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Via ferrata Bocchette 1/2

Post n°43 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da FraZigno

 

Settembre 2010 (poco prima della partenza per Sydney), settembre 2013, per non parlare poi del settembre 2012 quando non preparammo nemmeno gli zaini. Queste date erano impresse nella mia mente come i fallimenti delle bocchette, via ferrata delle dolomiti di Brenta di cui tanto avevo sentito parlare e che non vedevo l'ora di fare.

Finalmente nell'autunno del 2014 e più precisamente nel primo fine settimana di ottobre, le condizioni meteorologiche buone e la mancanza di impegni inderogabili degli avventurieri hanno permesso di dare inizio all'avventura: "Via ferrata Bocchette di Brenta, arriviamo!!!"

Verso le tre del pomeriggio mi trovo a Fai della Paganella con Fabrizio e Stefano (Piac). Si parte in macchina, destinazione Pradel. Alle 14.50 zaini in spalla e ad una quota di 1182 metri, iniziamo l'avventura. Il primo giorno è di avvicinamento. La via ferrata si trova immersa nelle sinuose guglie e spettacolari anfiteatri calcarei delle dolomiti di Brenta ad una quota di partenza di circa 2400 metri. Passeremo la prima notte presso il bivacco invernale del rifugio Pedrotti a quota 2429.

Dopo circa un'ora e mezza di cammino arriviamo al rifugio Altissimo, nella valle delle Seghe. Abbiamo fatto solo 250 metri di dislivello ma, con gli zaini carichi, la fatica si fa sentire più del previsto. Riposiamo 10 minuti e poi ripartiamo; prossima tappa il rifugio Selvata. Alle 17.00 ci troviamo nelle vicinanze del rifugio a 1645 metri; breve sosta dissetante e poi su verso la Baita Massodi a 1972 metri. Dopo circa 50 minuti di irta salita e nelle vicinanze della Baita, scorgiamo in lontananza il Rifugio Pedrotti- Tosa. La vista ci inganna; il rifugio sembra vicino ma alla meta mancano ancora circa 460 metri di salita. Arriviamo presso il bivacco invernale che è già notte. Solo una fievole luce solare ci accompagna negli ultimi 100 metri di salita.

Abbiamo fatto 1356 metri di salita, le bocchette sono vicine ma la fatica e l'acido lattico nelle gambe si fanno sentire. Mangiamo due buste di pasta e fagioli, un po' di affettato e formaggio e beviamo una bottiglia di vino per festeggiare il compleanno di Stefano. Poi tutti in branda, domani inizia il divertimento.

 

 

Notte difficile nel ricovero invernale. L'umidità e l'acido lattico nelle gambe non facilitano il riposo. Ci svegliamo alle 7.00. Un tiepido Sole inizia a riscaldare le cime delle montagne. Il fuoco del fornelletto che riscalda l'acqua dei nostri caffè solubili scalda anche le nostre mani. Alle 7.40 lasciamo il bivacco invernale; inizia l'avventura.

 

Le bocchette centrali le avevamo già fatte nel 2013. L'anno scorso la pioggia e la nebbia avevano completamente nascosto il panorama mozzafiato che, al contrario ora, ci prestiamo a godere in questa fredda ma serena mattinata di ottobre. Il percorso lungo le famose cengie e la maestosità del Campanil Basso riempiono il cuore di soddisfazione e felicità. La fatica non si fa ancora sentire e il percorso procede tranquillo e sereno lungo paesaggi mozzafiato.

 

Arriviamo alla bocca delle Armi dove si concludono le Bocchette Centrali alle 11.15. Circa 3h e 30 minuti per vivere l'avventura di questa prima parte di via ferrata; che dire, senza la nebbia dell'anno precedente il percorso si è manifestato in tutta la sua bellezza e maestosità!

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