SHANTARAM

Post n°9 pubblicato il 12 Maggio 2012 da sandrat_72
 
Foto di sandrat_72

....ho impiegato molto tempo....per imparare quello che so dell'amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita....
Ma quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne,  una libertà (di odiare gli uomini) del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità. E la scelta che fai, odio o perdono, può diventare la storia della tua vita.
 
Conosci la storia della rana e dello scorpione? La rana accetta di trasportare lo scorpione sull’altra riva, e lo scorpione promette di non pungerla.
..in mezzo al fiume lo scorpione la punge. Mentre affondano la rana gli chiede perché l’ha fatto, visto che annegheranno entrambi, e lo scorpione risponde che non poteva farci niente, è al sua natura….. se lo sai non è un problema, perché non gli chiedi di portarti sull’altra riva…..
 
…..certe donne sono fatte così. Certi amori sono così…..il tuo cuore diventa come una scialuppa troppo carica. Per tenerla a galla cominci a gettare l’orgoglio, poi la dignità e l’indipendenza. Dopo qualche tempo cominci a gettare le persone, gli amici, i conoscenti. Ma ancora non basta. La scialuppa continua a sprofondare, e sai che ti trascinerà con sé.
 
 
……Trovo che la saggezza dia molto sopravvalutata. La saggezza è solo intelligenza svuotata della sua forza. Preferisco essere intelligente che saggia. La maggior parte della gente che incontro mi fa venire il mal di testa, eppure non ho mai incontrato un uomo o una donna intelligenti che non mi piacessero. Se avessi voluto darti un consiglio saggio –ma me ne guardo bene – avrei detto: non ubriacarti, non spendere tutti i soldi, non innamorarti…..questo sarebbe stato saggio. È la differenza tra intelligenza e saggezza. Preferisco essere intelligente, perciò ti ho consigliato di lasciarti andare…..qualsiasi cosa ti capiti…..
 
 
….mi si spezzò il cuore per la vergogna e il dolore. Seppi quanta sofferenza era in me, e quanto poco amore. Alla fine seppi quanto ero solo.
Ma non potevo reagire. La mia cultura mi aveva insegnato bene le cose sbagliate. Perciò rimasi immobile, senza la minima reazione. L’anima non ha cultura. L’anima non ha nazione. L’anima è per sempre. L’anima è unica. E quando il cuore prova un momento di verità e di dolore, l’anima non sa restare immobile.
Strinsi i denti sotto le stelle. Chiusi gli occhi. Mi abbandonai al sonno. Uno dei motivi per cui abbiamo un terribile bisogno d’amore, e lo cerchiamo disperatamente, è perché l’amore è l’unica cura per la solitudine, la vergogna e la sofferenza. Ma alcuni sentimenti si nascondono così profondamente nel cuore che solo la solitudine può aiutare a ritrovarli. Alcune verità sono così dolorose che solo la vergogna può aiutarti a sopportarle. E alcune circostanza sono così tristi che solo la tua anima può riuscire a urlare di dolore.
 
 
…..ma non è forse vero che, almeno in parte, la nostra forza deriva dalla sofferenza? Che le difficoltà ci rendono più forti? Che un uomo che non ha mai conosciuto un dolore autentico non riesce ad avere la stessa forza di chi lo ha patito? Ebbene, in questo caso ciò che affermi equivale a dire che dobbiamo essere deboli per soffrire, e dobbiamo soffrire per essere forti. Dunque occorre essere deboli per essere forti?......tuttavia è senz’altro vero che in qualche misura possiamo dominare il dolore…..direi che è diverso per ognuno di noi…..ma accade quando cresciamo, quando diventiamo adulti e ci lasciamo alle spalle la puerilità delle nostre lacrime giovanili. Credo che imparare a dominare la sofferenza faccia parte del processo di crescita. Quando cresciamo, e capiamo che la felicità è rara e si consuma in fretta, rimaniamo disillusi e feriti. La misura delle nostra sofferenza rivela quanto ci ha segnati questa amara constatazione. La sofferenza, in altre parole, è una forma di rabbia. Ci ribelliamo furiosamente contro l’ingiustizia del nostro destino triste e disperato. Questo bruciante rancore, capite, questa rabbia è ciò che chiamiamo sofferenza.
 
 
….a volte amiamo anche se ci rimane solo un filo di speranza. A volte piangiamo senza lacrime, ma con tutto il nostro essere. In fondo è tutto qui: l’amore e i suoi obblighi, il dolore e la sua verità. Non ci è concesso altro. Possiamo solo cercare di resistere fino all’alba di un nuovo giorno.
 
 
 
…..uno degli aspetti paradossali del coraggio, e uno dei motivi per cui lo apprezziamo tanto, è che risulta più facile dimostrarlo agli altri che a se stessi…..
 
 
…..la colpa è il manico del coltello che ci puntiamo addosso; spesso l’amore è la sua lama, ma è  l’angoscia che la tiene affilata, e non di rado è proprio l’angoscia che alla fine causa la nostra rovina.
 
……il passato ardeva perennemente nel fuoco sacro dei suoi occhi, e Khaled alimentava la fiamma con i pezzi del proprio cuore infranto……gli uomini come Khaled hanno tutti alcune caratteristiche in comune. Sono duri, perché un dolore immenso indurisce il cuore. Sono onesti, perché la verità di ciò che hanno patito impedisce loro di mentire. Sono furiosi, perché non possono dimenticare il passato, e non possono perdonare. E sono soli. Molti di noi fingono – con alterno successo – di poter condividere con gli altri il proprio presente. Ma il passato è per tutti un’isola deserta, e quelli che come Khaled hanno dovuto affrontare un tremendo naufragio rimangono sempre soli.
 
 
“…..dice che la depressione viene solo a quelli che non sono capaci di essere tristi.”
“bè sbaglia!”…” Io sono un’esperto di ristesse. È lo stato d’animo più elevato. Ci sono molti animali in grado di esprimere la loro felicità, ma solo l’uomo possiede il genio di manifestare una sublime tristezza. Per me è una specie di meditazione quotidiana. La tristezza è l’unica arte che padroneggio perfettamente.”
 
 
…..gli occhi sembravano svuotati: un buco nero di attonita sofferenza che inghiottiva tutte le domande e non lasciava trapelare risposte.
….conoscevo già quell’espressione. L’avevo vista guardandomi allo specchio. È il modo in cui ci mostriamo quando la parte della felicità fiduciosa e innocente che abbiamo in noi viene strappata via con violenza e – giusto o sbagliato che sia -  ci rimproveriamo della sua perdita….
 
 
 
…..il mio cure a volte sembra un cimitero pieno di lapidi senza nome. E ogni notte, quando rimanevo solo nel mio appartamento, quel senso di lutto e di abbandono mi toglieva il respiro…..non sapevo dove andare: non esisteva un luogo dove potessi sfuggire allo strazio per la mancanza di tutti coloro che avevo perso per sempre. Ero io il fuggiasco…..i fuggiaschi si sforzano loro malgrado di annichilire il passato, di fare scomparire ogni traccia che possa rivelare ciò che sono, da dove vengono e quali persone hanno amato. Cercano di estinguersi per sopravvivere, ma falliscono immancabilmente. Possiamo negare il passato, ma è impossibile sfuggire ai suoi tormenti, perché il passato è un’ombra che mormora, e ci segue passo dopo passo, segue la verità di ciò che siamo, fino alla morte…
 
 
 
…..a quei tempi non sapevo che i buoni soldati si giudicano dalle sofferenze che sopportano,, e non da quelle che infliggono…..
 
 
 
…..tutti i momenti della vita in cui le nostre urla laceranti rimangono inespresse reclamano e ottengono un angolo nascosto nel nostro cuore. È li che gli amori, come elefanti feriti, si trascinano per morire indisturbati. È il luogo in cui l’orgoglio si concede il balsamo del pianto. ……
 
 
 
……..all’inizio, quando amiamo veramente una persona, la nostra più grande paura è che smetta di amarci. Ciò che invece dovrebbe davvero terrorizzarci è che non smetteremo di amarla, anche quando sarà scomparsa per sempre.
Perché ti amo con tutto il cuore….ti amo ancora. E a volte amico mio, l’amore che provo e che non posso darti mi toglie il fiato. A volte, come in questo momento, il mio cuore sprofonda in un abisso di pena dove non esistono le stelle, i sorrisi e il sonno.
 
 
……avevo perso…., i miei più cari amici….e con loro avevo perso il segno nella mappa psichica che dice “voi siete qui”. Personalità e identità sono come coordinate nella piantina di una città tracciate dall’intersecarsi delle nostre amicizie. Sappiamo chi siamo e cos siamo grazie ai punti di riferimento delle persone che amiamo, e dei motivi per cui le amiamo.
 
……nel corso della vita il fato dà ad ognuno di noi tre maestri, tre amici, tre nemici e tre grandi amori. Ma queste dodici persone sono sempre travestite, e non possiamo scoprire la loro identità finchè non le amiamo, le conosciamo e le combattiamo.
 
 
Fu un bacio molto lungo. C’era tutta una vita in quel bacio: la nostra vita insieme, il nostro amore, la vecchiaia, la morte. Poi le labbra si separarono, e la vita che avremmo potuto vivere si rimpicciolì fino a diventare una scintilla di luce, una minuscola scintilla che avremmo sempre riconosciuto nei nostri occhi.

 
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Accetta un consiglio

Post n°6 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da sandrat_72
 

"Goditi potere e bellezza della gioventù, non ci pensare: il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite ma credimi, tra 20 anni guarderai quelle tue vecchie foto in un modo che non puoi immaginare adesso; quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi.

Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro, oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita sono quelli che non ti erano neanche passati per la mente, di quelli che ti colgono di sorpresa, alle 4 di un pigro martedì pomeriggio.

Fa una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele con il cuore degli altri, non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia, a volte sei in testa, a volte resti indietro; la corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.

Ricordati i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa. Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto.

Rilassati.

Non sentirti in colpa se non sai cosa fare della tua vita: le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano che fare della loro vita, i quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no, forse avrai figli o forse no; forse divorzierai a 40 annni, forse ballerai con lei al cinquantacinquesimo anniversario di matrimonio; comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.

Le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quello che pensa la gente! E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla, anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni anche se poi non le seguirai.

Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni - i più preziosi - rimarranno.

Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perchè più diventi vecchio, più avrai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala, prima che ti indurisca.

Vivi in California per un po', ma lasciala, prima che ti rammollisca. Non fare pasticci con i tuoi capelli, se no quando avrai 40 anni sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostaglia: dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quello che vale.

Ma accetta il consiglio, per questa volta".

 
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