Creato da dentedizanzara il 27/10/2008 |
Post n°236 pubblicato il 17 Febbraio 2013 da dentedizanzara
Senti è inutile usare con me simboli e metafore, parla chiaramente e non considerare il riso solo un cereale. Il guaio di quelli come te è che non credono al credo di Lapalisse e finiscono per avere allucinazioni. Pensi veramente che gli spazzini siano nella valle e il pensiero alberghi in alta montagna? Guarda me: sono professore di qualcosa, mi professo professore e marcio insieme ai professori; sono uno che dice pane al pane e vino al vino, so pensare come so pensare, so dove finiremo tutti e nell’attesa vivo il qui e ora, se inciampo mi rialzo, se sogno mi sveglio di soprassalto, se mi chiamano professore mi guardo intorno.
I Dioscuri se le davano di santa ragione.
|
Post n°235 pubblicato il 07 Febbraio 2013 da dentedizanzara
La neve, si dice sempre, era caduta tutta la notte, e io lo dico, se pure con qualche imbarazzo, poiché mi sembro veramente pigro senza voglia di cercare altrove dai soliti fondi di ammuffiti depositi di frasi strafatte e tanto piatte sciatte miserabili. La neve si era posata, anch’essa stanca di sentirselo dire ad ogni occasione di precipitazioni a carattere nevoso: che vergogna! La neve era ancora bianca come un cencio, nonostante l’inquinamento sbattuto continuamente in prima pagina, anche dei quotidiani con l’unica pagina che faceva anche da ultima. E si spaventava a tutti quei nasi schiacciati dietro i doppi vetri di grandi e piccini che l’avevano conosciuta da sempre durante le settimane bianche vissute eroicamente attraverso piumini doposci slittini tute molto colorate e fratture multiple provocate incautamente dai gatti delle nevi aggirantisi senza guinzaglio per piste e sentieri innevati. La neve era bella e sembrava glassa corposa sui tetti delle auto ferme immusonite ai margini e la vecchia con la stola di volpe sulle spalle e attorno alla gola a guance di boxer si era chinata a coglierne qualche cucchiaiata in una insalatiera d’argento per mischiarla a vincotto di fichi. Si ricordava delle altre nevicate lontane e più fredde, quando viveva ancora la buonanima del marito, pace all’anima sua, e la neve si stipava nelle neviere per l’estate che era giusta e non strana come oggi. Gesù, che preoccupazione, per tutti quanti! Il pane si faceva sulla banca di casa e poi bisognava portarlo al forno sul tavoliere e sotto la coperta americana della guerra, e faceva freddo e le strade erano trappole e la farina nei sacchi poteva non bastare. Mah, meglio oggi. Ma agli ipermercati ho visto la gente che dava l’assalto al pane, anche oggi quei figli e nipoti di affamati di ieri hanno il terrore della neve e sono infelici se non riempiono le buste di pane che andrà nella spazzatura. La neve è una coperta che ci copre, anzi è una coltre bianca che non può che continuare a coprire indifferentemente cose case piante monumenti cimiteri chiese strade e tutto il resto. Il signor maestro era un vecchio con i capelli bianchi come la neve.
|
Post n°234 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da dentedizanzara
Lo afferma: è frizzante come una gazzosa di quelle che si facevano con la bustina, roba di tempi arcaici! Ma lei è viva, è alternante nell'eloquio che va dal triviale volgare vernacolare al medio elementare poverello. Si profilò in una città, poi la variò, ma la beccai e fu allora che la divina volle, volle ancora, fortissimamente volle sapere chi io fossi. Mi appellò con infiniti nomi, e rivelò un'apertura, di non soli intenti ma di vissuti, enciclopedica. Mi domandò di quanta estensione si giovasse il mio membro, dichiarandolo non idoneo alla sua capacità ricettiva, comunque. Andò in piazza e anche da quel palco chiese di me, e fu rabbia e fu vaffanculismo, anche se lei preferisce il didietro con la g! Fu tesoro amore dea, tutte forme tagliate alla fine, ma a lei sarebbe bastato il soldo a ricompensa della prestazione che è solita offrire in chat come nella vita. |
Post n°233 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da dentedizanzara
"disegni sulla pelle si t'ingevano di ombre tatuaggi floreali ognuno con un nome ognuno con il ricordo dell'attimo vissuto non dire di avermi mai vista non dire di avermi mai conosciuta mentiresti a te stesso" NON MI E' CHIARO QUEL T'INGEVANO E TRASCOLORO E ROVINO PAUROSAMENTE! |
Post n°232 pubblicato il 02 Febbraio 2013 da dentedizanzara
|
AREA PERSONALE
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.