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Chi può scrivere sul blog
Più nulla mi sembra uguale a qualche attimo fa.
Incredibile cosa può fare un piccolo
e
timido raggio di luce
penetrato per caso nel buio della vita.
E’ rimbalzato di qua e di là
e pian piano
ha fatto luce
cacciando via il grigiore che opprime.
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PIERO
Non so se ho fatto la cosa giusta: rischiare mia moglie e il nostro rapporto, solo per dimostrare a Vittorio le mie convinzioni. Come reagirà quando saprà la verità? Penserà che valga quanto una vacanza? E se accetta la corte di Luca, io, che fine farò? Ma come cazzo ho fatto a farmi coinvolgere in questa assurdità, cosa sto rischiando veramente?
VITTORIO
Che imbecille Piero! Accettare una simile scommessa. Una prova che mette a rischio il suo, tanto vantato, matrimonio. In verità, sono convinto di perdere la scommessa, conosco sua moglie, e so che è una donna corretta, difficilmente accetterà la corte di Luca, anzi……..A dire il vero non penso neppure le cose che ho detto sulle donne, è stato uno sfogo, alimentato dalle prese di posizioni di Piero, l’eterno paladino delle cause perse. Forse, uno scossone così lo farà svegliare. Quando sua moglie saprà che l’ha svenduta per una vacanza, ne vedrò delle belle, e allora che, nonostante la sconfitta, sarò in grado di dimostrare a quel idiota la sua grande stupidità.
LUCA
Che tattica utilizzerò. La solita, ha sempre funzionato con le donne sposate. Dovrò cercare un punto debole nel rapporto che ha con Piero. Un vuoto da colmare, funziona sempre. Che donna è la moglie di Piero? Come è fisicamente? Stimolante o dovrò fare uno sforzo sovraumano per corteggiarla? Calma, calma, devo ricordarmi che è solo uno scherzo, una burla, non devo portarla a letto. E se mi piacesse, e se lei fosse compiaciuta di quello che farò, io, che cazzo faccio? Me la scopo e vaffanculo tutti. No, no, non devo scoparla, LUCA RICORDALO. E se invece facessi il bastardo: conosco lei, le spiego la situazione e poi insieme decidessimo il da farsi? Sarebbe una figata!
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In un paesino della sterminata pianura Padana, Piazza Libertà era piena di gente. Era un sabato pomeriggio di un anno fa, quando tre amici decisero di fermarsi al bar San Marco a bere qualcosa.
“Cosa prendete?” chiese Luca.
“Per me una bella limonata ghiacciata, con questo caldo è l’ideale” rispose Piero.
"Invece, per me una coca” gli rispose Vittorio.
Piero entrò nel bar e ordinò. Poco dopo stavano bevendo, seduti comodamente sotto un ombrellone davanti al bar, a guardare la gente che passava.
“Certo che le donne sono una bella invenzione” disse Piero.
“Si, tutte troie e puttane” aggiunse Vittorio.
“Sei il solito esagerato – disse Luca – solo perché ti è andata male qualche storia, non vuol dire che sono tutte troie”.
“Hai ragione Luca, e tu smettila di dire stronzate” disse Piero.
“Non dico stronzate, ma la verità. Ho conosciuto due donne nella mia vita e tutte e due si sono comportate male. Dicono di amarti per tutta la vita, ma alla prima occasione girano le spalle e se ne vanno, e magari con il tuo migliore amico” ribatte Vittorio.
“Ma non sono tutte così, io sono felicemente sposato da sette anni, e posso affermare senza ombra di dubbio, che sono felice, e lo è anche la mia donna” affermò Piero.
“Tu sai che io non sono sposato, ma è una mia scelta. Mi piace essere libero, poter decidere di fare e disfare, a mio piacimento, qualsiasi cosa in un qualsiasi momento, senza dar conto a nessuno. Eppure anch’io ho delle storie con delle donne, e non le considero delle troie. Tutto stà a chiarire prima, il tipo di rapporto che si vuole avere” disse Luca.
“Tipo di rapporto, tipo di rapporto, per me esiste solo un tipo di rapporto: quello dettato dall’amore. Fino adesso non l’ho trovato, e vi assicuro che l’impegno ce l’ho messo, ma ho conosciuto solo donne che cercavano un’avventura e sesso; per questo dico che sono tutte troie” disse Vittorio.
“Vuoi trovare il vero amore nei locali che abitualmente frequenti? Lì ci vanno persone che vogliono divertirsi, svagarsi, distrarsi, dalla noia e dallo stress della settimana. Lo faccio anch’io, ed è vero, si rimorchia facilmente, ma anche per me è solo un’avventura. Quindi sarei anch’io un troio?” disse Luca.
“No, non mi convincete, anzi più parlate, e più resto sulle mie” proclamò Vittorio.
“Fa come credi, le donne sono come noi: giocano, ridono e fanno anche sul serio” affermò Piero.
“Come fai ad affermare queste cose, guarda in giro – indicò la gente in piazza – non vedi come sono vestite, provocanti, senza pudore, danno proprio l’impressione di stare a cercare qualcuno le scopi” disse Vittorio.
“Ma che cazzo dici. Anche mia moglie veste così, e ti assicuro non è una troia: è molto corretta, nonostante quello che può sembrare” disse Piero.
“Tu ci metteresti la mano sul fuoco?” chiese Vittorio.
“Certo, senza pensarci due volte” disse convinto Piero.
“Scommettiamo che ti scotteresti?” disse Vittorio.
“Cosa vuoi dire, che di fronte a una proposta lei non si tirerebbe indietro?” chiese Piero.
“Esattamente - affermò Vittorio - se qualcuno le facesse delle avans, ci starebbe, son tutte uguali“.
“Impossibile, ti dico” confermò Piero.
“Luca, la moglie di Piero non ti conosce, ci proveresti con lei?” chiese Vittorio.
Luca che fino a quel momento aveva seguito distrattamente il dialogo dei suoi amici, sobbalzò sulla sedia.
“Cosa? Cosa dovrei fare? Ma sei impazzito?” chiese Luca.
“No, è ora di finirla di parlare senza rischiare. Lui, dice, che sua moglie è fedele, e, la identifica anche con altre donne, perciò, dovrà dimostrarlo con il suo rapporto. Tu farai finta di provarci e ci rapporterai sul suo comportamento. Sono convinto che non ci vorrà molto. Ci stai Piero? Sei disposto a rischiare il culo per dimostrarmi che le donne non sono troie?” chiarì Vittorio.
“A parte che dicendo così, indirettamente affermi che mia moglie è una troia, sono disposto a rischiare, ma lui – indica Luca – farà solo finta, che sia chiaro” disse Piero.
Si strinsero la mano.
“Un momento, tu – disse Piero, indicando Vittorio – cosa metti sul tavolo nel caso in cui ti dimostro di aver ragione?”.
“Pago due settimane di vacanza dove vorrete, a te e alla tua signora - disse Vittorio – se, invece, perdessi la scommessa, beh! Avrai perso già abbastanza. Non vorrò nulla".
“Ed io cosa ci guadagno?” chiese Luca.
“Te? Un fico secco” risposero gli altri due.
Il gioco cominciò.
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Nonostante la mia continua assenza, questo blog, continua ad essere frequentato. Non passa giorno che il contatore non segni un numero in più. A volte solo un visitatore, a volte tanti, anonimi e non, conoscenti e sconosciuti. Sono felice per questo e vorrei veramente fare qualcosa di serio che dia un senso più concreto, risoluto, a questo mio diario. Purtroppo il tempo è sempre poco e non è facile trovare un nuovo indirizzo a queste pagine, diverso dall’origine. Ogni cosa ha un tempo limitato, se non si consolida, resta un niente. Queste pagine, nate per gioco e portate avanti a strattoni, avevano un senso. Nel cose di un anno fa, nei sentimenti provati e mutati nel tempo, nel verde speranza di due occhioni, che pur rimanendo dello stesso colore guardano altrove. No, non pensate male, non date fuoco alle vostre fantasie più sfrenate, non c’è niente di scandaloso, ma solo una pura amicizia che si guarda con occhi diversi. Vorrei chiuderlo, ho pensato molte volte di farlo, venendo a mancare il motivo per cui è nato, la sua esistenza non ha più senso. Ma, poi, mi chiedo che male faccio a lasciarlo in vita?
Nessuno, No?
E allora vado avanti, e faccio ogni tanto un post , seguendo le emozioni del momento e cercando di esprimerle al meglio. So di non riuscirci, pochi commenti, quasi nulli rispetto alle visite, ma non ha importanza. Rifletterò e non scorderò mai che si vive una sola volta e questa è la mia volta.
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Finalmente mi hai baciato gioia mia
e
hai guarito questo mio cuore.
Adesso
ti dico che sei tutta la mia vita
e
non ti lascio per l’eternità.
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Io come te
accarezzavo le note della paura,
ma tu lo sai già la mia storia è scritta nel passato
e
questa città mi ha cresciuto insieme ad altri figli.
Quanti ricordi che ho di quando ero piccolo.
Quante cose mi vengono in mente.
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Io comme te, accarzav e note da paura, ma tu o sai già a storia mje e scrit dò passat, e sta città ma crrsct a miz a lati figl. Quant rcord e picnil che tengh, quanda cos m ven n ment.
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MUTATIS MUTANDIS, e si, il blog sta cambiando, mira a diventare spiritoso, ha la presunzione di farvi ridere. Lo dissi a Salsadetress cambia aria, ormai sono io il padrone…….chi sono?
Son BEPPE.
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Inviato da: c.sonia
il 28/06/2010 alle 11:49
Inviato da: salsadetress
il 15/03/2010 alle 08:28
Inviato da: c.sonia
il 12/03/2010 alle 16:18
Inviato da: c.sonia
il 30/10/2009 alle 21:23
Inviato da: Sonia
il 28/10/2009 alle 11:21