E’ incredibile come soltanto ora Gianfranco Fini capisce di aver perso la partita e si ritira pian pianino verso l’eremo della sua vecchiaia. La sua scelta di abbandonare la guida del partito per dedicarsi alla pulizia, con tanto di spolverino, di quel museo delle cere che è la presidenza della Camera dei Deputati da molti è stata accolta con un sospiro di sollievo. Da me no, e per tanti motivi. Il primo è che non serve a nulla mollare ora che Alleanza Nazionale di fatto non esiste più. Secondo motivo che consegnerà il partito ad Ignazio La Russa berluscones tra i berluscones, scelta che conferma di fatto come il Gianfranco nazionale abbia porto An , le sue strutture e i suoi militanti, su un piatto d’argento al Cavaliere. Terzo, Fini ammaina la bandiera di un partito con una storia sessantennale senza nemmeno l’onore delle armi ma con una classica fuga alla Vittorio Emanuele III – Badoglio, lasciando base e dirigenza allo sbando. Quarto, il seppur prestigioso incarico (ma che non ha nessun potere politico reale se non quello di ingessare le persone che lo accettano) è l’ammissione palese della sconfitta della sua politica centrista e la giusta condanna, da parte di Berlusconi, per aver voluto cacciare dal cartello elettorale La Destra consegnando di fatto (dati alla mano) i voti in uscita da An alla Lega di Bossi offrendo l’opportunità alle truppe padane di mettere il guinzaglio al governo Berlusconi. Una gran bella strategia quella di Fini che è riuscito a consegnare l’Italia alla Lega che ora è a tutti gli effetti l’ago della bilancia del governo Berlusconi. Proprio come la sinistra radicale lo era per quello Prodi.
Un vero genio della politica, non c’è che dire. E tutto questo per cosa? Semplicemente perché qualcuno da via della Scrofa ha preferito fare come quel marito che per far dispetto alla moglie si taglia il …….
Qualcuno potrebbe obiettare che le mie sono semplici allusioni dettate da rancori personali. Potrebbe, ma non lo sono. Conosco l’uomo da quasi 30 anni, so di che pasta è fatto e non mi meraviglia nulla di lui. Dico solo che stiamo assistendo al suo tramonto, alla caduta degli Dei.
Come un novello Icaro Fini ha visto sciogliere le sue ali di cera fortemente volute ed indossate. Ma come si sa, avvicinarsi troppo al sole fa male.
No, non fa piacere vedere centinaia, migliaia di persone allo sbando. Prese in giro, sbeffeggiate, e molto spesso gestite come marionette da un puparo per giunta incapace.
Ed è pure inutile dire il classico “lo avevamo detto ma non ci avete voluto ascoltare”. E’ il classico destino di chi è abituato a guardare troppo avanti e ad anticipare gli eventi. La Destra ha fatto questo facendosi carico di ingiurie, sputi, accuse, mortificazioni. Ma avevamo ragione davvero. Questa vittoria del Pdl per qualcuno sarà amara, decisamente amara perché ad assaporare il dolce sapore dell’ambrosia saranno in pochi e quei pochi non stanno certo nel Pdl.
E allora, quanto vale questa vittoria per i cugini di An? E quanto vale il nostro, libero e degno, 2,4%?
Spesso, anzi quasi sempre, vale ben più la libertà e la dignità anche se in povertà piuttosto che la ricchezza in schiavitù. Noi siamo uomini liberi e proprio perchè liberi presto, molto presto, torneremo dove è giusto che gli uomini liberi siano. Stefano Schiavi |
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