Creato da PerFlavio il 17/11/2007
Per non dimenticare un Angelo
 

indaco da gli okki di cielo

 

relax

 

ho messo Via !!!

 

Goccie di Memoria

 

Nina Simone

 
 

foto flavio

 

Castello di Schemborn in Ucraina,


 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 18
 

Rem

 

Miura

 
 

angelo

  passando dal tuo blog, con gli occhi della mia mente, vedo Flavio correre felice in un prato; sta giocando con gli altri ragazzi e assieme giocano con tutti quei cani di cui mi sono presa cura e ho amato ....in quella dimensione finalmente gli umani e gli animali possono comunicare, possono parlare tra loro e possono capirsi senza barriere. Un saluto per Flavio

Patrizia

 

....Ancora un mese ..due ali d'oro si sono posate su un fanciullo pieno di vita e di prospettive ...lo hanno fatto volare, lassu dove lui toccava con un dito ..... Puntiamo un faro e sorridiamo, lui da li ci guarda e poggia su tutti un bacio ... Perche lui è cosi ....Lui è Flavio!

 

Scritta per Flavio.

A lui ed ai suoi familiari dedicata interamente.

Vivrai per sempre.

Sarai la luce del mattino
per dare il sole a chi non vede,
sarai il fruscio del mare
per dare ascolto a chi non sente,
sarai l’allegria di un bambino felice
per dare affetto a chi non ne ha,
sarai l’unica voce che si farà ascoltare..
a chi ascoltare non vorrà,
sarai la volontà di reagire
anche quando tutto sembrerà finito.
Sarai tu che griderai dal buio che non è finita
Perché sarai lì dove noi staremo guardando
Sarai con noi nella sofferenza e nel dolore
Ma poi sarai con noi nella serenità ritrovata
nel battito d’ali di un\'insolita farfalla
nel vento tacito che accarezzerà la Luna.

 

angeli

 

angeli

 

A te

 

L'ultimo bacio

 

poesia x te

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:

è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,
solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

 
 

angeli

DI NOTTE IN SILENZIO ASPETTO DI SENTIRE LA VOCE DI UN ANGELO, MOLTE NOTTI MI SEMBRA CHE UNA CAREZZA MI SFIORI
IL VOLTO.E' COSI' CHE CI PARLANO GLI ANGELI

 

Visitatori online: website counter

 

Con tutta la forza che ho
troverò il coraggio...
di raggiungere
l'ultimo soffio di vento
affinchè sussurri
a tutto il mondo
quanto sei stato
e sarai
importante per me....per tutti noi......

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

m12ps12blaskina88PerFlaviotracy6joseph8maresogno67giliegiaalessia.buonomo79adftvbpatologypino_1944geronimo1231soltanto_unsognomicheleravinacarmen.morello
 
 

un sogno

Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnata dal mio Angeloe sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita. Ho guardato in dietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita,apparivano due orme sulla sabbia...Così sono andata avanti, finchè tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai, e guardando in dietro notai che in certi punti c'era solo un orma...Questi momenti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggior angustia, di maggior paura e dolore. Ho chiesto, allora:"Angelo mio, tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, perchè mi hai lasciata sola proprio nei momenti più difficili?" E il mio Angelo rispose: " Io ti amo, e ti dissi che sarei stato con te e che non ti avrei lasciata sola neppure per un attimo:i giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portata in braccio."

 

Ora sei Un Angelo



Ciao noi siamo 2 compagne di Flavio.Essendo ancora tredicenni non possiamo fare molto ma chiediamo giustizia x Flavio e x tutta la sua famiglia.Flavio x noi 6 il nostro e ti ricorderemo x sempre.TI VOGLIAMO TANTO BENE DA BEA E ISA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

da luna 18

-PER_FLAVIO-

''In cielo cerco il tuo felice volto,

ed i miei occhi in me null'altro vedano

quando anch'essi vorra' chiudere Iddio..

e t'amo,t'amo,ed e' continuo schianto''!...

da Luna.18

 

nino


                                             Angelo dal dolce sorriso

tu, angelo sorridente
tu, che cammini su una nuvola bianca
tu che regali ancora uno sguardo
un sorriso ha chi ti ama
tu che come un fiore meraviglioso
hai lasciato il tuo profumo
tu che in un angolo di questo mondo crudele
hai lasciato chi ti vule bene
tu angelo tenero, dal dolce sorriso
tu che adesso sei seduto su una nuvola bianca
dove il vento accarezzera' i tuoi capelli
dove la pioggia bagnera' il tuo viso
dove il sole sara' la tua luce
e da quaggiu', i tuoi genitori saranno per sempre
il tuo respiro...ed il tuo sorriso.


ho scritto queste poche frasi

in memoria di vostro figlio,

é le ho scritte col cuore.

vi auguro tanto bene.

nino
 

 

 

« flavio..appello »

..flavio

Post n°225 pubblicato il 12 Aprile 2014 da PerFlavio

Morte Flavio Scutellà: il pg chiede conferma delle condanne emesse in primo gradoPDFStampaE-mail
Mercoledì 09 Aprile 2014 14:06
flavioscutell
di Angela Panzera -
 “Mio figlio Flavio è stato venduto per trenta denari. Mi auguro che la Corte d’Appello abbia un rigurgito di coscienza e ribalti quell’obbrobrio di sentenza di primo grado”. A parlare così è Alfonso Scutellà, padre di Flavio, il ragazzino originario di Scido deceduto all'ospedale di Reggio Calabria, il 29 ottobre 2007, dopo tre giorni di coma e vittima presumibilmente di un eclatante caso di malasanità calabrese. Il processo di secondo grado è approdato oggi in Corte d’Appello. I fatti risalgono al pomeriggio del  25 ottobre 2007 quando Flavio dopo aver finito i compiti va a giocare con alcuni amici, ma cade da una giostrina e batte forte la testa. Giungerà nel pomeriggio all’ospedale di Polistena dove la TAC diagnosticherà un ematoma sottodurale. Otto millimetri appena, ma va portato subito in un ospedale. Nessuno dei sei  ospedali che insistono nel territorio della Piana, lo può ricevere. Nessun ospedale, secondo quanto emerso dall’istruttoria dibattimentale, lo vuole. Non si trova un posto per Flavio, che sta morendo. Vibo, Lamezia terme, Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria dicono di no. Forse lo può accettare Messina, ma Flavio inspiegabilmente in Sicilia non arriverà mai. Il Signor Alfonso Scutellà giustamente perde la pazienza, chiama la Polizia, che interviene, e improvvisamente il posto a Reggio Calabria spunta fuori. Adesso però, manca l’ambulanza. Una tragedia dietro l’altra, un ritardo dietro l’altro. Flavio finalmente sale su quella ambulanza, ma chi è la guida non lo porta subito agli Ospedali Riuniti reggini; imbocca lo svincolo di Gioia Tauro. È finito il turno di lavoro e l’equipaggio che trasporta Flavio pare che si sia fermato per dare il cambio agli operatori. Finalmente il ragazzo giunge intorno alle ore 21.00 a Reggio Calabria, ma ancora non è chiaro il perché ,nonostante il sua ematoma abbia triplicato le dimensioni, in sala operatoria verrà portato solo all’una di notte. Flavio Scutellà morirà il 29 ottobre dopo tre giorni di coma. Subito i genitori denunciano il caso all’autorità giudiziaria. I tempi della giustizia sono decisamente lunghi. Sul banco degli imputati salgono 11 persone fra medici ed infermieri in servizio agli ospedali di Polistena, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria che all’epoca dei fatti si occuparono della situazione medica del ragazzo. Dopo oltre 4 anni dalla morte di Flavio, l’undici luglio del 2012 il giudice monocratico, Angelina Bandiera, condanna per omicidio colposo Antonio Leali e Pietro Tripodi ad anno e otto mesi di reclusione, Giovanni Plateroti ad un anno e sei mesi e Francesca Leotta ad  un anno di carcere. Tutti i condannati sono i medici che prestavano servizio presso l’ospedale di Polistena. La sentenza di primo grado registrò però l’assoluzione dei  neurochirurghi reggini Francesco Turiano e Saverio Cipri; Giovanni Triolo e Carmelo Alampi, infermieri del 118 di Reggio, Francesco Morosini, medico di Cosenza e Giuseppe Mauro, di Catanzaro. A ripercorrere tutte le tappe della vicenda di Flavio Scutellà è stato questa mattina in aula il sostituto procuratore generale, Alberto Cianfarini, che in sede di requisitoria ci va giù pesante e chiede non solo la conferma delle condanne emesse in primo grado, ma chiede anche alla Corte d’Appello, Costabile Presidente, la condanna dei due medici assolti dal giudice monocratico. Ed in particolare il pg chiede che la condanna ad un anno e sei mesi di carcere per Saverio Cipri e ad un anno per Francesco Turiano. “Se solo uno di questi medici –tuona il pg Cianfarini- avesse fatto il proprio lavoro, niente  di eccezionale, solo il proprio lavoro, le cose sarebbero andate in maniera diversa. Ci sono sei medici che hanno agito con negligenza ed imperizia; se solo uno di loro avesse interrotto questa catena di negligenza, Flavio si sarebbe salvato. Signori giudici, desidero leggere una sentenza di condanna nella quale si stigmatizzi la negligenza. Questo è un caso di colpa grave; è mancato il buon senso. Siamo di fronte a dei medici che non solo hanno agito in maniera tardiva, ma hanno agito anche male. Avrebbero dovuto trasferire Flavio subito, avrebbero dovuto portarlo immediatamente presso un altro ospedale più attrezzato di quello di Polistena. Avrebbero dovuto usare qualsiasi mezzo, anche la propria automobile considerata la gravità della situazione. Se il padre del ragazzo non avesse chiamato la polizia chissà quando sarebbe stato trasportato a Reggio Calabria. Una domanda mi pongo: «e se Flavio fosse stato uno dei loro figli?». Sulla posizione degli infermieri, che comunque sembrano tutti dei personaggi da fumetto- ha concluso il pg Cianfarini- non posso che chiedere la conferma dell’assoluzione. Rispetto ai medici, gli infermieri non hanno la possibilità di autodeterminarsi né di imporre le scelte dei sanitari”. Mentre il pg conclude la sua requisitoria nell’aula della Corte d’appello ci sono anche i genitori di Flavio, Alfonso e Maria, che in silenzio ascoltano l’intervento dell’accusa. In silenzio che urla, urla tutto il dolore che queste due persone continuano incessantemente a provare dal quel maledetto 25 ottobre del 2007. La Signora Maria è immobile su una sedia della Corte d’appello, il Signor Alfonso in piedi ascolta attentissimo le parole del sostituto procuratore. “Io non ho più fiducia nella giustizia- ci dice Alfonso Scutellà- spero soltanto che questa Corte giudichi i fatti per quelli che sono stati e che giudichino scevri da qualsiasi condizionamento. Queste persone imputate non hanno soltanto ucciso mio figlio, hanno ucciso me, mia moglie e tutta la mia famiglia. Flavio non è stato visto per quello che era, ossia un paziente con una grosso ematoma alla testa; è stato trattato come se fosse un sacco di patate. Non solo non l’hanno voluto trasferire subito dall’ospedale di Polistena, ma quando lo hanno trasportato in ambulanza per portarlo a Reggio, chi guidava il mezzo ha ben pensato di uscire dall’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria perché uno dei sanitari aveva finito il turno e doveva rientrare a casa. Lì sopra c’era mio figlio che stava morendo e loro guardavano l’orologio. Ma no solo. Quando è arrivato a Reggio, al posto  di operarlo subito hanno dato la precedenza ad un paziente che doveva fare una semplice TAC. Questo paziente era codice verde, mio figlio era codice rosso. Se lo sono tenuti dalle nove e mezza fino all’una di notte. E a mio avviso per ottenere un mero interesse materiale ossia quello di operarlo in fascia di straordinario. Hanno venduto la vita di mio figlio per pochi spiccioli”. La sentenza per la morte di Flavio Scutellà è attesa per martedì venti maggio. 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963