Creato da friz59 il 23/01/2006
...vorrei restare per sempre ostaggio di un amore....senza scampo.

Dentro gli occhi - R. Vecchioni


 
 

Girls in their summer clothes

 

Sexi filmato...ehehe

 

EUROPA VS ITALIA


 
 

Da ascoltare.



 

Da qui....

Da questo posto del mondo
non vedo le stelle,
sento solo la tua voce da lontano....


 

Da me a te.....


 
 

Riposo.


 

Gli occhi

 

T'amo...




Ho un brivido
quando lo penso,
quando lo sussurro,
quando lo scrivo.
Ho un sorriso
quando ti immagino
qui davanti che
ascolti
le mie parole.
Ho un pianto
quando so che
non sei qui,
che sei lontana,
che non verrai.

Ho parole d’amore
per i tuoi occhi
lucidi e
le tue mani stanche,
per il tuo cuore
che cerca il mio.
Ma t’amo
semplicemente
t’amo….
come un intreccio
di mani,
come due silenzi
finiti in un
bacio.

Fiorenzo 06/09/2007

 

Una goccia

C'è una goccia di me,
scesa dalla mia guancia
nella tua mano...
accanto ad una goccia di te,
chiudi la mano e saremo
insieme per sempre.
Fiorenzo
 

Area personale

 

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ok per quanto riguarda il post oggi ho avuto i chiarimenti...
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probabilmente perchè hai cercato spiegazioni ovunque tranne...
Inviato da: sirbiss66
il 07/07/2009 alle 23:54
 
Grz Nadia un abbraccio a te.
Inviato da: friz59
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Ciao Fiore un pensiero per te Clicca
Inviato da: Nadia_Sara
il 07/07/2009 alle 15:36
 
Dispiace anche a leggerle certe cose....
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CONCHIGLIE

Post n°268 pubblicato il 06 Maggio 2009 da friz59
Foto di friz59

Conchiglie
raccolte col sorriso,
sulla sabbia dove
lasciano orme i tuoi passi

Conchiglie
come brividi
d'amore, ma ora
vuote come
le mie mani
senza le tue.

Non farle
aspettare....

Fiorenzo 06/05/2009

 
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Un caldo abbraccio. - Il mozzo epis. V

Post n°266 pubblicato il 24 Aprile 2009 da friz59

 Rientrarono che era quasi mezzanotte, salirono la scaletta fino al ponte rincorrendosi come due ragazzini, si fermarono a prua, c’era davanti a loro un chiarore offerto da una luna piena, che illuminava il cielo. Lei si appoggiò al parapetto e girandosi verso di lui lo strinse a sé, abbracciandolo così stretto che lui ebbe una mossa improvvisa, quasi per liberarsi, ma poi si rilassò. Ora era lui che la attirava a sé stringendola, il silenzio era quasi irreale, lei lo guardò negli occhi, gli baciò le palpebre, poi  le guance, poi la bocca, lievemente, soltanto sfiorandolo. Lui rispose al bacio. Poi le prese la testa fra le mani e cominciò a darle dei bacetti sulle guance, sulla fronte, sui lobi delle orecchie, sul collo, sempre più intensamente e freneticamente. Non si dissero una parola, continuarono a guardarsi e baciarsi. Poi lei si girò verso il mare, lui la cinse alla vita con le braccia e le disse: “lo sai quante volte ho immaginato di averti qui fra le braccia, proprio come ora sul ponte a prua in una notte così?!”
“Devo indovinare quante volte?”disse lei scherzosamente per stemperare la tensione del momento
“Non scherzare dai…”
“scusa mi è venuta così, il tuo sentimento ti ha portato a idealizzarmi in tutte quelle situazioni che a te piacevano e avresti voluto vivere con me….lo so”
“Si….è così” rispose lui appoggiando il mento sulla spalla di lei.
“Ma ora sono qui, ora puoi farli diventare realtà i tuoi sogni, ora anche io lo voglio…..” disse lei quasi con imbarazzo, sapendo di dire una cosa importantissima per quell’uomo che si era innamorato di lei, che fin dalla prima volta che si erano conosciuti, più passava il tempo e più si mostrava innamorato.
 “Si finalmente sei qui con me, ora posso sciogliere il mio sentimento verso te, io ti amo e non è importante ora se tu ancora non mi ami, io so che mi vuoi bene, che hai fiducia in me, che mi stimi e questo è già  amore….vero.?”
“ …forse….vedremo…chissà…” sorrise complice per quella richiesta
“Non facciamo scherzi ….ho capito, dovrò guadagnarmelo..” rispose lui baciandola di nuovo.
“Senti qui comincio a sentire freddino, che dici se rientriamo?”
“Ok va bene” la prese per mano e si incamminarono verso le cabine, poi d’improvviso si ferma e le chiede:
“Ma da me o da te?” e le strizzò l’occhio
“Beh se questa volta facciamo da me?”
“Ok capitano ai suoi ordini!” rispose con l’aria da sottoposto diligente.
“Smettila! Non fare lo scemo! Andiamo dai…”
E si incamminarono tenendosi per mano verso la cabina.
La cabina non era come altre volte aveva osservato in ordine, c’erano cose fuori posto, l’armadio lasciato aperto, la divisa poggiava sul puff ai piedi del letto.
“Ma è passato qualcuno di sgradito o sei tu che stai diventando pigra?”chiese lui
“Non ho avuto tempo di sistemare oggi, stamattina riunione con la dirigenza, poi nel pomeriggio ho approfittato per fare compere in città, poi stasera sono uscita con te….per cui…se qualcosa ti da fastidio spostalo pure poi domattina sistemo tutto."
Si sedettero sul divanetto, i loro occhi erano immersi e persi dentro gli occhi dell’altro, un rincorrersi di sguardi.
“Prendo qualcosa da bere, ti va?” chiese lei andando in cucina
“Si grazie, magari un ginger se hai”
“Si ok arrivo subito, mettiti pure a tuo agio, tanto la conosci la stanza …”
Arrivò dopo poco con due bicchieri su un vassoio di legno e lo appoggiò sul tavolino, si sedette a fianco a lui e prese il suo bicchiere e sorseggiò il suo ginger.
Lui non staccò i suoi occhi dal viso di lei, osservava il battere delle ciglia, lo schiudersi delle labbra sul bicchiere, era affascinato, sorseggiò un poco pure lui e sorrise rispondendo ad uno sguardo; poi lui le prese il bicchiere e lo appoggiò sul tavolino
“Nonostante tutte le volte che ti vedo durante il giorno stasera mi sembri più bella del solito” e passò la sua mano sulla nuca spostandole i capelli all’indietro, capelli che ancora odoravano di balsamo,.
“Sarà che mi sento bene qui con te” rispose lei sorridendo e lasciandosi accarezzare fra i capelli.
“Non voglio perderti, voglio tenerti con me per sempre….a volte sembra che le nostre strade debbano dividersi da un momento all’altro, poi viviamo questi momenti come ora e allora tutte le difficoltà rimangono lontane.”
“Purtroppo le difficoltà rimangono e rimarranno per molto tempo ancora, però cercherò di starti vicino come meglio posso, non posso ancora essere una donna libera….ci vuole tempo, ma so che tu riuscirai ad aspettare, vero?”
“Si, dovessi pure aspettare 10 anni…..beh insomma proprio 10 no “ sorrise” ma aspetterò, ti voglio bene ed è il tuo bene che voglio prima di tutto”
“Si….lo so” appoggiò le sue labbra sulla bocca di lui ancor prima che potesse parlare, sentiva il desiderio per quell’uomo, per quegli intensi abbracci e carezze. Si lasciò andare ad accarezzarlo sulla nuca, gli sollevò la camicia e cominciò a baciargli il petto, ora si sentiva in quella cabina solo il rumore dei loro movimenti, dei vestiti che si sfilavano dai loro corpi e finivano a terra. I loro abbracci si facevano via via più intensi e frenetici.
Le loro mani esploravano i loro corpi, che ormai si attraevano sempre più, si cercavano, non era solo il sentimento reciproco che faceva crescere il loro desiderio. I loro corpi sentivano il bisogno di toccarsi, di confondersi, di essere un tutt’uno.
“Ti voglio….” Gli sussurrò all’orecchio lei
“Anche io tesoro…”
Si alzò dal divano si sfilo’ la camicetta e i pantaloni, lui rimase seduto ad ammirarla, ad ammirare quel corpo dalla pelle troppo chiara, per una persona che va per mare, ma era incantato nel vederla, le mise le mani sui fianchi e le accarezzò le cosce, i glutei, la zona del pube e allora lei serrò le cosce come per trattenere la mano di lui che la guardò intensamente, poi gli prese le mani e le appoggiò sul suo seno invitandolo ad accarezzarla.
Sentire quelle carezze sul seno era un piacere immenso, allora si tolse quello che ancora nascondeva il suo corpo che ora era pronto a sciogliersi in un amplesso desiderato.
Vederla lì nuda davanti a se in attesa di sprigionare tutto il suo desiderio d’amore, non gli pareva vero.
Si alzò dal divano e la abbracciò poi lentamente si tolse gli abiti, piano quasi fosse un rito, assecondando le mosse di lei che con movimenti delicati si intrufolava sotto la maglietta e dentro i pantaloni, poi dopo ogni contatto si ritraeva lasciandolo libero nei movimenti..
Ora i loro corpi erano nudi appoggiati l’uno all’altro, potevano sentire il loro calore, condividere i piccoli brividi di piacere.
“Potessi avere la possibilità di cambiare il corso delle cose subito, tu saresti già legata a me…..” disse lui baciandole e leccandole i capezzoli.
“Io sono già tua, io ti voglio bene, sto bene con te…….vivi questo momento come fosse eterno, amami come non hai amato nessuna,,,, non pensare a dopo…..ora mi hai tutta per te!” non c’era modo ormai di tornare indietro disse dentro di se, non lo voleva neppure, ora aveva preso la decisione, sarebbe stato lui il suo uomo.
Lui rimase in silenzio, la prese in braccio con una mossa che la sorprese e la poggiò sopra il letto. La sfiorò con le labbra tutto il suo corpo, dai seni ai piedi, in un susseguirsi di tocchi leggeri con le labbra, che lei avvertì come piccoli brividi che la facevano “vibrare” e salire il desiderio.
Allora fece un gesto che sempre aveva dato piacere a chi lo riceveva...il baciare i lobi delle orecchie e “frugare” dentro l’orecchio con la lingua.
“Mi fai il solletico…..mi vengono i brividi di freddo…..uhmmm….” 
“ lo so tesoro che ti faccio il solletico ….a me piace ……ma se vuoi smetto.”
“No non smettere …continua…..non me l’aveva fatto mai nessuno…..”
Lei lo accarezzava sulla schiena e sulla testa rimanendo supina a godere e prendersi tutto il piacere che lui le faceva avere. Era un andirivieni di baci e carezze su tutto il suo corpo fino a quando lei lo tirò a se, lo baciò in un bacio forte, con la bocca avida di piacere, qualche goccia di sudore che scendeva lungo il suo ventre, si girarono su se stessi, ora era lei che passava sul corpo di lui le sue labbra e le sue carezze.
Era un incendio di sensi che stava per esplodere, due desideri che si fondevano dentro a quei corpi. Non c’era centimetro che le loro mani non avessero toccato.
Fecero l’amore fino a che i loro corpi appagati si staccarono.
Rimasero in silenzio per 5 lunghi minuti mano nella mano sdraiati sul letto
“Non lasciarmi mai ti prego…..” disse girandosi verso di lui e cingendolo al ventre con il braccio.
“No non ti lascio, non posso più lasciarti, sarò sempre con te anche quando non mi vedrai, anche quando dovrò stare lontano. Io ti amo.”
“Mi spiace di non poter essere completamente tua, non col corpo, quello si può fare….è che finchè non sarò da sola, finchè non avrò risolto qualsiasi questione personale e legale con mio marito ti devi accontentare di ….toccate e fuga …come ora..”
“Toccata e fuga???? Ora parli come uno scaricatore mio capitano…..” rimise l’atmosfera a posto quella battuta
“Beh sono una donna di mare, caro il mio mozzo con chi crede di parlare!!” rispose con aria seria e minacciosa ma poco attendibile
“ahahhah mi piace quando fai così…sei buffa e irresistibile”
“Se se non raccontarla troppo lunga….tesoro vuoi da bere? Io ho sete”
“Si grz va bene anche acqua minerale…..gassata” mentre lei si infila una vestaglia per andare in cucina
“Posso dirti una cosa??”
“Non la voglio sapere…” rispose lei tornando con due bicchieri d’acqua gassata
“Perché?” un po’ sorpreso lui
“Perché lo so già mio caro…”
“Come lo sai già?....”era una donna in gamba, di quelle che non puoi raccontare frottole che ti sgamano subito, di quelle che ancora prima che tu la tradisci lo sa già, sa cosa pensi di lei e cosa stai per dire.
“Tu non sarai l’uomo più bravo su questa terra, sei un uomo prima di tutto e come tutti gli uomini a volte ti nascondi, scappi, non affronti la realtà, ma io so che quando ti innamori dedichi tutto te stesso alla tua donna, non le fai mancare niente, la proteggi, la fai sentire importante e ti piace dirle spesso che la ami….”
“Senti ma tu sai leggere nella mente?”
“No ….solo che ti conosco, conosco il tuo sentimento e so che farai di tutto per amarmi ora, domani e fino a che avremo voglia di stare insieme…..sei sorpreso?”
“Beh…in effetti….” Sorseggiò un po’ d’acqua pensando che era davvero eccezionale quella donna.
“Noi donne non ci comportiamo mai da uomini mentre voi volete comportarvi da donne pensando in questo modo di piacere di più, di assecondare le nostre scelte, ma è un grave errore che commettete…...” poi puntandogli il dito “ …tu non farlo mai!!....io ti voglio bene come sei, coi tuoi pregi e i tuoi difetti ricordalo.” e per tranquillizzarlo per quella ramanzina si sedette sulle sue ginocchia e gli diede un bacio sulla punta del naso.
“Che ne dici se diamo un ultimo sguardo alla luna?” chiese lui
“Ottima idea !! Mi piace….andiamo” uscirono sottobraccio fino sul ponte a prua, la luna era gigante quella sera, Si fermarono abbracciati in silenzio a guardare l’orizzonte, l’aria che spirava era freddina e si strinsero nel loro abbraccio.
“Stasera sono felice di stare qui con te caro il mio mozzo!” lo disse con una voce rotta dall’emozione
“Anche io lo sono e ancora di più che tu lo sia….ma ora non ti commuovere” gli dava tenerezza ora
“Scusami….mi sono lasciata andare…mi perdoni vero?”
“Ma certo tesoro….ora rientriamo che è tardi”

Fiorenzo

 
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L'attesa.

Post n°265 pubblicato il 18 Aprile 2009 da friz59

 

Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore, un desiderio soddisfatto è albero di vita. (Salomone)

 
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BUONA PASQUA !!!

Post n°264 pubblicato il 10 Aprile 2009 da friz59

 

E’ Pasqua !!

Una festa che ognuno sente secondo il proprio modo di credente, secondo la sua sensibilità, secondo quello che più gli sta a cuore.
Nell’augurare a tutti di passare una magnifica giornata in compagnia dei proprio cari o fosse anche in giro per il mondo, passatela con gioia e serenità.
Un pensiero mi preme anche per tutti coloro che non possono essere assieme ai loro cari per tantissimi motivi, un pensiero in questi giorni a coloro che sono stati colpiti dal terremoto, che possano passare la Pasqua con più tranquillità e con meno paura; un abbraccio ideale a loro e a tutti noiperché passati questi giorni di emergenza comincerà il lavoro duro della ricostruzione edile e psicologica e allora ci sarà bisogno di tutti noi, ognuno a modo suo, ognuno nelle proprie possibilità, aiutiamoli !!

Buona Pasqua a tutti, a coloro che passano in questo blog, a coloro che mi vogliono bene ma anche a coloro che non me ne vogliono perché la vita riserva sempre delle sorprese.

Buona Pasqua e che la vita sia serena per tutti voi !!!

 

 
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PIU' TI PENSO...

Post n°263 pubblicato il 03 Aprile 2009 da friz59


 

Più ti penso
e più ho voglia di tenere le tue mani.
Più ti penso
e più ho voglia di accarezzare il tuo corpo.
Più ti penso
più ho voglia di immergermi nei tuoi occhi.
Più ti penso
più vorrei già essere accanto a te
per
sempre.
Non posso non pensarti
sei nella mia vita
e nel mio cuore
ci sono tutti i tuoi
Ti voglio bene.

Fiorenzo 03/04/09

 
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Volevo diventare grande.

Post n°262 pubblicato il 01 Aprile 2009 da friz59
Foto di friz59

Volevo diventare grande, quella voglia di essere grande e fare quel che ti pare. Almeno così mi sembrava il mondo visto con gli occhi di bambino.
Volevo diventare grande, assomigliare al mio papà che andava a lavorare con la motoretta e poi con l’auto quando ha avuto la fortuna di possedere una Fiat 1100 di terza mano.
Volevo diventare grande per baciare le ragazze e capire come nascevano i bambini, come ero nato io; portarle a spasso sulla motoretta, andare a ballare, a fare le gite lungo gli argini del fiume e poi finire sdraiati sull’erba a guardare il cielo.
“Crescerai anche tu tranquillo….” Mi diceva mamma, guardandomi con preoccupazione vedendo che non mangiavo ed ero magro magro, chissà quanta pazienza ha portato per me.

Ma io volevo diventare grande!

La vita ti fa diventare grande un poco alla volta perché ogni età ha i suoi perché, ogni età ha qualcosa da offrirti e farne tesoro, ma io ero un bimbo molto distratto, non osservavo la vita passare, mi sembrava che bastasse aspettare e le cose sarebbero arrivate anche per me, così come arrivavano per tutti gli altri.
I miei compagni di giochi erano molto più scaltri di me, loro sapevano molte cose della vita “dei grandi” e io li invidiavo, anche io volevo sapere tante cose, ma mi mancava sempre il coraggio di chiedere, di buttarmi dentro le scorribande, le zuffe, le “guerre” fra indiani e cowboys. Mi vergognavo di prendere per mano Anna una compagna di scuola, ma ci perdevo lo sguardo e i pensieri dentro quegli occhi, mi piaceva, era così bella e semplice o forse solamente era una delle poche con cui giocavo, le altre preferivano quelli più vivaci, quelli che sapevano prenderle per mano.

Ma io volevo diventare grande.

Mi piaceva cantare e a modo mio ero un Bonolis in erba, organizzavo il Festival di Sanremo, dentro una casa in costruzione costruivo la mia batteria con i fustini del dash e bidoni in lamiera su cui battevo a volte forsennatamente anticipando quello degli Ac/Dc.
Cantavo le canzoni che ascoltavo alla radio, la televisione l’ho avuta solamente nel 1971 o 72 non ricordo bene, costruivo anche il microfono, facevo le scenografie ero il presentatore, il cantante insomma ero mezzo gasato per un pubblico di….. 2 amici confinanti che non so con quale gioia mi ascoltassero. Certo fortuna che ero un po’ distante da casa così risparmiavo i timpani a mia madre e mia nonna.
Nel periodo del “cantante” avevo un brutto vizio che ancora oggi non so spiegare come e dove l’abbia preso, bestemmiavo come un camallo. Ma non una due bestemmie quando ero arrabbiato, no no ne dicevo una dietro l’altra per un buon 10 minuti. Mia madre mi legnava, cercava di convincermi a desistere, neanche lei capiva il perché di queste “uscite”, in famiglia nessuno bestemmiava, neanche fra i miei zii (eccetto zio Pietro) e i nonni. E’ mancato poco che si chiamasse l’esorcista. Ricordo che ne parlò pure con don Antonio il prete della nostra parrocchia, ma lui candidamente disse a mia madre di non dare peso a questa cosa, di non rimproverarmi che mi sarebbe passato questo vizio una volta cresciuto. Difatti verso l’età dei 12 anni cessai di colpo a bestemmiare, mi limitai a qualche bestemmia light, qualche sproloquio non proprio cristiano ed educato ma niente fu come prima, diventai un bravo ragazzo insomma….ora mi limito a fanculizzare il mondo ..

Ma io volevo diventare grande.

La giovinezza passò così come passò l’infanzia, con gli stessi problemi del vivere, con la stessa tremenda timidezza nello stare con gli altri, con la stessa timidezza che a volte rasentava la paura, l’ansia, il panico, quando stavo accanto ad una ragazza. Mi ero fatto un’idea sbagliata delle ragazze, erano corpo da toccare, corpo da abbracciare, da farci l’amore, non erano solo un traguardo da raggiungere, un fine a cui tendeva l’esistenza.
Arrossivo per uno sguardo, per un bacio, per una carezza, tremavo al pensiero di essere da solo con una ragazza….. Durò un bel po’ questo stato di cose, poi cominciai a prendere coraggio e a sentirmi meno ridicolo, beh….il fatto di essere ridicolo non mi abbandonò mai e volte pure ora, forse perché non sono ancora diventato grande.

Ma io volevo diventare grande.

Volevo diventare grande accanto ad una donna che sapesse stravolgere la mia timidezza, che sapesse tirar fuori la mia voglia di stare in compagnia, con gli amici, con tutti. Volevo diventare grande come il mio papà che sapeva fare mille mestieri, sapeva aggiustare mille cose, sapeva tenerci tutti attorno a lui senza mai essere volgare ne prepotente, a papà bastava alzare la voce e tutti diventavano ubbidienti e senza tante pretese.
Mio papà e mia mamma stanno insieme da 53 anni, io non sto assieme a nessuna da sempre; ma ho amato e amo, con tutto me stesso, ho pianto per la felicità di una donna, ho messo lei davanti a tutto per riempire la vita, ma forse non è bastato o magari ho sbagliato i tempi e il  modo.

E’ brutto e triste a volte sentirsi Fantozzi,…..

Ma io volevo diventare grande.

E voglio ancora adesso diventare grande, anche ora che i capelli cominciano a diventare grigi, anche adesso che ho sempre meno altenative, ma dentro sono ancora integro, sono sempre io. Mi stupisco ancora delle mille cose che riesce a fare mio padre ora a quasi 80 anni, mi stupisco dei colori che vedo sulle montagne, sui prati, attorno a me. Mi piace giocare con i bambini a rincorrerci, a salire sull’altalena, a fare le facce buffe, a inventare favole e storie per ridere, a vedere i cartoni animati, mi commuovo a leggere una poesia, mentre guardo un film, mentre penso a lei…
Mi da un senso di leggerezza, di un fanciullesco “chissenefregadelmondo” nel camminare da solo su un sentiero di montagna, mi riempio gli occhi di visioni al limite della fantasia quando faccio le mie foto in qualsiasi posto sia, mi sento ancora molto piccolo quando scherzo e rido.

Ho paura di non crescere più ….

Ma io voglio diventare grande assieme all’amore mio.

Fiorenzo 31/03/02009

 
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Catturata da FB sul profilo di scilla5

Post n°261 pubblicato il 27 Marzo 2009 da friz59

"...quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita

con una persona, vuoi  che il resto della tua vita inizi il prima

possibile"

 

(Dal film "Harry ti Presento Sally)

 
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Per i nostri papà.

Post n°260 pubblicato il 19 Marzo 2009 da friz59

Le feste comandate non mi sono mai piaciute però oggi faccio uno strappo... per i nostri papà.
Oggi è la loro festa, i nostri papà sono sempre speciali quando sappiamo cogliere il loro insegnamento, quando bastava che alzassero la voce e tornavamo bravi figlioli/le, quando con mamma ci portavano in giro in moto, in auto, in quelle scampagnate con zii e parenti al mare in montagna in qualsiasi posto che per noi piccoli era il paradiso e un mondo lontano. Grazie a tutti i papà, a quelli che ci sono ancora accanto e a quelli che guardano da lassù. Grazie !!

Fiorenzo

 
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Un cancello

Post n°259 pubblicato il 18 Marzo 2009 da friz59

C'è un cancello
in fondo alla strada.
C'è un cancello e
tu davanti che
mi aspetti.
C'è un cancello
in fondo alla strada,
ci arriverò sorridendo.

C'è un cancello in fondo
alla strada,
è la porta del
tuo cuore, del
nostro amore.

Fiorenzo 18/03/2009

 
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Per noi uomini....

Post n°258 pubblicato il 06 Marzo 2009 da friz59

Mi è piaciuto questo pezzo ascoltato in auto oggi mentre rientravo dal lavoro, scritto e letto da Riccardo Rossi. per meditare e sentirsi meno egoisti.
Buona lettura !

Le donne che tornano a casa la sera sono quelle donne che magari si sono alzate alle 6, hanno fatto piano per non svegliare quell’orso che gli ronfa accanto, hanno preparato la colazione per tutti, hanno svegliato i figli lentamente per non stressarli, per non fargli cominciare la giornata senza un sorriso.
Poi si vestono e si vestono carine, perché sono donne, accompagnano a scuola i figli, e li aiutano ad attraversare la strada.
Poi vanno a fare la spesa al mercato mentre controllano l’orologio per non fare tardi in ufficio, e solo in ascensore riescono a chiudersi l’ultimo bottone della giacca, perché prima non hanno fatto in tempo, e poi vanno a chiudersi in bagno per truccarsi quel minimo che gli faccia ricordare che sono donne.
E poi “cominciano” la giornata con i sorrisi a tutti, ai colleghi, a quel capo, cui devono dire sempre si e che non le molla un attimo, anche perché sono donne. Poi mangiano a pranzo una barretta, perché sono donne, e devono essere sempre in forma e la sera non gli va di fare la figura di quella che sta sempre a dieta.
Il pomeriggio scorre lento e quando si accorgono che è ora di andare è già tardi per andare in palestra o per fare due passi e allora tornano a casa la sera ma prima vanno al supermercato sotto casa a finire la spesa che avevano cominciato la mattina e quando poi escono da lì, è in quel momento che io le vedo con i sacchi della spesa, è in quel momento che vedo quello sguardo al confine tra la giornata appena passata e la serata che sta per cominciare.
Comincia aprendo la porta di casa, i compiti da controllare dei figli, la telefonata dell’amica triste perché è stata lasciata, il broncio del marito che arriva stanco perché lui è stanco, perché lui ha lavorato, lui ha costruito un’autostrada, perché nessuno lo capisce in quel posto,
ma loro, le donne che tornano a casa la sera, lo capiscono e gli danno una carezza rassicurandolo che andrà meglio mentre preparano la cena. E a tavola mentre mangiano e parlano e sorridono pensano già a domani.
Sono donne che si buttano sul divano e gli va bene tutto quello che fanno in tv, perché non scelgono loro, ma va bene lo stesso perché sono stanche e dopo un quarto d’ora già dormono come bambine. Poi si alzano e mettono a dormire i loro bambini, perché sono donne. Poi vanno in bagno, si struccano e si mettono una crema, e allo specchio riescono ancora a vedere la ragazza che erano, e sono contente.
E magari di notte, prima di dormire, sfinite, riescono anche a sciogliersi, e a scioglierci, in un abbraccio nell’intimo di quel letto che guarda stupefatto. Queste sono donne che tornano a casa la sera.

(dalla trasmissione di RadioDue Gli Spostati del 06/03/09 - L'editoriale di Riccardo Rossi - http://paginerossi.blogspot.com/2009/01/donne-che-tornano-casa-la-sera.html)

 
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Ora si ballaaaaaaaaaaaaa

 

Ci vuole....me


 

Una canzone

 

A te che sei speciale

 

Che rumore fa la felicità

 

Un'emozione pensandoti...


 
 

L. van Beetohven


 
 

Terry Jacks - Seasons In The Sun


 
 

Per te...

 

I said I love you


 

Dedicatela a chi volete voi .....io lo so già.

 

Il mare d'inverno


 

Due fiori

Noi siamo due fiori
in un immenso deserto,
malgrado le circostanze
siamo pieni di vita.

D.
 

I miei fotoalbum


 

Voci in libertà

http://www.beppegrillo.it/
http://berlusconivsveltroni.blogspot.com/

 

SQUIZZETTANDOOOOOO

Se la luce...

Se la luce di un sorriso
illumina una
sera
quando stai ad
ascoltare i tuoi
pensieri, tutto
diviene insolito.
Come una strada
sconosciuta dove
i tuoi passi errano
senza capire perchè.
Se una sera
un sorriso
ti affascina
il cuore
come un sogno
che non speravi
più,
allora tutto
è ancora
nelle tue mani,
e la strada
veloce
sotto i tuoi
piedi.

 

Snoopy

 
 
 

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