FlautoDiVertebra

19.17


 Il punto del foglio dove fluisce inedito il polpastrellosullo squarcio del cranio e si reclina in un riflesso lustro dolentetrovo fori all'orizzonte uno smantellarsi che lacera, lembo contratto nel rostro di corvo, che tira e aggroviglia le vene in gocce di piantoil pensiero si raggrinza come alluminio accalorato,ti favello a notte incavata delle ossa e di questa capillare pelle,frattanto l'inchiostro cola, umette una ciglia e il tempo esala un rantolo a lato,come un cane che addenta l'aria a digiunomentre la pupilla emette preghiere di redenzionetra i miei seni germogliano scremature d'incarnati verbi,l'alba asfissia sui guanciali,laddove replichiamo l'inverno assoggettati sui palmi,Il senso della voce è un chicco sul davanzale deturpato dal vento.