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I viaggi

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31 Luglio 2013- 8 agosto 2013 Spagna e Portogallo con Gerri.(2/2)

Post n°33 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da FraZigno

 

03 Agosto Cordoba - Siviglia

 

L'autobus che ci porterà nella capitale dell'Andalusia parte alle 12.00. Abbiamo ancora tutta la mattina per visitare Cordoba. Passeggiamo verso la cattedrale/moschea, vediamo l'antico mulino della città e le mure esterne dei giardini di Alcazar, giardino che in passato era ad uso esclusivo dei re cristiani. Continuiamo a camminare verso il quartiere ebreo, dalla porta di Siviglia alla porta di Almodovar. Camminiamo senza meta tra le strette vie della città e tra una foto e l'altra, raggiungiamo i Jardines De Colon dove si trova la statua in onore delle donne di Cordoba. La fama della bellezza delle donne di Cordoba è dovuta al famoso pittore Julio Romero De Torres che ha immortalato in molti dei suoi famosi quadri bellissime ragazze della città.

A questo punto il giro della città e la visita ai suoi principali monumenti termina. Ci dirigiamo verso la stazione comprando pane e salumi per il viaggio. Nel frattempo, la temperatura supera nuovamente i 40 gradi. Il viaggio in autobus dura circa 2 ore e segue bene o male il fiume Quadalquivir. L'aria condizionata nel pullman ha mascherato il caldo infernale. La città soffoca sotto una cappa d'afa con temperature vicine ai 45 gradi; neanche la vicinanza al fiume rende più fresca l'atmosfera! Cerchiamo subito un info point. Nell'autostazione ci viene indicato il tragitto da compiere per raggiungere il più vicino ufficio informazioni che si trova nelle vicinanze della cattedrale. Dopo 40 minuti di faticosa camminata e completamente sudati lo raggiungiamo. Ci indicano un po' di monumenti da visitare ma in quel momento l'informazione che più ci interessa è la via dell'hotel. Fortunatamente l'hotel non è lontano. Nel raggiungerlo, passiamo vicino all'affascinante cattedrale e ci fermiamo diversi minuti con il naso all'insù per ammirare l'ex minareto, oramai trasformato in campanile, chiamato la Giralda in quanto in cima ai suo 97 metri è presente una statua girevole simbolo della Fede vittoriosa sui poveri musulmani. Il percorso verso l'hotel si snoda tra le vie pedonali del centro ricoperte da teli bianchi per attenuare i raggi del sole. Sfiniti e disidratati finalmente troviamo l'hotel; riposiamo un'oretta nella camera grazie all'aria condizionata sparata a 18 gradi!

Rinvigoriti, usciamo per il primo giro della città. L'afa e il caldo torrido rendono la camminata molto impegnativa. Torniamo verso la cattedrale e completiamo la visita al suo esterno, rimaniamo ancora affascinati dalla maestosità della Giralda. Tutto il complesso, legittimamente, è stato dichiarato patrimonio mondiale dall'Unesco. Attraversiamo Plaza del Triunfo, passiamo da porta de Jarez, seguiamo Calle San fernando e sbuchiamo nei pressi di Plaza de Espana, un palazzo a emiciclo fiancheggiato da due torri che danno l'accesso alle diverse gallerie. Un piccolo canale navigabile scorre al fianco di quest'ultime. Al centro della piazza il gioco d'acqua è completato da una maestosa fontana. La piazza è di gran lunga la realizzazione più stravagante dell'esposizione internazionale ospitata dalla città nel 1929. Ritorniamo verso il centro della città passando per la Torre Del Oro, un tempo utilizzata come avamposto per difendere la città dagli attacchi che giungevano dal fiume. Ora al suo interno si trova un piccolo museo marittimo. Passeggiamo per un'oretta tra le piccole vie della città e raggiungiamo piazza Alameda de Hercules dove troviamo un barettino punk che vende le birre medie a 0,90 centesimi, stupefatti ne beviamo 4! Era dai tempi della Cambogia dove un litro di birra costava un dollaro, che non pagavo così poco la birra. Dissetati e felici, ritorniamo verso la città. In piazza della Encarnacion; mangiamo una pizza e poi osserviamo dall'alto la città attraverso l'avveniristica struttura chiamata Metropol Parasol. Beviamo un paio di tinti e poi torniamo in hotel.

 

04 Agosto Siviglia-Lisbona

 

Rispetto ai giorni precedenti, la sveglia oggi è piuttosto tardi. Decidiamo di riposare un paio di ore in più in vista del viaggio notturno in autobus che da Siviglia ci porterà a Lisbona. Lasciamo l'albergo verso le 10.30-11, il caldo all'esterno è infernale. Cerchiamo di raggiungere la zona dell'expo del 1992 ma la distanza dal nostro hotel e il caldo, ci costringono alla resa presso il ponte Del Cachorro. Attraversiamo il fiume e restando sulla sponda destra del Quadalquivir. Camminiamo lungo via Betis, affollata di bar e in cui si svolge un'avvincente vita notturna. Rientriamo verso il centro storico attraverso il ponte De Triana.

Nonostante la vicinanza alle acqua del fiume, la temperatura non cala di un grado. Brulichiamo un po' nelle viuzze del centro, cercando di camminare sotto l'ombra degli immensi ombrelloni posti come passerelle sospesi tra gli alti palazzi presenti nel centro storico. Arriviamo a Plaza del Salvador, ammiriamo la chiesa De San Luis e ci dirigiamo nuovamente in piazza Alameda de Hercules. Continuiamo la visita sotto un sole cuocente e raggiungiamo il quartiere Macarena. Tutte le guide in nostro possesso lo definiscono come uno dei posti più vivi e animati della città ma, essendo domenica, non c'è anima viva.

Prossimi al colpo di calore, decidiamo di trovare un parco per una siesta; individuiamo il Jardines de Valle. Non c'è anima viva, sembra di vivere in un film western in cui l'unico rumore che si può percepire è il ruzzolare del fieno sull'arido terreno spinto da torride folate di vento. La siesta dura circa un'ora, il caldo non ci lascia comunque tregua. Mentre Gerri si riposa presso i giardini De Murillo (è oramai troppo anziano per questo tipo di viaggio…), mi reco per l'ultima volta ad osservare la bellezza di quella che, una volta, era una bellissima moschea in cui maestoso svettava in lontananza il superbo minareto, e che ora invece è una cattedrale convertita al cristianesimo dalla meschina ed infame frangia armata cosiddetta sacra.

Verso le 18, dopo un lieve calo della temperatura, risorgiamo come fenice dalle ceneri e decidiamo di carburaci per la lunga notte che ci aspetta, bevendo un paio di tinti. Saranno gli ultimi, a mezzanotte il nostro autobus lascerà la Spagna con destinazione Lisbona.

 

05 Agosto Siviglia- Lisbona via Faro

 

La notte in autobus inizia male. Il mezzo è pieno e la speranza di poter riposare su due sedili a testa svanisce dopo pochi minuti. Mi ritrovo al fianco Gerri e come al solito lui si prende la parte più comoda vicino al finestrino. L'autobus parte verso mezzanotte e dopo circa 3 ore siamo a Faro nel sud del Portogallo. Sorpresa: fa freddo, le correnti dell'Oceano Atlantico si fanno sentire! A questo punto metà delle persone scendono e finalmente riusciamo ad occupare due posti e a riposare. In totale il viaggio dura 7 ore. Arriviamo a Lisbona alle 6.00 di mattina (In Portogallo abbiamo dovuto spostare indietro di un’ora gli orologi). La fermata dell'autobus si trova sulla linea blu all'altezza della stazione metropolitana di Jardin Zoologico. La metropolitana è ancora chiusa, aprirà alle 6.30.

Prendiamo la linea azzurra e scendiamo alla fermata Restauradores. Pochi passi e siamo in piazza Pedro IV dove si trova il nostro hotel. Più che un hotel sembra a un precario ostello, comunque la bassa qualità è ripagata dalla centralità dell'albergo. Il check in dovrebbe essere fatto alle 14.00, decidiamo di provare a chiedere la stanza alle 10.00. Sono però solo le 7.15 della mattina quindi, in una Lisbona che sta ancora dormendo e con gli operatori ecologici che ripuliscono le strade dai residui della festa notturna precedente, ci dirigiamo verso Piazza del Commercio. La piazza si apre sull'estuario del Rio Tejo, possiamo così ammirare l'immensa baia di Lisbona, resa ancora più maestosa dal passaggio delle grandi navi da crociera.

Spostiamo il nostro sguardo verso l'oceano e scorgiamo l'immensa statua del Cristo Rei eretto nel 1959 e il Ponte 25 aprile che ricorda molto, sia nel colore che nella forma, il più famoso ponte di San Francisco. A questo punto, affamati cerchiamo un bar per far colazione. Brioches e cappuccino ci restituiscono un po' di forze. Cerchiamo un info point ma, sorprendentemente, apre alle 10. Sono solo le nove. Teniamo a stento aperti gli occhi. Troviamo una panchina e come due homeless la trasformiamo in un letto. Piccolo sonnellino e veniamo svegliati dai rintocchi delle campane delle ore 10. L'info point è aperto, ci facciamo dire le principali attrazioni da visitare in città e poi chiediamo gli orari dei treni che collegano Lisbona alla nostra ultima città, Porto. Ci rechiamo in hotel ma purtroppo non ci consegnano la stanza, riusciamo solo a strappare un check in alle ore 13.30 anziché delle 14. Lasciamo i bagagli nella hall. La stanchezza si fa sentire e quindi decidiamo di non impegnarci nella ricerca dei monumenti che richiederebbe studio e concentrazione sulla cartina; direzione stazione dei treni per comperare i biglietti per Porto. E' quasi mezzogiorno quando arriviamo alla stazione Santa Apolonia dove compriamo i biglietti. Rientriamo verso il centro storico attraverso viuzze che salgono e scendono le colline su cui si sviluppa la città. Vediamo la cattedrale “Se Catedral” nelle vicinanze della quale si trova la piazza dedicata a Sant'Antonio, santo che qui nacque nel 1195. Anche a Lisbona si festeggia il 13 giugno come a Padova (che bei ricordi).

Cerchiamo successivamente un supermercato per comprare viveri. Rimaniamo al quanto stupiti per la difficoltà incontrata nella ricerca di quest'ultimo. Dobbiamo addirittura chiedere info ai passanti; il centro storico di Lisbona sembra sia privo di qualsiasi alimentare. Dopo lunghe ricerche e richieste di informazioni troviamo il supermercato. Mangiamo tre panini con salumi di strana origine. Finalmente arrivano le 13.30 ed andiamo in hotel. Dalla camera, che sembra un loculo di medie dimensioni, si scorge in lontananza il castello di Sao George. Ci addormentiamo. La sveglia suona alle 17. La batteria della macchina fotografica è completamente scarica ed mi son dimenticato in Italia il caricabatteria. Che fare? All'inizio mi informo sui vari prezzi dei caricabatteria poi, rassegnato, compro una macchina fotografica usa e getta da 7 euro. Muniti di questo sofisticato strumento fotografico, ripercorriamo tutta la via che porta alla piazza del Commercio, ci dirigiamo poi verso il castello e ci concediamo una birra ghiacciata in un bellissimo punto panoramico che si affaccia sul quartiere dell'Alfama. In lontananza osserviamo anche il monastero di Sao Vicente de Fora. Finita la birra, decidiamo di cenare in un ristorante lungo la via percorsa dal famosissimo tram 28 che collega la pianeggiante città vecchia alla collinare entrata del castello. Alpendre è il nome del ristorante in cui mangiamo un ottimo e abbondante baccalà, era proprio quello che cercavamo. Pieni come delle balene, per riprenderci camminiamo verso il Bairro Alto. Il Barrio Alto pullula di vita notturna soprattutto nelle piazze De Camorrees e di Largo Do Chiado. Beviamo un'altra birra ed è già quasi mezzanotte. Rientriamo in hotel, domani ci aspetta un'altra lunga giornata nella capitale portoghese.

 

 

 

 

06 Agosto Lisbona

 

Lisbona si sviluppa sulle sponde del fiume Tejo. Il centro cittadino si trova a metà strada tra due quartieri importanti: a ovest il quartiere di Belèm ad ovest mentre ad est il quartiere dell'expo del 1998 con il famoso acquario. In questa giornata decidiamo di visitare in mattinata il quartiere avveniristico dell'expo (speriamo di avere più fortuna di Siviglia) mentre, nel pomeriggio, il più culturale quartiere di Belèm la cui torre, da dove si respira il fascino dell'Atlantico, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità.

La giornata inizia presto, alle 8.30 siamo in un bar (Sturbucks) a fare colazione. Compriamo il pass giornaliero per tutti i mezzi, oggi ne avremo veramente bisogno.

Arriviamo alla stazione “De oriente”, ci incamminiamo lungo il fiume verso il ponte Vasco De Gama. Sorprendentemente, vediamo una ovovia che percorrendo circa 1 km di sponda del fiume, opera che collega due parti del quartiere che tutto sommato sono raggiungibili con una facile passeggiata. Per noi abitanti in trentino ed abituati a vedere le ovovie sulle montagne utilizzate come mezzo di risalita sulle piste da sci, tutto ciò fa un po sorridere. Camminiamo lungo l'argine del fiume attraverso il Parque das Nacoes e arriviamo fino alla torre Vasco de Gama. Da questo punto osserviamo la testata del pone Vasco de Gama lungo 17,5 km. Passeggiamo vicino al più grande acquario europeo e scattiamo alcune “dettagliate” foto all'avveniristica stazione d'oriente, veramente molto bella e particolare.

A questo punto riprendiamo la metro e torniamo in centro città. Non c'è nessuna linea metropolitana che collega il centro con il quartiere Belem, siamo quindi costretti a prendere un tram. Passiamo sotto il Ponte 25 aprile (Lisbona ha due meravigliosi ponti!) e scopriamo che sotto il livello della strada c'è un altro livello in cui passano i treni; rimaniamo affascinati, personalmente non ho mai visto un ponte così strutturato. Dieci minuti dopo siamo presso il monastero Jeronimos a Belem. Entriamo nella cattedrale e facciamo una foto davanti alla tomba di Vasco de Gama. Naturalmente, essendo al chiuso, la foto non uscirà! (amara scoperta dopo aver fatto sviluppare il rullino). Passeggiamo nei giardini di fronte alla cattedrale e facciamo una breve siesta. Finito il riposino, su suggerimento di Gerri, andiamo a vedere il “bellissimo acquedotto” romano: Das Aguas Livres. Il tram che ci porta in quel luogo si svuota mano a mano che si avvicina all'acquedotto. Alla fermata prossima alla opera romana, sul tram non c' è più nessuno. Evidentemente è proprio un posto di grande interesse turistico (sarcasmo!). Prendo un po' per il culo Gerri per questa scelta. Immortaliamo il momento con una fantastica foto, inno alla bellezza dell'unione tra il corpo di Gerri e le arcate dell'acquedotto che rimane comunque la via d'acqua potabile con l'arco a sesto acuto più alto del mondo. Grazie Gerri, gran bella scoperta.

Dopo aver ammirato per ben 5 minuti l'opera romana, rientriamo in città per vedere il giardino botanico di cui però non troviamo l'entrata, che gran mistero. Stanchi, decidiamo di fare un giro sul tram 28 (bellissima esperienza, tutti quelli che vanno a Lisbona dovrebbero provarla, ma attenti ai portafogli). Per aperitivo, vista l'assenza dei tinti spagnoli, ci rifacciamo con delle gran bevute di birra. Ceniamo con un kebab e poi giro nel movimentato Barrio Alto per onorare la nostra seconda ed ultima serata a Lisbona.

 

07 agosto Lisbona-Porto-Aereoporto

 

Partiamo da Lisbona con il treno intercity numero 521 delle 7.30. Abbiamo a disposizione solo un giorno per visitare Porto. Arriviamo nella seconda più grande città del Portogallo alle 10.30.

Fortunatamente troviamo in stazione un info point. Prendiamo una cartina e ci dirigiamo a piedi verso il centro della città. La prima interessante chiesa che vediamo è quella di San Ildefonso, veramente particolare e colorata principalmente di azzurro/blu. Continuiamo a passeggiare e ci troviamo nel mercato cittadino del Bolhao (mi ricorda molto i mercati marocchini). Lasciamo i tipici e a volte nauseanti odori di questi luoghi e ci troviamo in Piazza do Concelho. Lascio i bagagli alla stazione metropolitana Trindade; Gerri non si fida, girerà tutto il giorno la città con uno zaino di circa 40 litri, un pazzo! Dalla stazione Trindade partono i treni che portano in aeroporto.

Iniziamo a camminare verso il Rio Douro, fiume che scava e percorre tutta la valle dove si coltivano le vigne che poi si trasformeranno nel vino Porto. Passeggiamo nelle caratteristiche e particolari vie di Porto fino a raggiungere la cattedrale da SE. La chiesa non è nulla di particolare ma dal suo piazzale si gode di una bella vista sulla città.

Scendiamo verso l'estuario e passeggiamo nelle bellissime vie della città che mi ricordano i paesini marini della Croazia. La bellezza di perdersi in vie così affascinanti e misteriose mi fa capire il motivo per cui il centro storico di Porto è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco.

Arriviamo al molo e vediamo l'imponente ponte di acciaio: Pont Luis I. Si può attraversare il ponte sia in una zona alta sia in una zona bassa che uniscono rispettivamente la parte alta e bassa della città delle due sponde. Attraversiamo inizialmente il ponte nella parte bassa e ci troviamo nella zona della cantine del vino porto. Rimaniamo a girovagare per le cantine circa un'ora e mezza poi decidiamo di ritornare nella città vecchia passando per la parte alta del ponte. Devo confidare che i 70 metri di altezza mi hanno fatto venire un po' di vertigini. Una volta in città, cerchiamo un bar dove degustare un bicchiere di porto. Gerri è felice di realizzare questo piccolo sogno che coltivava nella sua mente sin da quando l'aereo decollava da Bergamo lo scorso 31 luglio.

Finito l'aperitivo, vado a recuperare i bagagli. Ci incamminiamo nuovamente verso il molo passando presso la statua di Enrico il Navigatore e vicino al Palacio da Bolsa. Non avendo mai avuto ne un Re ne un dittatore, a Porto manca un edificio simbolo quale per esempio un castello. Il Palacio De Bolsa ne fa un po' le sue veci.

Al molo troviamo un bel ristorantino, il Marittimo, dove mangiamo calamari giganti e un buonissimo polpo alla piastra. Soddisfatti della cena, ci dirigiamo verso la metro. Mi è dispiaciuto molto passare solo 1 giornata a Porto, secondo me è una bellissima città, ci ritornerò. A mezzanotte siamo in aeroporto in attesa del volo che partirà per Bergamo alle ore 8.00. Passiamo una notte su di una scomoda panchina dell'aeroporto; è seccante, ma i ricordi dei nove giorni appena vissuti rendono il sonno piacevole e profondo.

 

 
 
 
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