FlautoDiVertebra

9.31


 Talvolta, sull'orlo della notte, si resta in bilico e non si spira. Si sosta dentro un singolo respiro oblungamente, nel giorno mai adempiutosi vede l'uscio spalancato da un urlola mano che lesiona con una meticolosità rasente alla dolcezza. Così, si trascorre digiuni dal primo sangue fino a qui, sino ai palpiti che afferrano tornando ad intendere,tallonando la sinonimìa dei corpi restando imperfetti e interrogati.