Il figliolprodigo

Freddo


    
  Forse per colpa del freddo pungente di questo febbraio che non passa piùO forse.. quel vinello fatto in casa e lasciato 36 ore a fermentare in finte botti di resina……che se mi scappa la pipì devo fermarmi….e non importa dove e con chi.Angelo dice che è la prostata…ma lui non sa…che io l’ho barattata con un vecchio giradischi a molla.È notte fondaAccosto a destra e inserisco le quattro frecceMi fermoScendo dall’autoDavanti e sotto di me il golfo…i lampioni dei paesi che tracciano contorni come cornice ad una terra dormiente.Alle spalle …la rupe innevata……Mi volto piano….per paura che possa sorprendermi una delle mille frane di questi giorni.Abbasso la cerniera dei pantaloni ed estraggo ciò che è rimasto della mia virilità.Sbottono l’unico bottone della giacca…..ed allargo le braccia perché il vento gelido possa abbracciarmiIl freddo stringe il mio petto …come in una morsa…ma anche gli zigomi , le orecchie ,le ascelle e non risparmia l’uccello.E mi ricorda che io odio il caldo…le notti insonni di questa estate…quel mio girare e rigirare nel letto bollente.Allargo la bocca e comincio a respirare profondamente fino a dentro l’anima…Le mani del freddo scivolano sotto la camicia…e raggiungono le spalleIl collo …i capelliI lobi delle orecchieMi sfiorano le labbraGiocano con la mia barbaChe importa se è freddo?…..nessuno guarda…...nessuno parlaEd è sempre un abbraccio.