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Protesta nel paese al confine con Graffignana e San Colombano: «Siamo trascurati e non vengono valorizzate le terme»
Miradolo pronta a cambiare provincia
Nasce un comitato per lasciare Pavia: «Puntiamo su Lodi o Milano»
miradolo terme Ha mosso i primi passi il comitato “Miradolo Terme con Milano”, un gruppo di cittadini che intende promuovere l’abbandono della provincia di Pavia per accasarsi con Milano o in alternativa con Lodi. Costituitosi ufficialmente il 28 settembre scorso presso il Grand Hotel Milano alle Terme di Miradolo, il comitato ha inviato nei giorni scorsi una lettera indirizzata al presidente della provincia di Milano Guido Podestà, a quello di Lodi Pietro Foroni e a quello di Pavia Vittorio Poma, in cui si spiegano i motivi della nascita del comitato e si delineano gli obiettivi.«La provincia di Pavia ci ha sempre trascurati, e continua a farlo - dice Marco Marchesini, presidente del comitato -. La nostra priorità è abbandonare Pavia e puntare invece su chi sappia valorizzare il nostro territorio e la nostra peculiarità turistica, a partire dalle terme. Guardiamo soprattutto a Milano anche per la vicinanza con San Colombano, enclave milanese tra Lodi e Pavia: insieme potremmo formare un piccolo polo separato della provincia milanese».Tuttavia, non ci sono preclusioni verso nessuno, perché l’azione non nasce con finalità secessionistiche né con intenti rivoluzionari. «Se la nostra azione susciterà l’interesse della provincia di Lodi saremo disponibili a ragionare anche con loro - prosegue Marchesini -. Tra l’altro, la parrocchia di Miradolo è già nella diocesi di Lodi, anche se quella di Camporinaldo è sotto Pavia. Comunque, ci sono diverse affinità con la provincia di Lodi. D’altra parte, se la provincia di Pavia stessa dimostrasse finalmente di puntare su Miradolo come fa con altre zone turistiche dell’Oltrepò, allora il comitato avrebbe raggiunto il suo scopo principale e lascerebbe cadere le ipotesi di cambiamento».Infatti l’obiettivo è quello di riportare risorse economiche su Miradolo Terme, da anni trascurato, sia nella promozione turistica sia nell’adeguamento delle infrastrutture a partire dalle strade. Da dove queste risorse dovranno arrivare lo decideranno i miradolesi. «Qualcuno ci ha già tacciato di aver fatto una boutade politica, visto che l’anno prossimo ci sono le elezioni amministrative - conclude Marchesini -. Invece, il comitato vuole restare fuori dalle votazioni e porsi in modo trasversale alle forze politiche. Noi vogliamo gettare un seme, ben sapendo che il processo per un cambiamento di provincia è molto lungo. Oggi gli stessi miradolesi non sono pronti, ma faremo crescere il movimento in modo da poterci provare davvero tra qualche anno».Miradolo Terme conta circa 4mila abitanti. Località turistica della provincia di Pavia, confinante con la provincia di Lodi, Graffignana, e con quella di Milano, San Colombano al Lambro, con queste due realtà costituisce anche il grosso del Parco Locale della Collina di San Colombano. Un eventuale cambio di provincia, atto amministrativo di cui si hanno diversi precedenti, richiede vari passaggi burocratici, tra cui una prima votazione di consiglio comunale e quindi un parere della Regione, anche attraverso la consultazione dei cittadini tramite referendum.Andrea Bagatta
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