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MAGRITTE - MEMORIA
Post n°152 pubblicato il 22 Agosto 2020 da chitarra_mancata
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Post n°151 pubblicato il 18 Agosto 2019 da chitarra_mancata
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Post n°129 pubblicato il 11 Dicembre 2013 da chitarra_mancata
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Post n°123 pubblicato il 27 Novembre 2013 da chitarra_mancata
Gli Swans (in italiano cigni) sono un gruppo noise/alternative rock statunitense. Riguardo alla scelta del nome, il leader Michael Gira dice: « I cigni sono maestosi, sono bellissime creature con un cattivo temperamento» |
Post n°122 pubblicato il 24 Novembre 2013 da chitarra_mancata
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Post n°121 pubblicato il 24 Novembre 2013 da chitarra_mancata
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Post n°120 pubblicato il 22 Novembre 2013 da chitarra_mancata
La Donna Scheletro Aveva fatto qualcosa che suo padre aveva disapprovato, sebbene nessuno più rammentasse che cosa. Il padre l'aveva trascinata sulla scogliera e gettata in mare. I pesci ne mangiarono la carne e le strapparono gli occhi. Sul fondo del mare, il suo scheletro era voltato e rivoltato dalle correnti. Un giorno arrivò in quella baia dove un tempo andavano in tanti, un pescatore che non sapeva che era frequentata da fantasmi. L'amo del pescatore scese nell'acqua e s'impigliò nelle coste della Donna Scheletro. E mentre cercava di tirare su quel grande pesce attaccato all'amo, il mare prese a ribollire, e il suo kayak a essere sballottato, perchè colei che stava sotto lottava per liberarsi. Ma più lottava e più restava impigliata. Il pescatore si era girato per raccogliere la rete e non vide dunque la testa calva affiorare tra le onde, non vide le piccole creature di corallo che guardavano dalle orbite del teschio, non vide i crostacei sui vecchi denti d'avorio. Quando si volse, l'intero corpo, così com'era ormai, era salito in superficie e pendeva dalla punta del kayak, tenendosi con i lunghi denti anteriori. "Ahhh" urlò l'uomo, e il cuore gli cadde fino alle ginocchia, e la gettò giù dalla prua con il remo, e prese a remare come un demonio verso la riva. Per quanto andasse a zigzag con il kayak, lei restava lì dietro ritta in piedi, e il suo respiro si rovesciava sulle acque in nuvole di vapore, e le braccia si lanciavano in avanti come per afferrarlo e trascinarlo nelle profondità del mare. "Ahhhhh!" gemeva cercando di raggiungere la terra. Saltò giù dal kayak, prese a correre tenendo stretta la lenza, e il cadavere bianco corallo della Donna Scheletro, sempre impigliata alla lenza, lo seguiva a balzelloni. Alla fine l'uomo raggiunse il suo igloo, si lanciò nella galleria e a quattro zampe penetrò nell'interno. Ansimando e singhiozzando giacque nell'oscurità, con il cuore che batteva come un tamburo. Finalmente al sicuro, grazie agli dei, al sicuro... Ma quando accese la lampada all'olio di balena, ecco, lei era lì, ed egli cadde sul pavimento di neve con un tallone sulla sua spalla, un ginocchio dentro alla gabbia toracica, un piede sul suo gomito. Non seppe poi come fu, forse la luce del fuoco ne ammorbidiva i lineamenti, o forse perché era un uomo solo. Fatto sta che sentì nascere come un sentimento di tenerezza, e lentamente allungò le mani sudice e, con le parole dolci che una madre avrebbe rivolto al figlio, prese a liberarla dalla lenza. Cercò la pietra focaia, usò i suoi capelli per avere un po' più di fuoco. Di tanto in tanto la guardava, mentre ungeva il legno prezioso della sua canna da pesca e riavvolgeva la lenza. E lei non diceva una parola - non osava - perché altrimenti quel cacciatore l'avrebbe presa e gettata dagli scogli, e le sue ossa sarebbero andate in pezzi. All'uomo venne sonno, scivolò sotto le pelli e cominciò ben presto a sognare. Talvolta, durante il sonno, una lacrima scivola giù dall'occhio di chi sogna; non sappiamo mai quale sorta di sogno la provoca, ma sappiamo che è un sogno di tristezza o di struggimento. E questo accadde all'uomo. La Donna Scheletro vide la lacrima brillare nella luce del fuoco, e d'improvviso sentì una tremenda sete. A fatica si trascinò accanto all'uomo addormentato e posò la bocca su quella lacrima. Quell'unica lacrima era come un fiume, e lei bevve e bevve finchè la sua sete di anni e anni non fu placata. Mentre giaceva accanto a lui, frugò nell'uomo addormentato e gli prese il cuore, il tamburo possente. Si mise a picchiare sui due lati del cuore e cantava "Carne, carne, carne!" E più cantava, più si riempiva e ricopriva di carne. Cantò per i capelli e per buoni occhi e belle mani piene. Cantò la linea tra le gambe, e il seno, abbastanza grande da trovarvi calore, e tutte le cose di cui una donna ha bisogno. E quando ebbe tutto fatto, cantò i vestiti, che si togliessero dal dormiente, e scivolò nel letto con lui, pelle a pelle. Rimise il grande tamburo, il suo cuore, nel suo corpo, e così si risvegliarono stretti uno nelle braccia dell'altro, aggrovigliati dalla loro notte, in un altro mondo, bello e duraturo. Quelli che non rammentano il perché della sua cattiva sorte di un tempo, dicono che lei e il pescatore andarono via e furono ben nutriti dalle creature che lei aveva conosciuto nella sua esistenza sott'acqua. Dicono che è vero e che è tutto quanto loro sanno. |
Post n°119 pubblicato il 13 Ottobre 2013 da chitarra_mancata
L'alto edificio giace nella polvere ed è tutto disperso ed infranto. La Mente si guardò intorno. Ma cosa c'era da vedere? Soltanto la stella del mattino ed il giglio bagnato di rugiada. E che altro? Un bimbo che correva ridendo dalle braccia della madre slanciandosi all'aperto nella luce. "E' solo per questo che si disse che questo era il giorno dell'Avvento?" "Sì, per questo si disse che nell'aria c'era musica, e luce nel cielo". "E pretesero tutta la terra solamente per questo?" "Sì" giunse la risposta. "Mente, tu costruisci delle mura per imprigionare te stessa. I tuoi servi lavorano per farsi schiavi; ma l'intera terra e l'infinito spazio sono per il bambino, per la Nuova Vita". "Cosa vi porta quel bambino?" "Speranza per tutto il mondo e la sua gioia". La Mente mi chiese: "Poeta, tu comprendi?" "Metto da parte il mio lavoro" risposi, "perché devo avere tempo per capire".
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Post n°118 pubblicato il 13 Ottobre 2013 da chitarra_mancata
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Post n°117 pubblicato il 11 Settembre 2013 da chitarra_mancata
1 L'Urlo: resurrezione della Donna Selvaggia La Loba, la Donna Lupa Vi rivelerò subito che non appartengo alla divina schiera di coloro che vanno nel deserto e tornano gravidi di saggezza. Sono passata da molti focolari, e ho sparso doni angelici là dove ho dormito, ma il più delle volte, invece della saggezza, ho trovato episodi sconvenienti di Giardiasis, E.coli, e dissenteria amebica. Questo è il fato di una mistica della classe media dagli intestini delicati. La saggezza o le nozioni scoperte nei miei viaggi in posti strani e tra gente insolita, ho imparato a tenerle nascoste perché talvolta il vecchio padre Academo, come Crono, ancora ha la tendenza a divorare i figli prima che diventino curativi o sorprendenti. Questa sorta di superintellettualizzazione oscura i disegni della Donna Selvaggia e la natura istintuale delle donne. Dunque, per intensificare la nostra relazione parentale con la natura istintuale, è di grande aiuto comprendere le storie come se fossimo dentro di esse, e non come se esse stessero al di fuori di noi. Entriamo in una storia attraverso la porta dell'ascolto interiore. La storia narrata tocca in chi ascolta quel nervo che corre attraverso la base del cranio giù fino al cervelletto, appena sotto il ponte di Varolio. Allora gli impulsi degli ascoltatori sono spinti verso la consapevolezza oppure, si dice, verso l'anima... a seconda del modo in cui ascoltano. Antichi dissettori dicevano che il nervo degli ascoltatori si divide in tre o più vie nella profondità del cervello. Pertanto supposero che l'orecchio potesse ascoltare a tre diversi livelli. Una diramazione, si diceva, ascoltava le conversazioni mondane. Una seconda diramazione apprendeva l'arte e il sapere. E la terza esisteva affinchè l'anima stessa potesse ascoltare la guida e capire il perché del passaggio sulla terra. Ascoltate dunque con l'anima, perché questa è la missione delle storie. Osso dopo osso, capello dopo capello, la Donna Selvaggia ritorna. Attraverso i sogni notturni, attraverso eventi a metà compresi e a metà ricordati, la Donna Selvaggia ritorna. Attraverso le storie ritorna. |
Inviato da: chitarra_mancata
il 09/04/2014 alle 19:02
Inviato da: swann1000
il 09/04/2014 alle 16:05
Inviato da: chitarra_mancata
il 06/04/2014 alle 22:27
Inviato da: swann1000
il 04/04/2014 alle 17:07
Inviato da: chitarra_mancata
il 26/03/2014 alle 11:41