FlautoDiVertebra

16.33


 Non ho appreso rettamentea suonarmi la boccanon so stemperare le parole in calzanti toniho consonanti sfornite d'ossagobbe e mosceche arrischiano un suicidio torpido torpidolettere come muri ertierculei a contenere un dedalo oltremisura fitto insidioso fallace e infidoeppure è l'informe che ci affolla e stipa il corpoed è il margine precario  e si sconfinaio sbraito carne e verbose insinuanti emorragieperché ho sulle papille cicatrici e un oceano didentro gl'occhiche non può lagrime versare.