CANE: istruzioni per l'uso
Benvenuti in questo blog.
Una prima, fondamentale ed imprescindibile precisazione: se avete un cane e siete desiderosi di comprenderlo al meglio e di rispettarlo quanto merita così da godere di lunghi anni in (reciprocamente) piacevole compagnia, questo blog condivide le vostre aspirazioni.
Se avete un cane e sapete solo che deve mangiare due volte al giorno ed uscire ogni tanto per sporcare, qui potreste imparare qualcosa.
Se non avete un cane, ma lo vorreste e tutto quello che sapete e pensate di dover sapere su di un cane é che deve mangiare due volte al giorno ed uscire ogni tanto per sporcare...FERMATEVI!
Prima documentatevi seriamente, poi chiedetevi se DAVVERO volete un cane. In questo blog troverete qualche indicazione, su testi ed argomenti.
Questo blog é contro l'adozione irresponsabile di cani.
I prossimi argomenti
In questo box trovate i prossimi argomenti che verranno trattati nel blog.
- Trentino: 'non é un paese per cani'.
- Gli allevatori: "brutta razza"...
- Educatori e ri-educatori cinofili: panorama della professsionalità in Italia di queste figure
- Anatomia: l'apparato della masticazione
- Anatomia: la coda
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: la coda.
- Anatomia: le orecchie
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: le orecchie
- Anatomia: gli occhi
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: gli occhi ed il muso
- Anatomia: il pelo
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: il pelo
- Anatomia: l'apparato della fonazione
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: le vocalizzazioni
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: utilizzo del resto del corpo
- Imparare il "canese". Gli strumenti della comunicazione canina: ormoni e feromoni
Tag
Cerca in questo Blog
Ultimi commenti
Menu
Area personale
...Esemplare...
19/07/08 Speedy
Sabato la mia ragazza, il mio cane ed io abbiamo conosciuto una ragazza (dall'accento, francese) ed i suoi tra cagnini al Parco Nord. Tre piccoli cagnetti, ognuno proveniente da una situazione disagiata di canile. La piccola terrier in età avanzata, la femmina di Cirneco dell'Etna con le zampe davanti deformate e lui, Speedy, un meticcino di forse un paio di chili con le zampe posteriori devastate da un investimento. Vederlo correre (sì, correre!) su e giù per la collinetta del parco, trascinandosi sull'erba morbida come un tappeto, festoso ed allegro, mi ha dato da pensare su quanto possiamo imparare dalla forza e semplicità d'animo dei nostri cani. Forse, avere obiettivi semplici e chiari nella vita e riuscire a perseguirli nonostante 'gli incidenti di percorso', é la chiave di ogni serenità e felicità...
Ipotesi
Da "Il mondo senza di noi", di A. Weisman
Il biologo di Harvard Edward O. Wilson parla del ripopolamento della terra da parte delle specie animali, subito dopo un'ipotetica sparizione della razza umana:
"[...] La megafauna sopravissuta si espanderebbe molto in fretta. Soprattutto i carnivori. In quattro e quattr'otto farebbero fuori il nostro bestiame. Dopo un paio di centinaia d'anni rimarrebbero pochi animali domestici. I cani si inselvatichirebbero, ma non durerebbero molto: non sono mai stati competitivi".
Strana opinione, quella di Wilson. Eppure i canidi esistevano da prima di noi (inteso come sapiens) e non si capisce perché dovrebbero sparire dopo di noi...
Il mitico Kong
Rappresentano un passatempo utilissimo per i nostri cani; permettono loro di tenere allenate le mascelle e puliti i denti e grazie alla resistenza davvero rimarchevole, possono essere lasciati a loro disposizione in nostra assenza.
Ecco il link della casa produttrice: http://www.kongcompany.com/
Da leggere assolutamente!
Università degli Studi di Bologna
Morfofisiologia Veterinaria e produzioni Animali
Università degli Studi di Milano
Psicologia
Università degli Studi di Parma
Biologia evolutiva e funzionale
Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca:
Pier Attilio Corsi (Università di Bologna)
"La qualità della relazione uomo-cane: valutazione del benessere dell'animale attraverso parametri etologici e fisiologici"
Il testo di obiettivi, risultati, bibliografia, etc. all'URL:
http://www.ricercaitaliana.it/prin/dettaglio_completo_prin-2004078103.htm#obiettivi
Lettura vivamente consigliata agli operatori di canili e rifugi!
Attenti ai cancelli!
Questa mattina, mentre camminavo verso l'ufficio, ho incontrato un mio collega (oggi in ferie) assieme alla sua bassottina con la testa tutta fasciata: é stata azzannata da un altro cane che si é sporto da una recinzione ed é riuscito ad addentarle un orecchio, recidendogliene parte.
Prestate sempre la massima attenzione alle recinzioni, quando siete a passeggio col vostro cane: soprattutto se il vostro é piccolo, essere azzannato all'improvviso da un grosso cane che riesce a sporgere la testa da una cancellata, potrebbe essergli fatale! Insegnate quindi ai vostri cani a non infilare mai la testa tre le sbarre di cancelli e recinti per brucare erba o annusare qualcosa: potrebbe rivelarsi un vizietto estremamente pericoloso.
Idiozie dai forum...parte 1
Domanda di un utente sul collare a strozzo: "ma non fa male al cane?"
Risposta: "Non fa male al cane, é solo il nome che fa impressione"
L'idiota risposta é stata gentilmente fornita da una donna che si presenta come 'Professional Handler e Groomer' nel suo blog personale.
Complimenti vivissimi! Che sensibilità e cultura cinofile encomiabili!
DA LEGGERE
Animali e sentimenti.
Da Repubblica.it:
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/animali/animali/animali.html
Lo 'psicologo dei cani'...
Intendiamoci, almeno sul nome...
Cercando in Google “comportamentismo” (da cui ‘comportamentista’), troverete agevolemente che questo è un approccio alla psicologia, il cui massimo esponente fu tale John Watson che lo sviluppò ai primi del Novecento (http://it.wikipedia.org/wiki/Comportamentismo).
Viceversa, le parole ‘comportamentalista’ e 'comportamentalismo’ non hanno alcuna ricorrenza se non in siti dove si parli di cani! Il De Mauro Paravia (che, pure, di solito è attento ai neologismi) non ne parla minimamente, Wikipedia nemmeno,…
In pratica, si tratta di un termine inventato di sana pianta da qualcuno e prontamente adottato acriticamente da tutti.
Termine, oltre che inventato su due piedi, decisamente non eufonico.
CINOFILIA + ITALIA = ?...Un disastro...
Su di un sito di domande & risposte (che non cito a scanso di equivoci e perché comunque l'idea in sé sarebbe lodevole per incentivare un sapere condiviso...), mi iscrivo per partecipare alla sezione "Animali da compagnia - Cani".
Dopo aver visto l'andazzo dei temi trattati e delle domande poste (per non dire delle risposte date!!!), decido di pubblicare una domanda leggermente polemica, ma che vorrebbe alimentare un dibattito un po' più serio: chiedo quante persone abbiano letto un saggio di etologia o di educazione cinofila in vita loro prima o dopo aver preso un cane. Ottengo in tutto 8 (otto) risposte in 48 ore; una delle quali praticamente pari ad una 'non risposta'; le altre sono molto interessanti ed accorate, ma restano 8 (otto) in tutto.
Per contro, queste di seguito sono alcune delle domande poste in questo sito (giuro che sono tutte vere!) con il numero relativo di risposte ottenute:
- Come si chiama la razza del cane della pubblicità della Heineken? (3 risposte in 9 minuti)
- Perché alcuni cani sono più calmi di altri? (7 risp. in 21")
- Meglio un pastore tedesco o un rottweiler? E perché? (21 risp. in 5h)
- Se tieni un cane in casa e non gli dai un nome né lo educhi ufficialmente non é tuo? (...no comment...11 risp. in 17h)
- Se dai della cioccolata ad un cane e gli fa male, la prossima volta che gliela dai la mangia ancora? (questo sarebbe da denunciare, 14 risp. in 17 h)
- E' normale che il cane fa la cacca verde? (W cani & 'itagliano'...16 risp. in 1 giorno)
- ...
Mi fermo qui. Il 90% delle domande riguarda consigli su razze, allevamenti e altre futilità del genere. Chi chiede che nome dare al proprio cane (God!, nemmeno il nome sanno scegliere in autonomia!) e poi ci sono le/gli adolescenti isteriche/ci che supplicano via web gli utenti di dare loro consigli su come convincere il padre/la madre a prendere loro un cane...
Sono demoralizzato. Molto.
Poveri cani. Comprendo benissimo l'esistenza di problemi che affliggono la nostra società molto più pressanti della mancanza di sensibilità cinofila; ma tutta questa arroganza, ignoranza e cinismo ai danni di creature senza possibilità di autodeterminazione ed alla nostra mercé, non é, in fondo, uno spaccato del declino di qualsiasi senso di responsabilità nella nostra società?
Letture consigliate
Ecco in ordine sparso alcuni titoli di diversa caratura. Alcuni testi sono sorpassati, altri poco condivisibili o non sempre. Anche prendendo le distanze da posizioni che non condividete o ritenete di poter contestare in modo argomentato (come é accaduto a me), leggerli vi permetterà di decidere che padroni o educatori o cinofili volete essere, misurandovi con idee che spesso (anche se appaiono ingiustificate o, a volte, addirittura assurde), sono le più diffuse.
- Patricia B. Mc Connell, “All’altro capo del guinzaglio”, ed. Tea, 2003
- John Fisher, “Come capire il tuo cane”, ed. Sperling & Kupfer, 1994
- Stanley Coren, “L’intelligenza del cane”, ed. Mondatori, 1996
- Patrick Pageat, “Cani si nasce, padroni si diventa”, ed. Tropea, 2005
- Giorgio Vallortigara, “Altre menti. Lo studio comparato della cognizione animale”, ed. Il Mulino, 2000
- Nicholas H. Dodman, “Il cane che amava troppo. Comportamento e psicologia dei cani”, ed. Tea, 2008
- Turid Rugaas, “L’intesa col cane: i segnali calmanti”, ed. Haqihana, 2005
- Alexa Capra, Daniele Robotti, “Educare il cane con gentilezza”, ed. Il Sole 24 Ore Ed agricole, 2006
- Konrad Lorenz, “L’aggressività”, ed. Il Saggiatore, 2008
- Konrad Lorenz. “E l’uomo incontrò il cane”, ed. Adelphi, 1973
- Alessandro Paronuzzi, “Meglio con loro. Diario di un veterinario libertario”, ed. Nuovi Equilibri, 2005
- Barry Lopez, "Lupi. Dalla parte del miglior nemico dell'uomo", ed. Piemme, 2000
- Christina Sondermann, "Giocare con il cane. Divertimenti e passatempi per cani e padroni", ed. De Vecchi, 2007
- Simon Whaley, "Cento modi per il cane di addestrare il proprio umano", ed. Tea, 2005
Letture consigliate
...segue...
- Anders Hallgren, "L'educazione mentale del cane. Per sviluppare la sua intelligenza", ed. De Vecchi, 2008
- Jan Fennell, "Ascolta il tuo cane", ed. Salani, 2000
Blog di riflessioni cinofile
Motivi ed obiettivi di questo blog sono ampiamente esposti nel primo messaggio ('Incipit').
Chiunque trovasse significativi i temi trattati ed avesse contenuti interessanti da aggiungere o segnalare, sarà il benvenuto ed il suo contributo estremamente gradito.
Buona lettura a tutti.
***** BREVISSIME *****
10/07/2008 Cani in libertà - zone con divieto di caccia / zone di rifugio
Non so se vi sia mai capitato, ma l'altro giorno una sedicente guardia zoofila (aveva una divisa, ma non si é qualificato in alcun modo rivolgendomisi) mi ha chiesto di legare il mio cane mentre facevamo la nostra consueta passeggiata serale in una zona di aperta campagna. La zona é sì zona con divieto di caccia e zona di rifugio, ma la Legge 157 del 2002 non vieta in alcun modo di portare il proprio cane in libertà in suddette zone. Tra l'altro, nessuna norma regionale (Lombardia) o provinciale (Milano) modifica quanto detto.
La persona in questione mi ha quindi fatto un vago e poco chiaro richiamo all'ordinanza del Min. della Salute del 12/12/06 ("Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani"), imponendomi di mettere il guinzaglio al mio cane perché "non piccolo" (nella fattispecie, é 20 kg. giusti). Vi ricordo che l'ordinanza cita (fatta esclusione la questione delle "razze pericolose"):
"Articolo 2.
1. I proprietari e i detentori di cani, analogamente a quanto previsto dallo articolo 83, primo comma, lettere c) e d) del Regolamento di polizia veterinaria, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, hanno l’obbligo di:
a) applicare la museruola o il guinzaglio ai cani quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico;
b) applicare la museruola e il guinzaglio ai cani condotti nei locali pubblici e sui pubblici mezzi di trasporto."
Un campo di aperta campagna é sì un luogo "aperto al pubblico", nel senso che non é privato (almeno, non nel caso del mio episodio), ma non é frequentato dal pubblico (sempre nel mio caso), quindi decade anche l'obbligo del guinzaglio o museruola e resta solo l'obbligo della custodia guidata dal buon senso.
Quindi, se vi dovesse capitare qualcosa di simile, fate come me: chiedete al presunto pubblico ufficiale di specificarvi in virtù di quale legge ed articolo dovreste portare il vostra cane al guinzaglio in una zona di aperta campagna e non frequentata dal pubblico...E quando non vi saprà rispondere (come nel mio caso) salutate e passate oltre...
17/07/08 Passeggiate - Parco Nord Milano
Un posto veramente bello, ben tenuto e ben organizzato, dove trascorrere delle piacevoli ore coi vostri quadrupedi e permettere loro di socializzare con molti consimili. Le aree destinate allo sguinzagliamento dei cani sono ben indicate lungo i percorsi e distinte da quelle riservate alle sole persone, evitando qualsiasi contenzioso con chi ha paura dei nostri quadrupedi. Il parco é immenso (più del Parco di Monza, che resta il più grande d'Europa tra quelli recintati) e molto curato.
Per qualsiasi info, date un'occhiata alla home page: http://www.parconord.milano.it/
Passeggiate & percorsi
Brianza e province limitrofe
- Parchi di Monza e Brianza - http://www.monzacity.it/parchimb/index.htm
- Parco della Valle del Lambro - http://www.parcovallelambro.it/content/index.aspx?s=30&st=65
- Perco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone - http://www.parcocurone.it/?sent=01
- Parco di Monza - http://www.parcomonza.org/
- Parco Nord Milano - http://www.parconord.milano.it/
- Parco Est delle Cave - http://www.provincia.milano.it/pianificazione_territoriale/parchi/parchi_locali_di_interesse_sovracomunale/Parchi_in_costruzione/Parco_estcave.html
- Parco Adda Nord - http://www.parks.it/parco.adda.nord/iti.html
"Signora con cane" - Giuseppe De Nittis, 1878
« Razze e selezione oggi | Messaggio #10 » |
Post n°9 pubblicato il 19 Giugno 2008 da credoquiaabsurdum978
Ovvero chi fa soldi coi cani senza essere allevatore e chi infanga gli ideali che finge di difendere – parte 1 ran|dà|gio 2a agg. AU di animale domestico, spec. cane o gatto, che è senza padrone o che è stato abbandonato o si è smarrito do|mè|sti|co 3a agg., di animale, che è allevato dall’uomo per la sua utilità o per compagnia: il cane e il gatto sono animali domestici Il dizionario (il De Mauro Paravia on-line, nella fattispecie), non sembra lasciare adito a dubbi: il cane, in quanto animale domestico, è allevato dall’uomo “per la sua utilità o per compagnia”. Un rapporto utilitaristico, che non può quindi non prevedere l’interruzione, temporanea o definitiva, casuale o volontaria: il ritorno alla condizione selvatica (la condizione dei cani paria), l’abbandono o lo smarrimento. Ed ecco che il beniamino di casa diventa un randagio. Agli antipodi dell’allevamento come business, che ho cercato di smontare ed analizzare precedentemente, dovrebbe stare il mondo del volontariato, dell’associazionismo, degli enti no profit dediti a salvaguardia, cura, recupero e reinserimento dei cani che per un motivo o per l’altro, hanno vissuto l’esperienza del randagismo o comunque dell’abbandono. Purtroppo la corruzione e lo sciacallaggio, la cattiva gestione ed il dolo, la malafede e l’ignoranza, come aspetti collaterali di tanto sano ed onesto impegno, anche nell’ambito del volontariato sono una realtà nota ed innegabile. Gli enti animalisti non si sottraggono a questa legge. Anzi. Questo articolo vuole essere di esplicita denuncia verso un animalismo falso, ipocrita, frainteso, l’animalismo del quale si riempiono la bocca tante persone che nell’ambito del volontariato e dell’associazionismo, un ambito nel quale generalmente non è richiesta nessuna particolare competenza o titolo e che quindi è per sua natura aperto a tutti, hanno trovato un modo per rispondere a loro personali esigenze, mentre a parole (parole spesso inconciliabili coi fatti e con l’ignoranza spesso manifestata) professano l’amore per gli animali. Queste esigenze talvolta sono banali necessità (contatti e interazioni sociali, desiderio di fare nuove conoscenze, di trascorrere del tempo in un’attività così facilmente appagante – per l’uomo che pensa di contribuire alla salvezza delle povere bestie sfortunate), altre volte sono deprecabili mire (bisogno di imporsi su di un gruppo di persone, arricchimento personale – nel senso di sottrazioni di denaro o ottenimento di favoritismi e privilegi). In ogni caso, a farne le spese sono le necessità di quegli animali a protezione dei quali si dovrebbe ergere l’ente di cui fanno parte (anzi, che compongono) queste persone. Insomma, l’ipocrisia del patetismo e la patetica ipocrisia dell’”impegno per il bene dei poveri animali sfortunati”. Premessa e contesto Un ottimo spunto a trattare questo argomento mi è stato off La mia attenzione è stata attratta particolarmente dalle vicende di ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, in una media sezione provinciale del quale ho prestato il mio servizio di volontario per un anno, approdando - dopo l’esperienza fatta - ad una fortissima repulsione verso ‘certo’ volontariato e ‘certo’ associazionismo che, se da un lato mi ha risvegliato da una mia certa ingenuità, dall’altro mi ha caricato di rabbia verso tanta ipocrisia, così rivoltante proprio perché esibita con tanta arroganza. Ho sempre saputo di non essere solo nel mio disgusto per tanta malafede ed ignoranza (il numero di defezioni da parte di volontari e persino responsabili e veterinari tirocinanti nel canile nel quale ho prestato servizio era alto), ma constatare che ‘il marcio’ in seno a questa organizzazione esiste ed è stato talvolta anche condannato dalla legge italiana (nel sito citato troverete addirittura documenti relativi ad interpellanze parlamentari), il poterlo contestualizzare nell’ambito di una mala gestione a livello nazionale (come dimostra il materiale di randagismo.info), mi ha dato lo stimolo per denunciare, in questa sede, ciò che ho visto. Le necessarie premesse sono che non ho assistito a scenari estremi da canile lager (in tal caso, avrei denunciato semplicemente la cosa alle autorità competenti), ma ad un diffuso degrado culturale, alimentato dai responsabili della struttura (nonché responsabili ENPA, ente gestore del canile) ed incompatibile con gli ideali che ENPA ‘dovrebbe’ rappresentare. Non narrerò quindi di episodi da girone dantesco, ma spero vivamente, in ogni caso, di dissuadere le persone che mi leggessero (e che davvero hanno interesse per il benessere degli animali e dei cani in particolare) a sostenere in alcun modo questi enti se non hanno direttamente modo di verificare l’utilizzo dei fondi devoluti e di vivere personalmente ed attivamente la realtà alla quale pensavano di fare delle donazioni. Semplicemente perché in un canile come quello dove ho prestato servizio io, le energie e la sincera buona volontà di decine di volontari, di tutte le età, vengono sprecate e dissipate da responsabili inetti, ignoranti, arroganti ed offensivi, mentre le bestie ospiti non s’avvantaggiano degli sforzi in buona fede dei volontari e viceversa, qualcun altro, negli uffici, magari arriva a mettersi in tasca parte dei proventi delle generose donazioni o dei fondi assegnati dai comuni serviti (nel prosieguo, esporrò i miei dubbi relativamente all’unica assemblea di bilancio cui assistetti durante il mio periodo di volontariato). Lady Winter e Garibaldi (fondatori di ENPA) credo abbiano di che rivoltarsi nella tomba. Ma se questa gente cominciasse ad essere controllata e gli illeciti gestionali, amministrativi, sanitari, etici, statutari venissero sanzionati… Non nominerò esplicitamente la struttura della quale narrerò: volutamente ed unicamente per rispetto di tutti coloro che vi operano ancora con la stessa buona fede ed ingenuità con la quale iniziai io, con la forza di volontà e spesso il grande spirito di sacrificio che queste preziose persone dimostrano col loro operato. A loro, tuttavia, ed a tutti i volontari stanchi di situazioni incongruenti con gli ideali dai quali sono animati, auguro di accostarsi quanto prima ad una cinofilia seria e responsabile, eticamente ed etologicamente corretta e, se saranno meno disgustati di me da ciò che vedono attorno a sè, tanto da riuscire a proseguire nella loro attività di canile, auguro di riuscire almeno a tentare di operare un cambiamento dall’interno. Buona fortuna, di cuore. |
Inviato da: credoquiaabsurdum978
il 15/12/2008 alle 12:15
Inviato da: Anonimo
il 11/12/2008 alle 16:05
Inviato da: almostblue.84
il 21/10/2008 alle 11:17
Inviato da: almostblue.84
il 27/08/2008 alle 23:17
Inviato da: credoquiaabsurdum978
il 27/08/2008 alle 16:54