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« Il cimitero di PonzaPensando alla mia isola…... »

Le nostre radici

Post n°161 pubblicato il 04 Novembre 2011 da Pontia
 

Noi ponzesi siamo molto legati alla nostra isola e questa è una cosa bella perchè lì ci sono le nostre radici, che fanno parte della nostra vita, non dobbiamo rinnegarle.

Non possiamo e non dobbiamo fuggire dal nostro luogo di nascita perchè è lì che ritroviamo la nostra identità.

A volte capita che proprio un ricordo, un odore, un suono o un sapore ci riporti alla nostra isola, indietro nel tempo, alla nostra infanzia e avvertiamo una sorta di malinconia.

Ponza, in questo momento, sta vivendo una pagina buia della sua storia ma credo che si possa uscire da questo tunnel e trovare la strada della rinascita.

Dobbiamo far di tutto per conservare la nostra isola nella sua bellezza cercando di non alterare l'ambiente con una cementificazione incontrollata.

Sarebbe bello poter recuperare i siti archeologici che l'isola possiede e che versano nel più totale abbandono....potrebbero essere il vero tesoro.....

Chi ha dei terreni da coltivare...ritorni a farli fruttare....i nostri antenati hanno sudato tanto per renderli fruibili...hanno costruito le "parracine" con molta pazienza.

Certo è faticoso ma si potrebbe fare qualcosa di costruttivo.....

Coltivando i terreni si eviterebbero anche i fiumi d'acqua che scorrono per le strade e le scalinate dell'isola dopo una precipitazione abbondante.

Un ottimo esempio sono le "Antiche Cantine Migliaccio", al Fieno, dove si produce un buon vino grazie all'intuizione di un odontoiatra di origine ponzese che ha rimesso in sesto i vigneti preesistenti, degli antenati.

Mantenere viva la nostra cultura, le nostre tradizioni è molto importante....non bisogna disperderle...prima che sia troppo tardi.

Ponza non deve essere un luogo di solo mare ma soprattutto una comunità viva, unita....ora più che mai.....

 

"Radicamento"

Il radicamento è forse l'esigenza più importante e più misconosciuta dell'anima umana

è tra le più difficili a definirsi.

Mediante la sua partecipazione reale, attiva e naturale all'esistenza di una collettività che conservi vivi certi tesori del passato e certi presentimenti del futuro, l'essere umano ha una radice.

(La prima radice- Simon Weil)

 
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