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Sito ideato, curato e smargiassamente trattato dalle Sono Aldo Pucci del Grande Fratello. Uno dei più grossi rammarichi della mia vita è che nella casa non c'erano donne pronte al miracolo del sesso acrobatico come quelle che parteciperanno al GF delle Arabe Felici Sono Mathias, del Grande Fratello. Sono tornato a lavare i vetri ai semafori di Rho perchè all'epoca non sapevo che sarei potuto diventare famoso con le Arabe Felici e non con il rutilante mondo del fatuo televisivo. Sono Pierre Francoise del Grande Fratello. Neanche io stesso so chi cazzo io sia. So solo che ho una improcastinabile desiderio di fare la cacca. Sono Tati Albero. Se avessi saputo del Grande Fratello delle Arabe Felici non avrei mai e poi mai donato il mio corpo a Lorenzo. Sogno una lotta nel fango con Ottimomarco. Ultimi commentiTagMenuCitazioni nei Blog Amici: 3 |
Creato da: GFArabeFelici il 25/02/2008
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Il mio Aquilone
Post n°179 pubblicato il 17 Marzo 2008 da eccelso86
Tag: eccelso
Ultimamente è uscito fuori il mio spirito da scrittore, ma non è colpa mia se la mia vita sembra una telenovela brasiliana...me dovete sopportà:-P nei prox giorni sarò stronzo come al solito...hi hi hi Ci eravamo appena seduti sulle poltrone rosso porpora del cinema. Lei si tolse la giacca e, in quel momento, mi accorsi che anche il suo modo di svestirsi mi piaceva da matti. Tuffai la mano nei pop-corn per resistere al desiderio di gettarla da qualche altra parte e mi sforzai di guardare fisso lo schermo, per non far cadere i miei occhi nella scollatura della sua maglietta. Porca puttana mi sudavano le mani...sudavano le mani a me? Mai successo, mai successo in vita mia di sentirmi le mani umidicce; e il viso bollente. Avrei voluto tanto stringere la sua, di mano..dirle:"Ti prego, mi lasci tenere la tua mano?! So che non posso baciarti o stringerti o fare tutte quelle cose che fanno gli amanti, però, almeno la tua mano, voglio tenerla incrociata alla mia per qualche tempo". Di tanto in tanto, le nostre mani si sfioravano ed era come se, le sue, emanassero piccole scariche elettriche che, attraversando le mie dita, arrivavano fino al cuore, accelerandone il battito! Il film sembrò durare solo pochi minuti e, se avessi dovuto raccontarlo a qualcuno subito dopo averlo visto, non credo ci sarei riuscito. Però, alla fine, ci ritrovammo sotto il portone del suo appartamento e con la serata che era finita, ancora una volta, troppo presto e in maniera diversa da come avrei voluto. Lei si avvicinò e, per salutarmi, mi schioccò un bacio sulla guancia; poi si diresse verso il portone e fece per aprirlo...io indugiai un po' prima di rimettermi il casco e ripartire. Non sapevo cosa cazzo fare. Sarei voluto scendere e baciarla; darle uno di quei baci rabbiosi...di quelli che ti costringono a muovere la bocca e la lingua freneticamente, per seguire i movimenti dell'altro...di quelli che ti sei tenuto dentro per tanto, troppo tempo e che, finalmente, puoi lasciare esplodere sulle labbra della persona che desideri. Poi avrei voluto giocare con i suoi capelli, avvolgerli intorno al mio dito come si avvolge lo spago di un aquilone intorno ad un bastoncino di legno. Lei, in effetti, era un po' il mio aquilone: mi faceva sentire libero, fluttuante, in balia del vento.
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