Dramma Romania

RESOCONTO ULTIMI GIORNI

Cari amici, eccomi qua.

Cosa dirvi? Innanzitutto, a prescindere da ciò che è accaduto, GRAZIE a tutti per il vostro sostegno e la vostra amicizia. Cercare di esprimere in poche righe il nostro stato d’animo e raccontare i particolari di queste tre giornate campali è impossibile, ci vorrebbero decine di pagine e le nostre considerazioni sarebbero farcite di epiteti da codice penale.

Ho il morale sotto i tacchi non tanto per la risposta dell’Ambasciatore ma per la non curanza o indifferenza che ho avvertito attorno alla nostra vicenda da parte dei partiti (di destra e di sinistra), delle massime istituzioni (su questo sarò più chiaro successivamente) e dei media.

Credetemi alla lettera: sette mesi di lavoro per scrivere tutti i documenti e trovare tutti gli indirizzi; dal 7 maggio inviate circa 45000 mail, spesi più di 7000 euro in raccomandate per informare tutte le “preposte sedi”; risultato: ZERO!!!!!!!!!!!

Sono incazzato, deluso e soprattutto sfiduciato ma, NON MOLLERO’, NON INDIETREGGERO’ DI UNA VIRGOLA (parlo in prima persona ma vi assicuro che se anche gli altri compagni di sventura potessero scrivere sul forum userebbero le medesime espressioni e quindi posso assicurarvi che questo è il pensiero di tutti noi – sicuramente più tardi sentirete TUSANI che al momento è sull’aereo di ritorno) e se mai fosse necessario puntualizzarlo DA QUESTO PRECISO MOMENTO RIPRENDERO’ a ROMPERE …………PIU’ DI PRIMA E PIU’ DETERMINATO CHE MAI.

Pochi di voi mi conoscono caratterialmente ma posso assicurarvi che in 30 anni di battaglie personali, sociali, antimafia, politiche  e sindacali, non mi sono mai arreso e quando mi sono rotto la testa sbattendo contro i muri di cemento armato, me la sono fasciata e ho continuato. Alla fine le battaglie le puoi perdere ma una cosa è perderle per resa una cosa è perderle quando hai combattuto fino alla fine. IN QUESTO CASO la battaglia per portare a casa CORINA, IULIANA, LARISA, MADALINA e NICUSOR è appena cominciata e la mia testa è dura e sana.

Probabilmente sorriderete e qualcuno penserà che la testa me la romperò presto, pazienza, intanto una cosa è certa: in questa battaglia non ci sentiamo soli e credo che tutti noi messi insieme possiamo costituire un piccolo esercito comandato da un principio: l’AMICIZIA e la SOLIDARIETA’. Quando sono al PC, alle volte mi lascio andare, avvolte penso di essere retorico ma le parole escono fuori da sole dettate dalla rabbia ed in questo momento ne ho veramente tanta.

Scusate lo sfogo.

Il 23 dopo quasi 5 ore di ritardo (non ho preso Alitalia ma Air One perché il 15 maggio ero arrivato con 4 ore di ritardo e tutti mi hanno consigliato di cambiare compagnia: OTTIMA SCELTA!!) scendo dall’aereo, prendo un taxi e corro in Ambasciata dove i nostri amici mi aspettavano.

Le nostre speranze, alle prime parole dell’Ambasciatore,  si sono immediatamente spente come un cerino acceso nel mezzo di una bufera: I BAMBINI STANNO BENE DOVE SONO, FARLI VENIRE IN ITALIA PER STUDIARE POTREBBE ARRECARE LORO DANNI PSICOLOGICI!!!! LA LEGGE E’ QUESTA, frasi di circostanza, strette di mano mentre la gola si asciugava, la bile saliva, la testa scoppiava dalla rabbia, le meningi pulsavano per la pressione a 150 e le espressioni del volto si irrigidivano.

Fuori dall’Ambasciata. Ci guardavamo senza che nessuno di noi sapesse cosa dire, la botta era stata tremenda e non ancora metabolizzata.

Prendo il telefono e comincio a telefonare a tutti coloro che ho sentito in questi mesi: frase si circostanza anche in questo caso: SIAMO PROFONDAMENTE ADDOLORATI. Sembrava che qualcuno fosse morto: LA SPERANZA.

Mi rendo conto che probabilmente sto diventando noioso ma, amici miei cercare di farvi intendere cosa è successo è veramente dura e, come vi ho già detto, per l’aiuto che avete dato ai nostri figli, avete il diritto di sapere……….poi, se a qualcuno l’argomento non interessa non deve far altro che uscire da questo post.

Cercando di sintetizzare devo comunque dirvi che nelle frenetiche ore succedute all’incontro in ambasciata, abbiamo sentito vicino a noi il Ministero degli Esteri e qualche figura del Ministero della Famiglia. Credo sia opportuno che sappiate, non si può fare di tutta l’erba un fascio, che figure di primissimo piano degli Esteri hanno tenuto con noi contatti diretti nell’ultima settimana, ci hanno convocato dopo aver saputo l’esito dell’incontro per questa mattina e ci hanno ascoltato con estrema attenzione. La domanda nasce spontanea: COSA VI HANNO DETTO? La risposta vorrei che fosse: STATE TRANQUILLI CI PENSIAMO NOI.  Non è stata questa ( e così non poteva essere) ma ci hanno tranquillizzato sul fatto che il Ministero degli Esteri ci sosterrà e farà i passi che la diplomazia ufficiale permette. PROBABILMENTE E’ POCA COSA ma credo che al contrario sia un risultato da non sottovalutare. Negli ultimi anni si è parlato poco o niente della “vicenda rumena” al contrario di quanto avvenuto per Bieolrussia e Bulgaria. Oggi, possiamo dire che grazie a cinque famiglie che amano i propri figli e a tante persone che le hanno sostenute E’ STATO SOLLEVATO QUEL VELO CHE DA ANNI ERA STATO POSTO SOPRA QUESTA VICENDA.

Come avete saputo in diretta, dopo un primo momento di sgomento abbiamo deciso di trasferirci a Firenze ad “inaugurare” la mega, fantasmagorica, pirotecnica CONFERENZA NAZIONALE PER LA FAMIGLIA. Abbiamo avuto la solidarietà del Ministro Rosy Bindi che ha trovato qualche minuto per avvicinarsi a questi pazzi che tenevano stretto tra le mani quel “vessillo” con le foto dei loro bambini in qualche istante di sfuggente felicità e ci ha preannunciato novità nell’ordinamento delle AI e della CAI dicendoci chiaramente che conosceva i nostri casi (grazie, le ho inviato almeno una decina di documenti!!) e che se ne sarebbe interessata. Abbiamo rilasciato interviste a radio, televisioni e quotidiani: oltre qualche fugace apparizione nei vari TG del nostro striscione e delle nostre facce stravolte è uscito qualche trafiletto sulla Repubblica (pagine di Firenze) e sulla Nazione: CI HANNO STRUMENTALIZZATO!!! HANNO STRUMENTALIZZATO I NOSTRI FIGLI!!! Hanno dichiarato che manifestavamo contro la Conferenza insieme ai politici che non erano stati invitati!!! Hanno usato le nostre foto per far intendere che noi eravamo schierati contro la “famiglia tradizionale”!!! A me non frega nulla ne dei DICO, ne delle posizioni laiche, ne di quelle cattoliche, ne delle preferenze sessuali dei gay, delle lesbiche o degli etero, ERAVAMO LI PER DIRE AL MONDO CHE VOGLIAMO PORTARE A CASA I NOSTRI FIGLI!!! Che schifo.

Altri politici “preposti” ci sono passati vicino e malgrado il nostro tentativo di richiamare la loro attenzione (quando urlo è veramente impossibile non sentirmi) si sono limitati ad un sorriso e sono fuggiti via.

Poi abbiamo cercato di farci ricevere dal Presidente Napolitano che, dopo averci fatto aspettare per 8 ore  in piedi con lo striscione in mano tra Piazzale della Signoria e Prefettura di Firenze non ci ha ricevuto nemmeno per un minuto. Il suo enturage ha preso le fotocopie dei nostri documenti un numero di cellulare e celandosi dietro il severo protocollo e gli improrogabili impegni del Presidente ha detto che saremo convocati. CON NOI C’ERANO PURE ALCUNE MAMME e credo che il Presidente non avrebbe dovuto permettere che queste donne rimanessero fuori ad aspettare al sole senza sentire loro almeno per 30 secondi. QUESTA DI TUTTE E’ STATA LA DELUSIONE PIU’ COCENTE.

Carissimi amici, al momento non ho ancora digerito il macigno di quanto avvenuto negli ultimi 10 giorni. Non ho ancora chiamato mia figlia questa sera e credo che la chiamerò domani perché non voglio far trasparire dalla mia voce alcuna emozione che non sia amore. Adesso serve riflettere e sapere cosa fare. Innanzitutto vi chiedo di sospendere l’invio di mail ai politici ed ai media e di preservare la vostra solidarietà e la vostra commovente amicizia per i prossimi giorni.

Le possibilità possono essere tante:

1)      Petizione secondo i canoni del PE che potrebbe essere estesa anche ai casi della Bulgaria;

2)      Manifestazione contemporanea presso tutte le ambasciate di Romania in Europa e negli USA;

3)      Manifestazione a Bruxelles.

In qualsiasi caso non staremo con le mani in mano. Se i nostri figli hanno ancora una speranza, dobbiamo battere il chiodo ADESSO che è ancora caldo. Tanto lavoro, tanta solidarietà, tanto amore non possono essere messi a tacere. Dai prossimi giorni chiederò a tutti voi di continuare a lottare al nostro fianco ed a quello dei nostri figli.

Non ho la forza di rileggere quanto ho scritto, perdonate qualche errore.

Ciao a tutti e Grazie di cuore.

Enzo