. il destino volle che, a distanza di pochi minuti, il tempo necessario a tornare in classe, arrivasse la batosta, la socssa delle 11.42, la scossa che non scorderò mai.. l'edificio delle sucole elementari è una struttra completament ein acciaio e pannelli di cemento armato, per cui non è difficile credere al fatto che, dal centro dell'aula al terzo piano, riuscii a veder ele auto parcheggiate sul piazzale sottostante..
ero eccitato, sorpreso, impaurito, agitato.. ci fecero uscire dall'aula e mi misi a piangere, quel pianto mi costò parecchio per essere un bambino di dieci anni.. me lo rinfacciarono in molti, anche le maestre che nel frattempo ci avevano portato nel piazzale della chiesa, lo stesso piazzale dove anni prima incendiammo l'alto fantoccio di carnevale.. poi mi venne a prendere mio padre, tutto vestito a puntino, abito scuro, cravatta.. ancora me la ricordo la scena.. ci comunicarono che il provveditore aveva chiuso le scuole per la giornata successiva.. bene, pensai. il giorno dopo era il compleanno di papà.. almeno stiamo un pò insieme, pensai..
il terremoto divenne il mio peggior nemico, l'unico mio nemico, pe ri sette otto mesi a segire, periodo in cui le scosse erano all'ordine del giorno. lo spavento fu tanto che non riuscivo più a dormire tranquillo, come sentivo il silenzio turbato da strani rumori, allarmi, finti boati, abbai e ululati prolungati di cani, cominciavo ad agitarmi e non mi addormentavo più. strana esperienza quella del terremoto, paurosa ed affasciannte nel contemp. eravamo su tutte le cronache, "l'umbria che piange le vittime dle terremoto", "l'umbria devastata dal sisma" vennero il papa, ministri, presidenti di ogni cosa possbile ed immaginabile.. si parlava di ricostruzione, la destra sfidava la sinistr allora al governo sui tempi di ricostruzione.. ancora oggi se ne parla, si fanno dibattiti.. oggi non ho più paura del terremoto, l'ho avvertito tempo fà mentre stavo sul letto a leggere.. mi son messo a ridere, "Mà, il terremoto!" "dove, quando?" si è subito agitata lei..
Fiocco
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UN PICCOLO OMAGGIO...
“…L’amo con passione, la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere il regalo dei regali. Anche se si tratta d’un regalo molto complicato, molto faticoso. A volte, doloroso. E con la stessa passione odio la Morte.la odio più d’una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. Anche per questo ce l’ho tanto coi nostri nemici. Coi tagliatori di teste, coi kamikaze, coi loro estimatori. Il fatto è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che io chiamo Morte non ci sarebbe la vita.”
O. Fallaci, Oriana Fallaci intervista se stessa, 2004, p.156
AMICIZIA
...Oggi non mi va di stare solo...
Ci vorrebbe qualcuno con cui ridere, parlare, ma non con una puttana... un amico...
Ecco: gli amici, quelli sì!
Ho proprio una gran voglia di vederli, di star con loro ...
Giorgio Perozzi (Philippe Noiret) da "Amici Miei" atto I
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