Franti

La banalità del male. Come rovinare il mondo e far pensare di essere in fondo una brava persona.


- Ma che significa, è un bravo ragazzo...non fare l'estremista.E', quella appena sopra, una scheggia di una conversazione avuta di recente. La sostanza della discussione è che io, coi fascisti, che siano parenti o meno, non ho nulla da spartire. Certo, se il fascista è tuo padre, o tuo fratello, ce l'hai in casa, ti scorni, non ci puoi far nulla, ma l'affetto in questo caso prevale sul rispetto.Però: un fascista può essere una brava persona? Beh, dipende da come la guardi. Se per brava persona intendi quello che vuol bene ai figli, che porta il cagnolino a pisciare e versa dieci euro al Telethon, allora...anche Adolf Hitler portava il cane a pisciare. Chi nel 1933, in Germania, consegnò con il proprio voto il paese ai Nazisti, era una brava persona, se vogliamo metterla così. Portava i figli a scuola, riempiva la scodella del gattino di latte, leggeva le fiabe ai nipotini. Ma allora, i criminali chi erano? Se io delego a terzi le nefandezze che penso ma che non ho la voglia di attuare, sono una brava persona? Col gattino sì. Chi, affacciato ai balconi di Genova, invitava i poliziotti a massacrare gli studenti, era una brava persona perché aveva regalato l'ovetto Kinder al figlio della portinaia?Chi insegna al proprio figlio di 7 anni, dinnanzi a un bimbo cinese che occupa temporaneamente la seggiola dell'altalena nel parco comunale, che i cinesi fanno schifo anche se sono bambini, è una brava persona perché ti presta la chiave a pappagallo? Quindi, per concludere, io coi fascisti posso pure averci saltuariamente a che fare perché sono colleghi, parenti, vicini di casa, perché insomma mi sono piombati senza volerlo tra le palle. Purché si parli di cassate siciliane e traffico.Non ho amici fascisti. Non avrei mai sposato una fascista. Perché?Perché quando devo pensare ad una brava persona, chissà perché, mi viene in mente Gino Strada.