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Sacramento del Matrimonio

Post n°387 pubblicato il 04 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
Foto di emmanuele2003_m

Non più due ma una carne sola

Per quali fini DIO ha istituito il Matrimonio?
L'unione matrimoniale dell'uomo e della donna, fondata e strutturata con leggi proprie dal Creatore, per sua natura è ordinata alla comunione e al bene dei coniugi e alla generazione dei figli. L'unione matrimoniale, secondo l'originario disegno divino, è indissolubile.

Come si celebra?
Poiché il Matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, la sua celebrazione liturgica è pubblica, alla presenza del sacerdote e degli altri testimoni.

Quali sono gli effetti del Sacramento?
Il Sacramento del Matrimonio genera tra i coniugi un vincolo perpetuo ed esclusivo. DIO stesso sugella il consenso degli sposi. Pertanto il Matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può essere mai sciolto. Inoltre questo Sacramento conferisce agli sposi la grazia necessaria per raggiungere la santità nella vita coniugale e per l'accoglienza responsabile dei figli e lo loro educazione.

Quali sono i peccati contro il Matrimonio?
Essi sono: l'adulterio; la poligamia, in quanto contraddice la pari dignità tra l'uomo e la donna, l'unicità e l'esclusività dell'amore coniugale; il rifiuto della fecondità, che priva la vita coniugale del dono dei figli; e il divorzio, che contravviene all'indissolubilità.

Qual è l'atteggiamento verso i divorziati risposati?
Verso di loro la Chiesa attua un'attenta sollecitudine, invitandoli a una vita di fede, alla preghiera, alle opere di carità e all'educazione cristiana dei figli. Ma essi non possono ricevere l'Assoluzione sacramentale, né accedere alla Comunione eucaristica, né esercitare certe responsabilità ecclesiali, finché perdura tale situazione, che oggettivamente contrasta con la legge di DIO.

 
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DIO, unica via d'AMORE

Signore,
fa' di me uno strumento della tua pace.
Dov'è l'odio, fa' che io porti amore;
dov'è l'offesa, che io porti il perdono;
dov'è disperazione che io porti la speranza;
ove sono le tenebre che io porti la luce,
ov'è tristezza che io porti la gioia.
O Maestro, fa' che io cerchi di consolare,
piuttosto che essere consolato;
fa' che cerchi di comprendere,
piuttosto che essere compreso,
di amare piuttosto che essere amato;
perché solo donando, si riceve;
solo perdonando, si è perdonati,
solo morendo, si risuscita alla vita eterna.

San Francesco d'Assisi

 

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