GATTI e ALIENI

E quel giorno non riesci a scrivere proprio un bel niente.

Ma magari e’ solo colpa del foglio.

Troppo bianco. Troppo teso. Troppo grande.

E si e’ sicuramente colpa di questo foglio.

Cerco di immaginarlo pieno di lettere scritte ordinatamente una dietro l’altra.

Mi sforzo di riuscire a leggere, perlomeno di capirne il senso.

E niente.

Peggio di prima.

Come non detto.

Un giorno ti accorgi che anche se hai bisogno di scrivere non e’ detto che tu possa scrivere.

E gia’.

Come d’incanto si apre il nulla. Nulla su quel candido foglio. Nulla nella testa. Nulla per le mani.

E quello stesso giorno, la tua coscienza, incosciente come sempre ti chiede perdono.

Ma perdono di che se alla fine perdo sempre…

Magari sono io che devo chiedere scusa alla mia coscienza.

Lei qualcosa ogni tanto tenta di dirmela, il problema sono io che la ignoro.

Costantemente.

E con la scusa che c’ha dato la Maraini da un tot di tempo e cioe’ “va dove ti porta il cuore”, si finisce sempre per farsi portare nel baratro.

Non c’e’ scampo.

Anzi forse c’e’… ma e’ cosi’ difficile e doloroso che alla fine e’ piu’ comodo scivolare e lasciarsi andare. 

E un giorno ti accorgi che hai bisogno di vivere.

Allora ti svegli, ti togli di dosso la beatitudine di potertene stare inerme nel letto a fare un altro viaggio con la testa, appoggi i piedi sul pavimento freddo, apri le finestre e finalmente respiri.

Ieri. 

Una giornata di sole ma oggi no.

Come per magia, oggi, proprio oggi, oggi quando tu hai deciso che hai bisogno di vivere, la fuori, oggi, c’e’ il gelo.

E quell’aria che ti entra nei polmoni e’ cosi’ fredda da farti maledire la tua voglia improvvisa di vita.

Richiudi le finestre.

Ritorni al letto.

Appoggi la testa sul cuscino e conti i secondi che ti separano dal sonno.

“Dormi e sogna”. Ad averne ancora di sogni.

Di quelli belli dico. Sogni a colori dove tutto e’ pieno di sole e profuma di rosa. Dove il male vince sul bene, l’amore e’ unico e sovrano, tutti sono belli, alti, magri, biondi e con gli occhi azzurri.

Tutti ricchi.

Tutti in salute.

Tutti buoni.

E invece il contrario di tutto questo, non solo lo devi vedere tutti i giorni, ma ti capita pure di doverlo sognare.

Allora togliamo di mezzo anche il sonno.

Pure lui non serve a niente.

Come non serve a niente!!!

Non serve a niente.

Tanto se dormi sogni e se sogni, sogni quello che succede nella realta’, cosi’ quando ti svegli sei gia’ nervoso.

Altro che riposo. 

E un giorno succede che ti stufi.

Magari non proprio un giorno. Magari ti sei gia’ stufato da qualche tempo ma non te ne sei accorto. O magari non ti sei ancora stufato ma siccome sai che un giorno succedera’, previeni. O magari non ti sei ancora stufato, sai che non ti stuferai mai, ma è cool stufarsi e allora decidi che succede anche a te.

Oggi io mi sono accorta che ho bisogno di scrivere, vivere e che, fondalmente mi sono stufata.

Oddio… proprio stufata no.

Diciamo che ho raggiunto quello stato in cui tutto ti passa sopra e niente resta.

Ma io, che sono una che alle cose cool del momento ci tiene, preferisco dire che mi sono stufata.

E visto che mi sono stufata, oggi succedera’ qualcosa che cambiera’ la mia vita. ‘’

Potevo far succedere qualsiasi cosa, ma proprio qualsiasi.
Cambiare lavoro.
Cominciare a fare volontariato.
Iscrivermi ad un corso di danza del ventre.
Impastare carta pesta e farne sculture.
Scrivere il romanzo dell’anno.
E quant’altro mi fosse passato per la mente.
Ma la mia mente non la comando io (e qualcuno tenti di dire il contrario!!!) e quindi io quel giorno, tanto perche’ la mia vita doveva cambiare, ho conosciuto l’uomo che questa vita se la sta divorando.
E inzia cosi’, inizia cosi’ per tutti.
E’ un gioco.
Lo cerchi, ma e’ un gioco.
Lo sogni, ma e’ sempre un gioco.
Lo ami, ma ti convinci che e’ un gioco.
E se qualcuno prova ad avvisarti diventa il tuo peggiore nemico.
So chi sono.
So cosa voglio.
E so che e’ un gioco.
Mai pianto per un gioco? Ti chiedono.
Ehhhh!!! Eccerto!!! Te non hai pianto quando Lara Croft ha trovato il tesoro!?!?
No.
Abbhe e io si.

L’amore me lo immagino come una funzione matematica.
Di quelle che quando trovi i valori delle x e delle y e li sistemi sul grafico,  vedi una linea retta che piomba verso il punto costituito dalla coppia di valori 0;0.
E questi valori sono validi solo per coppie dove, almeno all’inizio, lui ama lei e lei lui.
Poi ci sono quelle in cui lei ama lui ma lui ama ( ma non si capisce troppo bene) un’altra.
Qua le line cominciano ad essere piu’ di una.
Sono piu’ corte che nella prima funzione e si incrociano in piu’ punti. Un groviglio indistricabile, dove capisci l’inizio e la fine di una linea solo perche’ hanno colori diversi.
E a questo punto, credo sia anche piuttosto inutile dirlo, la seconda funzione e’ la mia.
Io sono la linea blu.
Lui e’ quella arancio.
E lei e’ quella bianca.
Cosi’ almeno non si vede.
Cosi’ io non la vedo.

*quellaImprevedibile*