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Quanto, di ciò che avete più caro, siete pronti a far crollare, senza fuggire? Fino a che punto siete disposti a pensare a qualcosa che non vi è familiare? La prima reazione è di paura. Non che temiamo l'ignoto. Non si puo' temere qualcosa che non si conosce. Nessuno ha paura dell'ignoto. Quel che si teme davvero è la perdita di ciò che è noto. Ecco di cosa si ha paura.
Una frase che apre una serie infinita di discussioni e teorie, senza alcuna soluzione e senza alcuna possibilità di poter dire quale sia la scelta corretta.
Diventa come un libro di ricette dove gli ingredienti base ci sono tutti, esatti, precisi il tipo esclusivo di tal cosa, inforni per 27 minuti esatti, mescoli 3 volte, ma quello che ti serve, che da sapore è riportato come Q.B. cacchio significa q.b. cosa è quanto basta??? quanto basta???? ma si un pizzico...una punta di cucchiaio..ma cavolo ho le dita grosse come salsicce e ho un cucchiaio da minestra ci sarà differenza con le dita di una donnina 1,50 di altezza e un cucchiano da caffè???
é vero, ho paura di perdere quello che ho ed è inutile fare i finti perbenisti, non si parla solo di affetti ma anche di cose materiali, della propria indipendenza economica, del proprio benessere alle quale si aggiunge ovviamente anche la parte di sentimenti...
ma allora quale è la scelta che uno deve fare??rinunciare, provare, fingere ecco fingere altra via d'uscita ..ma il fare finta vuol dire crearsi qualcosa di parallelo, che non intacchi quello che hai già lasciando quel mondo sospeso in una bolla???
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