Creato da mgb_84 il 18/04/2008
 

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grafica, pubblicità..quindi VITA!

 

 

IL MARCHIO

Post n°7 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da mgb_84
Foto di mgb_84

IL MARCHIO

Prima di tutto parlarei in cosa consiste a mio parere un marchio inteso nel contesto grafico/pubblicitario.

Personalmente perso sia qualunque tipo di font, immaggine, scritta...che serva a contraddistinguere una determinata azienda.

Prendiamo come esempio una grande catena di distribuzione come la "Coop"; se entrassimo in un nuovo centro commerciale appena inaugurato e all'ingresso ci fosse esposto solamente il marchio Coop, noi senza ulteriori spiegazioni sappiamo subito che stiamo parlando di una grande catena alimentare con molti negozi distribuiti in tutto il terriotorio.

L'esempio appena detto è la prova "lampante" di cio' che voglio dirvi...un marchio più ha fama e notorietà e più sarà semplice capire quale tipo di prodotto rappresenta.

Ho fatto l'esempio del marchio Coop anche per chè è molto semplice quindi noi non lo ricordiamo per un disegno particolare o colori fluorescenti (parliamo di un semplice font black colore rosso) ma semplicemente per la notorietà dello stesso e della a zienda che rappresenta. Un'altra particolarità di questo marchio appunto è che non è inerente a livello grafico alla azienda collegata potrebbero tranquillamente starci rappresentati tanti alimenti (parlando appunto di una grande catena di supermercati) e invece no.

Questo marchio è sviluppato su nome COOP, cioè COOPERATIVA, infatti l'azienda è appunto una coperativa.

Il punto della questione si sviluppa proprio intorno a tutto lo studio del marketing aziendale e alla notorietà che aquista il marchio in base a quanta pubblicità si è fatto su di esso.

IL MARCHIO REGISTRATO

Il marchio registrato è un marchio protetto giuridicamente.

A seconda del territorio in cui sono tutelati si distinguono i seguenti tipi di marchio registrato:

- Marchio nazionale

La tutela giuridica del marchio nazionale è limitata al solo territorio italiano.

In Italia i marchi vengono depositati per la registrazione presso gli UPICA (Ufficio Provinciale Industria Commercio e Artigianato), sezione Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che si trovano presso le Camere di Commercio di ogni Provincia.

- Marchio comunitario

Con un'unica azione legale la tutela giuridica del marchio comunitario è valida per tutti i Paesi membri dell'Unione Europea. La domanda di registrazione deve essere fatta pervenire all'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (UAMI), a Alicante (Spagna).

- Marchio Internazionale

I titolari di un marchio nazionale possono estenderne la tutela nei Paesi europei ed extraeuropei che aderiscono a due accordi internazionali (l'Accordo di Madrid e il Protocollo di Madrid) depositando una domanda di marchio internazionale.

La procedura di registrazione si effettua presentando un'unica domanda nella sede del WIPO di Ginevra, nella quale si indicherà il marchio, la titolarità di esso, le classi merceologiche per le quali si intende registrare il marchio, e nazioni in cui si vuole tutelare il marchio; l'ufficio girerà queste domande ai singoli uffici nazionali e, salvo opposizione entro dodici mesi, il marchio si considererà registrato in tutti i Paesi indicati (salvo, appunto, in quelli in cui sorgano procedure di opposizione).

Se con il marchio comunitario (sovranazionale) grazie ad unica procedura acquista la titolarità di un singolo marchio registrato valido per tutti i Paesi dell'Unione Europea, con questa procedura singola il titolare ottiene con un fascio di marchi nazionali registrati, ognuno valido per il Paese indicato nella relativa domanda.

 

 


 

 
 
 

Storia della Publicità

Post n°6 pubblicato il 07 Settembre 2010 da mgb_84
Foto di mgb_84

Ciao amici oggi parliamo un po' della storia della pubblicità, con il termine pubblicità si intende quella forma di comunicazione a pagamento, diffusa su iniziativa di operatori economici (attraverso mezzi come la televisione, la radio, i giornali, le affissioni, la posta, Internet), che tende in modo intenzionale e sistematico a influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui in relazione al consumo di beni e all’utilizzo di servizi.

 

  • Pubblicità commerciale: è quella volta a reclamizzare un prodotto di mercato (o comunque la ditta che lo produce). È la forma di pubblicità più diffusa.
  • Pubblicità sociale: è quella volta a promuovere finalità socialmente rilevanti.
  • Pubblicità pubblica: è quella impiegata dallo Stato o dalla Pubblica Amministrazione volta a comunicare informazioni relative ai diritti e ai doveri dei cittadini.
    • ORIGINI 

    La pubblicità ha radici antiche, almeno sotto forma di propaganda. A Pompei si possono leggere ancora oggi delle scritte, sui muri delle case romane distrutte dal vulcano nel 79 d.C., che invitano i passanti a votare per un certo candidato alle elezioni politiche. Ma di pubblicità vera e propria si può parlare solo dopo l'invenzione della stampa. Il primo annuncio pubblicitario si fa risalire al 1630 e apparve su un giornale dell'epoca: si trattava di una semplice inserzione che richiamava il nome del prodotto. Con la rivoluzione industriale, l'aumento della produzione di merci e lo sviluppo del consumismo si è imposto poi il modello pubblicitario che noi conosciamo: il prodotto di una scienza che usa tecniche raffinate e si avvale dell'apporto di psicologi, artisti, disegnatori e registi famosi. È un fenomeno che coinvolge masse enormi di persone ed è un'industria che investe ingenti capitali, impiega intelligenze sopraffine e dà lavoro a milioni di persone.

    • EFFICACIA DELLA PUBBLICITA' 

     Uno dei quesiti di fondo della pubblicità è il seguente: la pubblicità funziona? (ovvero: la pubblicità serve, oppure il mercato funzionerebbe alla stessa identica maniera anche senza di essa?) Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto stabilire cosa s'intende per pubblicità efficace, e quindi stabilire qual è lo scopo della pubblicità stessa. A titolo illustrativo è utile (e parsimonioso) circoscrivere il ragionamento alla pubblicità commerciale classica.

    È innegabile che agli occhi di un utente (ad esempio un'azienda) una pubblicità efficace è quella che fa guadagnare soldi, perciò lo scopo della pubblicità, il motivo per cui s'investe denaro in uno spot televisivo o quant’altro, è quello di vendere di più il proprio prodotto. Sebbene questa concezione sia legittima, non è corretta: per il semplice fatto che, tra la messa in circolazione di una réclame e il momento in cui un consumatore finalmente compra il prodotto pubblicizzato, intercorrono talmente tante variabili che non ha senso collegare questi due punti con una semplice freccia.

    È pur vero che per una certa categoria di prodotti uno schema così semplice come quello stimolo-risposta («vedi la pubblicità/compri il prodotto») può anche essere appropriato, ma i prodotti in questione sono quasi sempre beni che comportano un minimo investimento economico e soprattutto scarse implicazioni a livello emotivo: sono di solito beni di largo consumo impiegati per le esigenze quotidiane (come l’acqua minerale, la benzina o la carta igienica), e che vengono acquistati quindi con una certa regolarità e che hanno delle alternative altrettanto valide. E in ogni caso le forti associazioni, gli automatismi che si possono instaurare nella mente del consumatore grazie a questo tipo di pubblicità («il livello delle vendite è in funzione della quantità di pubblicità») sono assai fragili e contingenti. Per tutto il resto la questione è assai più complessa.

    • DESTINATARIO 

    Innanzitutto fra lo stimolo e la risposta c’è una persona che pensa, che ha un suo modo di reagire ai tentativi di persuasione, che ha un suo modo di percepire la pubblicità, che ha le sue motivazioni nei confronti del prodotto reclamizzato, e che ha i suoi atteggiamenti nei confronti della marca in discussione. Più in generale che ha una propria personalità e che reagisce alla pubblicità in base ai tratti di tale personalità.

    • MITTENTE 

    Un altro elemento ad avere un rilievo importante è rappresentato dalla fonte dello stimolo, da chi proviene il messaggio, ovvero il mittente. In particolare, nel caso specifico della comunicazione pubblicitaria, è possibile ipotizzare tre principali categorie di fonti che possono interferire sul messaggio che comunicano:

    • l’utente che si sta servendo della pubblicità, identificabile a livello di Corporate image e contemporaneamente o alternativamente a livello di Brand image
    • Il Testimonial o l’Influente, cioè un eventuale particolare personaggio che può rendere la comunicazione più veridica e conferirle una coloritura emotiva in virtù di una sua particolare autorevolezza o di una sua specifica competenza.
    • Il Medium, cioè il mezzo con il quale viene veicolato l’annuncio, la cui immagine e il cui grado di specializzazione possono avere una loro incidenza sulla capacità di persuasione della pubblicità stessa.

    • MEDIUM

    ossia il mezzo di comunicazione di massa è importante, tuttavia, non solo per l’aura che riesce a dare alla pubblicità ma anche, e soprattutto: per quelle che sono le sue caratteristiche tecniche (quindi per quella che è la sua capacità di veicolare o meno certe informazioni); per la sua capacità di integrarsi con il contenuto creativo dell’annuncio (in maniera neutra, potenziandolo, oppure ostacolandolo).                                     Ogni medium ha una sua specificità, diversa da tutti gli altri, ha una propria grammatica ed una propria sintassi, ha un modo particolare di attrarre l’attenzione, di articolare il discorso pubblicitario.

    • IL MESSAGGIO

    Ha un rilievo importante il Messaggio che si sta comunicando. In generale: a livello di Contenuti (cosa si dice) e Struttura (come lo si dice).Più nello specifico:  a livello del tipo utilizzato di Codice (che di norma stabilisce i significati denotativi del messaggio) e di Sottocodice (che di norma invece attribuisce i significati connotativi al messaggio), nella misura in cui la pubblicità può essere letta o riletta come sistema di segni secondo una prospettiva Semiotica classica.

    Di base i codici impiegati in pubblicità sono quello Iconico, quello Linguistico e quello Sonoro, ciascuno con i rispettivi sottocodici.

    Oppure a livello del tipo di Testo al quale è riconducibile la pubblicità, nella misura in cui la pubblicità può essere invece ridotta a testo, anziché ad un sistema di segni, secondo una prospettiva sempre semiotica ma meno classificatoria e più volta a coglierne il senso, quindi più disposta ad andare in profondità, che prende il nome di Semiotica testuale planare.

    O ad un altro livello ancora che è quello delle figure retoriche che sono state impiegate. Molte figure retoriche hanno una loro incisività nel rendere persuasiva una pubblicità e non a caso iperboli, antonomasie, metonimie o metafore sono parte integrante del linguaggio pubblicitario.

     

    • IL PRODOTTO

    È fondamentale poi l’oggetto del messaggio pubblicitario, cioè il Prodotto di cui si sta parlando, sia dal punto di vista del consumatore sia dal punto di vista dell’utente. Quindi:Da un lato qual è l’immagine che i consumatori hanno di un dato prodotto (Product image), perché non si deve sottovalutare che la comunicazione pubblicitaria è in larghissima parte condizionata dalle caratteristiche del prodotto che promuove e che la sua stessa efficacia è strettamente correlabile con le caratteristiche della categoria dei beni reclamizzati. In particolare ciascun prodotto viene valutato globalmente:

    • sia in base alle proprie caratteristiche Fisiche (ha determinate caratteristiche strutturali o merceologiche, promette determinate prestazioni, ha determinati attributi funzionali);
    • sia in base alle proprie caratteristiche Immateriali (ha determinate caratteristiche psicologiche e socio-culturali).
    • Dall’altro lato qual è la strategia di marketing adottata dall’utente, quale posizionamento si vuol fare acquisire al prodotto per mezzo della pubblicità. La comunicazione varierà infatti a seconda:che si stia trattando il lancio di un prodotto nuovo;
      • che si stia trattando l’ampliamento del mercato, l’intensificazione del consumo o il rafforzamento della fedeltà alla marca di un prodotto in fase di espansione
      • o infine che si stia trattando la difesa o il consolidamento delle posizioni già acquisite da un prodotto ormai maturo.
    Tutto questo perché il posizionamento è ciò che permette:
    • di individuare il tipo di pubblico al quale rivolgersi, cioè il o i target da privilegiare (dal momento che una pubblicità che spera di parlare a tutti finisce quasi sempre col non parlare a nessuno!)
    • di definire il plesso di significati e attributi che devono caratterizzare il prodotto agli occhi del target (in questo secondo caso il posizionamento mira infatti alla Costruzione della Rappresentazione Mentale del prodotto o più in generale della marca ovvero mira ad attribuire al prodotto o alla marca caratteristiche uniche, facilmente riconoscibili, persistenti nel tempo, rilevanti per il consumatore).

    Questo ovviamente nella migliore delle ipotesi, perché non infrequentemente a complicare le cose c’è il fatto che il posizionamento cambia di continuo o è oscuro, quando non manca del tutto.

    • LA CRETIVITA'

    Non ultime sono importanti le caratteristiche generali Tecniche e Creative del messaggio pubblicitario, la sua architettura, la sua ingegneria e la sua fattura, quelle che globalmente permettono di dire «questa è una buona pubblicità», sebbene spesso non sia possibile individuare di preciso quali siano i singoli ingredienti e il peso che ciascuno di essi ha.

     
     
     

    Coca Cola Company

    Post n°5 pubblicato il 07 Agosto 2010 da mgb_84
    Foto di mgb_84

    Ciao amici come vedete oggi ho deciso di affrontare un altra ditta leader nel settore delle bibite la COCA COLA COMPANY, è doveroso accennare al prodotto prima di affrontare la campagna pubblicitaria ke ha accompagnato persino i nostri nonni fino ai giorni nostri.

    "La "Coca-Cola" fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l'8 maggio 1886 ad Atlanta, inizialmente come rimedio per il mal di testa. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu "Pemberton's French Wine Coca". Quella di Pemberton era una variazione del cosiddetto "vino di coca" (o Vin Mariani), una miscela di vino e foglie di coca che aveva avuto largo successo in Europa quando era stata creata dal farmacista còrso Angelo Mariani. All'alcol venne sostituito un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute. Dall'uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale. Quando anche la coca venne bandita (dalla pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l'alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata come fonte di caffeina. Fonte:DALLA RETE"

    l celebre logo della Coca-Cola, il più noto al mondo, fu creato nel 1886 dal contabile dell'azienda, che fece solo alcuni piccoli ritocchi alla scritta, utilizzando come base il font Spencerian, che in quel tempo.

    Si lega a questo logo una leggenda metropolitana che si è diffusa piuttosto rapidamente nel mondo: sembra che osservando la scritta Coca-Cola allo specchio sia possibile interpretare l'immagine come una frase in lingua araba che recherebbe un messaggio contro la cultura islamica, "No a Maometto, No alla Mecca".

    La forza di questa campagna non deriva solo dalla pubblicità attraverso imedia o dalla carta stampata, ma bensì anche dalla produzione in sè; mi spiego meglio; i particolari contenitori che la rendono facilmente distinguibile rispetto alle altre confezioni di bevande analcoliche; in particolare, le frequenti variazioni promozionali nella decorazione delle lattine in presenza di eventi, quali il natale o eventi sponsorizzati dalla bevanda, hanno reso queste ultime oggetto di collezionismo, alle quali hanno partecipato anche personaggi nel mondo della moda, come ad esempio le altime bottiglie in vetro versione limitata firmate  Just Cavalli. 

    La forza di questa campagna pubblicitaria stà inoltre nel diversificare il marchio il prodotto e la pubblicità a seconda degli eventi,

    prendiamo come esempio le stupende pubblicità natalizie e gli imballaggi natalizi, ogni anno si diversificano e si rinnovano.

    La caratteristica che accomuna secondo me, tutti gli sopt pubblicitari è il messaggio che vogliono trasmetterci e cioè quel senso di calore e pace familiare che ritroviamo anche negli spot della barilla o del mulino bianco per intenderci, a differenza delle altre 2 società ricreare uqesta sensazione con i colori predominanti del marchio non è semplice,

    mentre ad es. il mulino bianco spazia tra un intera gamma cromatica di colori x antonomasia rilassanti e caldi come il beidge, giallino e colori inspirati alla natura; il marchio Coca Cola Company gioca su una gamma cromatica totalmente differente, di colori, anche essi per antonomasia "eccitanti" come il rosso e il nero, quindi partendo da questi colori come ricreare la tranquillità e il calore familiare??

    Penso personalmente che la soluzione ottimale sia il compromesso attuato nell'ultima campagna "Stappa la Felicità" cioè far coesistere presente epassato quindi giocare con una gamma cromatica e che dia il senso della storia del prodotto quindi il contrasto del bianco e nero del seppia e colori decisi ma tenui allo stesso tempo, e non solo xogni frame inserire l'idea del "ieri come oggi" con una grande tavola imbandita che racchiude tutte le generazioni della famiglia se ci fate caso nello spot ci sono i figli i genitori e i nonni, tutto studiato x dare il senso di continuità, storia, amore.

    Lo stesso discorso vale xgli spot natalizi con l'unica eccezzione che i colori del marchio a questo punto sono perfetti e posso essere usati al 100% della quadricromia visto che il rosso bianco e verde rispecchiano proprio il calore natalizio, poi mettiamoci un bel babbo natale vecchio stile e il gioco è fatto!

    Sicuramente gli spot natalizi di questa società sono quelli che preferisco, ormai è entrato a far parte della cultura dei nostri tempi tutti ci chiediamo sotto periodo natalizio cosa si inventerà la coca cola x stupirci quest'anno.

    Ciao alla prossima


     

     
     
     

    AVVISO

    Post n°4 pubblicato il 05 Agosto 2010 da mgb_84

    Ciao ragazzi vorrei precisare che questo è un BLOG creato SOLAMENTE per

    studiare i marchi pubblicitarie e le campagne NON E' UN BLOG CHE SI OCCUPA DI POLITICA! non mi interessa, ho preso lo studio del marchio benetton, ma mi occupero' anche di altre campagne pubblicitarie di altre aziende.

     

    mi ripeto NON E' UN BLOG DESTINATO A PUBBLICIZZARE O FARE POLITICA, ma bensi' un blog di grafica proggettazzione e studio del marchio.

     

    Alla prossima

     
     
     

    UNITED COLORS OF BENETTON

    Post n°3 pubblicato il 30 Luglio 2010 da mgb_84
    Foto di mgb_84

    Ciao

    Mi stò appasionando allo studio del linguaggio pubblicitario ke una azienda leader come United colors of Benetton ha voluto trasmettere in questi anni e continua a trasmettere.

    Io ero solo una bambina ma quando guardavo i primi manifesti benetton rimanevo incantata dalla sinergia, dalla forza, ma sopratutto dal messaggio pubblicitario ke volevano trasmettermi; inizialemente mi pare ci sia stato lo slogan “Tutti i colori del mondo” .

    Benetton si impegno' in molte cause sociali, devastanti ma altrettanto attuali pultroppo come la FAME NEL MONDO e collaboro' con il World Food Program, agenzia delle Nazioni Unite, per affrontare il tema della fame nel mondo (2003) e con United Nations Volunteers, in occasione dell’anno internazionale del Volontariato (2001). Con l’ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) Benetton ha sviluppato una campagna (1998) per generare solidarietà verso I rifugiati della guerra in Kosovo. L’azienda ha inoltre appoggiato SOS Racisme in favore dei paesi africani più poveri e l’Associazione per la Pace in favore del progetto “Sarajevo cuore d'Europa”, collaborazioni che hanno visto nascere altri progetti, in particolare la campagna istituzionale anti-razzista dei tre cuori (1995). Benetton ha inoltre dato il suo appoggio a Caritas Svizzera e la Federazione Internazionale della Croce Rossa nel promuovere la campagna Clothing Redistribution Project (1993).

    La grandezza di questa campagna pubblicitaria e' data proprio dall'attuazione del sociale delle cause attuali molto forti x la nostra società affrontate anche in modo dissacrante;

    che pultroppo molte persone non riesco ad accettare e capire che la pubblicità è uno dei tanti modi che ci è stato messo a disposizione per comunicare.

    Comunicare è vita!

     
     
     

    Iphone 4g; cosa ci aspettiamo?!?

    Post n°2 pubblicato il 26 Luglio 2010 da mgb_84
    Foto di mgb_84

    Salve amici

    Stasera parliamo circa il nuovo Iphne 4g; Steve Giobs e la Apple prevedevano l'uscita in Italia, anche se in piccole quantità entro la fine di Luglio 2010, ma evidentemente non è stato possibile, l'azienda ha rilasciato una dichiarazione dove specifica che per il momento la versione nel colore Bianco non sarà possibile in Italia.

    Vi descrivo in breve le nuove caratteristiche, in fondo per non influenzare i lettori metterò le mie considerazioni personali, da leggere solamente alla fine mi raccomando!

    -1 Fotocamera da 5mpixel; è stata aggiunta la fotocamera anche sul davanti in modo da rendere possibile le videochiamate e Video Visibili in HD

    -2 Schermo piu' nitido il nuovo display dotato della nuova tecnologia IPs è molto più nitido e brillante del 3Gs è possibile inoltre vedere i video in Hd.

    -3 Micro SIM, quindi non pensate minimamente di inserire la vostra attuale sim card nel 4g, non andrebbe bene.

    -4 Menù, si riesce ada ottimizzare lo schermo con la nuova funzionalità di "raggruppamento" di app. in mini desktop, in questo modo si passa dalle 180 app. che pruima poteva contenere il 3gs alle 2.160 del nuovo 4g tramite questo ingegnoso metodo di sotto cartelle nello schermo del cellulare.Inoltre si possono tenere aperte piu' app. contemporaneamente grazie ad un nuovo sistema come fosse ad esempio un dock sul vostro tel.

    -5 In America i prezzi oscillano tra i 199$ per il 16 Gb ai 299$ per il 32 Gb; in Italia l'azienda non ha ancora reso noto il prezzo.

    -6 A livello di stile il guscio è fatto di una speciale fibra di acciaio e un vetro anti graffio dello stesso materiale usato per costruire i parabrezza degli elicotteri.

    MIE CONSIDERAZIONI

    Secondo me le nuova tecnologia della micro Sim, è una fregatura pazzesca, penso sia solo un modo di far guadagnare le compagnie telefoniche e la Apple, ovviemnte, mettendo in commercio un prodotto specifico, io ho il 3gs con la normale sim del mio vecchio telefono e non ho trovato nessuna difficoltà a inserirla nell'apposito spazio, dico io perchè cambiare?!

    Parlando di app. ho preso parecchie fragture nell'apple store, molte app. anche costose sono troppo pubblicizzate e non danno il risultato desiderato o perlomeno descritto da apple.

    Con il nuovo aggiornamento, disponibile già gratuitamente su Itunes, (basta collegare il vostro tel. e clikkare su aggiorna) il mio 3Gs ho acquistato molte funzionalità del nuovo 4G come ad esempio IL METODO DELLE SOTTOCARTELLE e DEL DOCK descritto al punto -4 sopra.

    Io con questo nuovo aggiornamento penso proprio che non cambierò al 4G, perchè personalmente a livello di linee e stile amo di piu' il 3Gs.

    ALLA PROSSIMA CIAO

     
     
     

    Media e Vita!....o...Media è Vita?

    Post n°1 pubblicato il 26 Luglio 2010 da mgb_84
    Foto di mgb_84

    Il 1 dicembre 1993, un enorme preservativo rosa, alto 22 metri e largo 3,5, è stato infilato sull'obelisco di Place de la Concorde a Parigi,torniamo ai primi e CENSURATISSIMI spot della UNITED COLORS OF BENETTON, marchio leader mondiale,questo ha fatto la storia della pubblicità con i primi "esperimenti" azzardati, forse troppo di spot mai visti prima, come mai la gente si scandalizzava solamente per una fila di preservativi colorati messi su un maxi poster?! allora mi viene da pensare l'arte di oggi è arte? o solo un tentaivo disperato di stupire e rifarsi ai grandi artisti?! C0ome influenzano i media la nostra vita????

    Ad esempio; Se vedete la pubblicità di una crema abbronzante VISO - CORPO con uno/a strafigo/a ke la spalma ovunque, e come slogan ci dicono "niente makkie sulla pelle e mentre vi abbrpnzate VI CALA ANKE LA CELLULITE!" ...Cosa impossibile...


     Voi non la comprereste???!!!poi' xo' ci accorgiamo ke ho abbiamo al cesso 25€ solo xkè il pubblicitario ke ha fatto lo spot è stato moooooolto più furbo, o piu' stupido (dipende dai casi) di me! Come quando vediamo un attore alla tv che non è stupendo, ma quando nel film d'azione fa' l'eroe della situazione con 20 pistole anke nelle mutande ke uccide 4100 cattivi da solo; ci sebra strafigo?? come mai? e' una domanda ke i sto' ponendo spesso ultimamente!!! 

    Kissa' sara' una reazione del notro cervello o solo il fascino dei media ke hanno studiato attentamente la mente umana e ogni giorno ci bombardano di informazioni x far girare l'economia?!

    Alla prossima!

     
     
     

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