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Creato da: solodestra il 01/12/2008
attività politica-culturale

 

 

LE IMPRESSIONI DEL NEOSEGRETARIO DI GIOVENTU' ITALIANA EMILIA ROMAGNA

Post n°20 pubblicato il 09 Marzo 2010 da solodestra
Foto di solodestra

“Nessun fenomeno al mondo potrà impedire al sole di risorgere”: così, in una bella giornata di Sole, sabato 6 Marzo, da diverse province e regioni si sono riuniti tanti ragazzi del gruppo di Gioventù Italiana, di cui il sottoscritto si onora di aver fatto parte, per organizzarsi e formalizzare le Idee che ispirano la loro azione.Sono due i Valori della Destra del 2000, che vogliono esplicitare meglio i classici termini DIO- PADRE- FAMIGLIA: essi sono stati scelti dal responsabile del Dipartimento Programma de La Destra, Adriano Tilgher, e rappresentano “la più mediterranea ed europea delle Idee”: Nazione e Lavoro, la partecipazione di ogni persona al benessere della Nazione, ispirata dalle radici greco- romane dell’Italia e dell’Europa.Nazione come espressione di una Comunità in cui i membri si riconoscono, sono coesi perché si sentono parte di un comune Destino e Lavorano per costruire assieme un Futuro migliore, per i propri Figli, cui tramandare la propria Storia, la propria Cultura, la propria Tradizione.Lavoro come espressione del proprio talento, come mantenimento della propria Famiglia, come contribuzione al benessere della propria comunità.NON Lavoro come logoramento della propria vita, come precarietà, come strumento esclusivo per pagare tasse che prosciugano i nostri risparmi: oggigiorno, purtroppo, la società ci obbliga spesso a fare lavori che non ci piacciono, che non ci danno soddisfazione, perché non possiamo esplicare le nostre migliori qualità o, al contrario, perché i nostri meriti e le nostre competenze non vengono adeguatamente riconosciuti e retribuiti; lavori che ci alienano, che ci costringono ad orari massacranti e non ci permettono di dedicare tempo ai nostri interessi e ai nostri parenti.Il Lavoro è anche chiaramente costo di produzione: qualsiasi imprenditore, piccolo, medio o grande che sia, deve redarre un bilancio in cui scrivere quanto gli costano materie prime, impianti e lavoratori, per rendersi conto di come va l’azienda, quali strategie attuare. Ma non può e non deve essere solo un costo: così si rischia che, per inseguire utile, così com’è nell’attuale filosofia di vita prodotta dalla globalizzazione, per ottenere 1 euro in più, l’imprenditore paghi poco i dipendenti, li faccia lavorare troppo o, peggio ancora, li licenzi. Egli deve invece considerare il lavoratore non come un ingranaggio tra tanti altri, ma come una persona fisica, dotata di intelletto, parte integrante e fondamentale per la comunità- azienda.Non uso questo binomio a caso, ma perché fa parte di una filosofia vincente, nata nel lontano Ottocento, da cui dovremmo prendere esempio; essa parte dalla Germania, dove si usa molto il termine di famiglia e sono abituati a coinvolgere i lavoratori nelle gestione dell’impresa, a prendere decisioni: decidere- con, Mit- bestimmung.Ci opponiamo dunque alla concezione materialistica della vita, ma non vogliamo essere bigotti e dire che il denaro fa schifo, che non bisogna avere una bella auto o non andare in discoteca il sabato sera, per soddisfare invece unicamente l’intelletto: sono desideri assolutamente plausibili e legittimi, ma non dobbiamo vivere o pensare solo a quello; soprattutto, non devono essere i metri di giudizio di una persona, della dignità umana.Questi canoni sono per noi: giustizia sociale, moralità, onore.Il nostro senso di far Politica non è per fini elettorali, da partita di calcio: non traiamo soddisfazione dall’ottenere un punto percentuale in più della Sinistra o la vittoria alle elezioni. A noi, di quello che fanno loro non ce ne frega niente. Perché non dividiamo il mondo in buoni e cattivi.Noi, in quanto crediamo nella Nazione, Lavoriamo ogni giorno per il benessere della Comunità, di ogni suo membro.Per noi lo Stato deve assumere un ruolo Sociale, cioè nell’assicurare ai suoi membri tutela, sicurezza, dignità, formazione: li deve sentire uniti, partecipi, edotti ed orgogliosi della propria Storia, deve dare pari opportunità a tutti per concorrere a sviluppare se stessi.Cosa ci unisce al PdL: recentemente La DESTRA si è alleata al PdL di Berlusconi, perché abbiamo delle idee, Nazione e Lavoro, che vogliamo far crescere, sviluppare. Entrambi, noi e il PdL, crediamo nell’identità nazionale, nella sacralità della vita e nella famiglia, formata da uomo, donna e bambini, come cardine fondamentale dell’Unità del Paese e lo sviluppo del Popolo. Noi pensiamo di poter aiutare a migliorare il nostro paese e apprezziamo la politica di autonomia a livello internazionale perseguita da Berlusconi firmando con Putin un accordo per le risorse energetiche.Cosa ci distingue dal PdL: noi crediamo fermamente nel rispetto delle regole e non ci arroghiamo il diritto di cambiarle per i nostri interessi; come già detto, non amiamo le distinzioni assolute in buoni e cattivi, quindi, come dimostrato dalle nostre manifestazioni, non legittimiamo guerre altrui fatte per depredare le risorse dei popoli, come il petrolio, o arricchirsi col traffico di armi, ma mascherate in scontri di civiltà.Se esiste in effetti un problema della criminalità da risolvere, legato in gran parte agli immigrati extracomunitari, non crediamo che l’Islam sia il male assoluto, che i musulmani siano tutti terroristi o che vogliano conquistare il mondo, così come propagandato da certe sparate demagogiche. Come l’Italia negli anni trenta, così ora paesi come l’Iran sono attaccati perché la Sharia Islamica vieta la speculazione finanziaria e l’usura bancaria, praticata invece da quasi tutti i paesi occidentali, che però si definiscono democratici e moderni: se questo è il mondo moderno, noi ci ribelliamo.Siamo contrari a capitalismo e globalizzazione, quando con essi si intende usare come motore di vita l’esclusiva ricerca del profitto, cui tutto viene sottomesso e di cui l’uomo diventa solo strumento e perde ogni identità; lotteremo, infine, per abbattere contro uno dei principali strumenti di questa ricerca di profitto, il signoraggio bancario, cioè il modo di truffare e indebitare gli italiani attraverso la stampa della moneta.Ma, cosa più importante: non rinneghiamo niente e continuiamo a combattere per gli stessi ideali per cui hanno pagato tanti ragazzi prima di noi, nel Fronte della Gioventù, nel M.S.I. e anche prima del MSI.

Siamo il male assoluto? Ne siamo fieri.
Questa nostra umile battaglia politica la dedichiamo ai martiri delle Foibe, cui finalmente è stato riconosciuto il ricordo storico e giuridico come connazionali vittime della violenza del comunista Tito; ai tanti giovani, come Sergio Ramelli, Mikis Mantakas e i fratelli del Rogo di Primavalle, che per le nostre stesse idee hanno sacrificato la loro vita, ed è grazie a loro se ora possiamo lottare più liberamente: la Fiamma che arde nei loro Cuori fa ancora brillare la nostra Voglia di combattere.Infine, a tutti i Militari caduti per tenere alto il nostro Onore, la nostra Bandiera, la nostra Patria, nelle guerre africane, nei paesi slavi, in Iraq e in Afghanistan.Così, se mi permettete di ispirarmi alle parole di un Uomo da cui tutti dovremmo trarre esempio, Fabrizio Quattrocchi, che, di fronte alla Morte, ha continuato a vivere con fierezza: vi faccio vedere come lotta un Italiano!

Eugenio Sibona, segretario regionale di Gioventù Italiana Emilia Romagna

 
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CAOS LISTE: LA PAROLA E I RICORDI DEL NOSTRO PRESIDENTE: TEODORO BUONTEMPO

Post n°19 pubblicato il 03 Marzo 2010 da solodestra

«La presentazione delle liste è un atto fondamentale nella vita di mi partito, non può essere considerato un semplice adempimento burocratico che chiunque può assolvere». Teodoro Buontempo scuote la testa. Le notizie che arrivano sulla lista del Pdl nel Lazio e sul listino di Formigoni in Lombardia sembrano quasi irritano. Lui, da segretario provinciale del Msi, di queste vicende ne ha viste tante, ha vissuto in prima persona i momenti in cui ci si metteva in fila con i documenti sotto il braccio. Anzi, come ci tiene a sottolineare, «con quel tesoro di nomi che bisognava custodire».
•     Facciamo un passo indietro… Era talmente importante l’immagine del partito che a un certo punto la federazione missina di Roma, nel 1989, stanca di vedere il Pci conquistare sempre il primo posto sulla scheda elettorale — che era anche il più visibile all’apertura della scheda elettorale — si mobilità dal mese di giugno ventiquattrore su ventiquattro per battere tutti sui tempi alle amministrative di ottobre.
•     Fu quasi un sfida dettata dall’orgoglio.
Sì, e proprio questo elemento creò entusiasmo e mobilitazione. C’era un presidio davanti al portone di via dei Cerchi, aspettavamo ogni giorno che venissero chiusi gli uffici. Noi eravamo in un mio vecchio Land Rover a passo lungo, le ragazze si alternavano nel portarci vivande e cibo. Ormai lo sapevano tutti, non c’era più dubb io su chi fosse il primo in fila.
•     Che cosa accadde la mattina della presentazione delle liste?
I responsabili del Pci trovarono un quadrato di militanti composto da quasi cinquecento giovani. Non passava un filo d’aria, era impossibile superare quel cordone. Appena si apri 11 portone di via dei Cerchi, con Giulio Maceratini e Donato Lamorte andammo a presentare la liste e fummo i primi in assoluto. Da quel momento, e lo dico sorridendo, cambiarono la legge e il posto sulla scheda fu sorteggiato.
•    Come si viveva la vigilia?
Be’, io mi relazionavo con Donato Lamorte, che è molto tecnico, allo scopo di non commettere errori e tutelare le liste. Riuscivamo pure a lasciare lontano dai fogli chiunque, anche il più autorevole personaggio del partito, perché nelle liste ci sono annidi aspettative e di sacrifici… Era un grande onore custodire quel passaggio fondamentale, spesso la notte prima non si dormiva per paura che uno sbaglio compromettesse il traguardo. Non esistevano i telefonini ma c’erano le staffette per
comunicare le cose utili da fare. In poche parole, non si rimaneva mai isolati nel seggio, cosa che credo invece sia accaduta a Roma.
•     È necessario, quindi, puntare soprattutto sugli uomini giusti…
Chi presenta le liste dev’essere una persona autorevole, capace di prendere decisioni e rispondere picche a chi, a qualunque livello, si sia messo in testa dl cambiare le carte in tavola. In secondo luogo la lista, per un partito, è come un tesoro da custodire e io, che per tanti anni sono stato ai vertici del Msi, ricordo che la stesura finale della lista spesso veniva effettuata fuori dai luoghi di attività politica.
•    Per quale motivo?
Proprio per evitare che le notizie diventassero di dominio pubblico con conseguenti pressioni sulla stessa lista. Il rapporto era diretto tra la persona titolata alla presentazione e il vertice del partito. Nessuno poteva interferire perché trovava i telefoni “occupati”. D’altronde non c’era nessuno che fosse disponibile a compromettere il “bene comune” per questioni personali.
•    Che cosa manca oggi?
11 senso di responsabilità proprio nei confronti del ‘bene comune”. Anche quando nel nostro vecchio mondo c’erano le correnti, al momento della presentazione della lista si privilegiava l’interesse superiore del partito. Figuriamoci, sapevamo pure che gli amici erano stati messi fuori… Oggi, in tutte le forze politiche, ci sono troppe persone sempliciotte, magari pure arroganti, che non hanno un attaccamento alla comunità e che rispendono al padroncino di turno. (da “SECOLO D’ITALIA” -EDIZIONE DEL 2 FEBBRAIO 2010)

 
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Gioventù Italiana Ferrara ("La Destra"): Una via o una piazza per le VITTIME DELLE FOIBE

Post n°18 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da solodestra
Foto di solodestra



Domani, 10 febbraio si ricordano le vittime delle "FOIBE". Molto probabilmente
molti, al sentire pronunciare per la prima volta la parole “foibe” si saranno
chiesti che cosa essa volesse dire e a quale realtà facesse riferimento. Forse
nella mente dei migliori conoscitori della conformazione geologica del
territorio italiano sarà tornato il ricordo di quelle voragini rocciose tanto
diffuse nel territorio istriano, che appunto con questo nome vengono definite.
Pochi solamente saranno stati coloro che invece avranno ricordato che, oltre ad
solco nel terreno, la parola “foibe” ricorda anche una delle pagine più
dolorose della nostra storia, una pagina destinata a lasciare nel cuore di ogni
italiano un solco assai più profondo. Fino all'8 settembre 1943 rimasero dei
solchi naturali con una profondità di 200m circa, dopo questa data esse
iniziarono ad essere usate per assassinare, gettandoveli dentro, il maggior
numero possibile di persone, ree di morte per essersi macchiate del terribile
crimine di essere fascisti o avvolte semplicemente italiani, le vittime dopo
aver subito una autentica caccia all'uomo venivano prima fucilate e poi
"infoibate",ma non mancavano casi in cui essi erano legati col filo spinato
insieme ad un cadavere, di uno sconosciuto o di un loro familiare che fosse, e
gettati ancora vivi nei crepacci.
Fino a dieci anni fa questi fatti non vennero mai a luce, in nessun libro di
scuola c'è mai stata traccia, testimonianza del fatto che la storia viene
scritta nel modo in cui vogliono, mettendo in evidenza quello che si vuole e
nascondendo quello che non vogliono farci conoscere.
Ricordando che la prima volta, del 10 febbraio come data per il ricordo delle
vittime delle foibe, fu istituita dal nostro segretario Francesco Storace
governatore del Lazio nel 2001
Gioventù Italiana Ferrara, il movimento giovanile del "La Destra" vuole
ricordare questo giorno chiedendo attraverso questo articolo, non avendo
pultroppo rappresentanza in consiglio comunale, l'intitolazione di una via, di
una delle tante nuove rotonde o di una piazza, in memoria delle vittime, per
ricordare e far conoscere al popolo ferrarese e non solo quello che è stato.
Siamo certi che, sebbene ci sono differenze di pensiero ideologico e politico,
questa amministrazione comunale prenderà in considerazione questa proposta che
va oltre ogni divisione e differenza di pensiero, dando dimostrazione di grande
responsabilità e senso istituzionale.

Gioventù Italiana Ferrara
(mov. giovanile "La Destra")

 
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GIORNATA DELLA MEMORIA: RICORDIAMO TUTTO...!!!

Post n°17 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da solodestra
Foto di solodestra

Ieri, 27 Gennaio è stata celebrata la giornata della memoria, tutto il mondo fermo a ricordare la SHOA', film in prima visione, mobilitazione delle comunità ebraiche in tutto il mondo...

E' bello poter ricordare per non far dimenticare alle nuove generazioni quello che è stato... sarebbe bello però RICORDARE TUTTO!!! non soffermandosi solo e soltando sui fatti della shoà, bisogna ricordare al mondo intero altre uccisioni di massa...

6 MILIONI DI UCRAINI MORTI SOTTO IL REGIME DI STALIN, 300.000 MORTI SOTTO LE BOMBE ATOMICHE USA, 900.000 MORTI PER IL GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO,OLOCAUSTO PALESTINESE E FOIBE...L'UCCISIONE DI MILIONI E MILIONI DI INDIANI IN AMERICA. RICORDIAMO TUTTO!!!

Il 10 febbraio, grazie al nostro segretario Francesco Storace istituì nella regione Lazio quando era governatore, la giornata della memoria per i martiri delle FOIBE, diventanta più in la Giornata Nazionale, per far ricordare a tutti, come quei fatti sono stati nascosti, e nemmeno descritti sui libri di scuola...

LA STORIA CI INSEGNA QUELLO CHE GLI ALTRI VOGLIONO CHE NOI SAPPIAMO...

Gioventù Italiana Ferrara

 
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ADRIANO TILGHER: "Lo stile di Vita" Scuola di politica Gioventù Italiana

Post n°16 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da solodestra
Foto di solodestra

http://www.gioventuitaliana.org/stileVitaATilgher.pdf Cliccando questo link, si aprirà la pagina dove è scritta, la lezione di politica di Adriano Tilgher, dirigente nazionale del partito "La Destra". "Lo stile di vita" è il titolo della importantissima lezione. Gioventù Italiana, ha organizzato una serie di incontri per una vera e propria scuola di politica, le date e i temi per i prossimi incontri sono visibili sul sito nazionale  www.gioventuitaliana.org. Un iniziativa importante questa, che ha come scopo principale, quella di formare la classe dirigente del futuro.

 
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