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Giovanni Gentile

Post n°6 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da naciv
 
Tag: Gentile

Giovanni Gentile.

 

Al primo governo Mussolini, viene chiamato il Filosofo Giovanni Gentile che Mussolini cerca tra i tecnici al di fuori del Parlamento. Fù nominato ministro della pubblica istruzione.

Cercherà oltre a tutto un difficile equilibrio tra le due anime del partito fascista, ovvero quella di “sinistra” e quella di “destra”.

In realtà si era di fronte a due visioni dissimili del solito problema. La rivoluzione veniva interpretata da una parte come un “ripulimento” una rivoluzione totale; dall’altra come un ritornare all”ordine” conservatore e reazionario. Due visioni opposte che fecero sempre e alternativamente da motore propulsore al movimento.

Giovanni Gentile, nasce a Castelvetrano, (Trapani) si laurea alla scuola normale superiore di Pisa nel 1897 con una tesi su Rosmini e Gioberti; è professore di filosofia ai licei di Napoli e Campobasso, e all’università di Napoli inizia nel 1903 un corso di filosofia, sulla “rinascita dell’idealismo” Nello stesso anno con la fondazione de “La Critica” inizia la collaborazione con Benedetto Croce, per il rinnovamento culturale italiano. Nel 1906 ottiene la cattedra di filosofia a Palermo, nel 1914 torna a pisa sempre per la cattedra di filosofia al posto del vecchio maestro Jaia. Nel 1917 viene richiamato all’insegnamento di storia e filosofia presso la prestigiosa regia università di Roma, dove successivamente fondò la “Scuola di filosofia.

Fù consigliere comunale in Roma 1920/1922 e assessore alle belle arti, nell’amministrazione antisocialista.

Nei venti mesi del primo governo Mussolini, (sino al luglio 1924) egli compì la riforma generale della scuola italiana. Successivamente, fù presidente della commissione dei Quindici e poi dei Diciotto, per la riforma della costituzione 1925. Divenne Senatore del Regno, Presidente del consiglio superiore della pubblica istruzione, Presidente e fondatore Leonardo e dell’Istituto interuniversitario italiano, Presidente dell’istituto nazionale fascista della cultura, Direttore dell’Istituto Giovanni Treccani, 1925 ed emanata da questi, direttore della Grande Enciclopedia Italiana, che iniziò a formarsi in quel periodo.

Il pensiero di Giovanni Gentile, si propone come collegamento al pensiero storico/politico di Bertrando Spaventa, con il quale risale alla filosofia italiana, e dall’umanesimo e dal rinascimento giunge a Vico e Gioberti e si incanala nel processo filosofico europeo, spaziando da Cartesio a Hegel.

E’ una filosofia diremo di concezione storica. Il pensiero risolve il passato nel presente, ogni realismo, ogni intellettualismo viene superato e la libertà dello spirito diviene assoluta in quanto negata l’esistenza di qualsiasi limite esterno.

Nella visione politica, lo stato è etico, non più neutrale o agnosta di fronte alla vita reale, scientifica, artistica, lo stato è dinamico e si realizza attraverso la celebrazione di quei valori, all’identificazione con la vita politica consapevole. (attualismo)

L’Attualismo o Idealismo Attuale, è la concezione, in cui il principio fondamentale è nel nuovo concetto di atto, di “atto puro” (Riforma della dialettica Hegeliana e Teoria generale dello spirito come atto puro)

A differenza dell’atto puro di Aristotele, in cui l’atto è pura forma ed immutabile per voleri esterni, per il Gentile l’atto è il divenire dello spirito, di un’auto coscenza e non si può mai dire che sia realizzato compiutamente, in quanto è sempre un costante continuato realizzarsi, atto dopo atto.

L’originalità dell’idealismo attuale, rispetto ad altri, consiste che per il pensiero è impossibile trascendere dall’atto. Questa concezione di immanenza, conduce alla negazione della filosofia come metafisica.

Questo spiega, come l’attualismo non sia rimasto un puro sistema filosofico, ma bensì sia penetrato nella cultura e nella vita politica, e abbia condotto un profondo rinnovamento delle coscenze.

E’ grazie anche all’opera di questo grande filosofo, che vengono varate nel 1927 la Carta del Lavoro le Corporazioni.

PRINCIPALI  REALIZZAZIONI

E.N.I. Ente Nazionale Idrocarburi.

I.M.I.   Istituto Mobiliare Italiano. Interveniva ed accordava prestiti ad aziende private in difficoltà.

I.R.I.  Istituto per la ricostruzione industriale. Aveva la funzione di risanare le imprese private acquistandone una compartecipazione.

Servirono a liberare buona parte dei capitali, che le banche avevano sempre messo a disposizione unicamente dei grandi gruppi industriali, e così furono offerti agli artigiani, alle piccole imprese, alle piccole industrie, consentendo l’affacciarsi di nuove attività imprenditoriali sul mercato.

Consorzi

Nati per limitare lo strapotere degli industriali, non furono ben compresi nella loro impostazione da parte degli imprenditori minori, per povertà mentale ed eccessiva prudenza degli stessi. Questo finì per favorire le aggregazioni ed i grossi gruppi industriali.

Orario di Lavoro Riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali e sabato festivo. legge 1925

I.N.P.S.  Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. 

La creazione del primo nucleo del sistema pensionistico, ed l’apparato di cura e controllo delle malattie professionali, degli infortuni sul lavoro. Grande fù la battaglia condotta da questa organizzazione nei confronti della tubercolosi, considerata non a torto una vera e propria malattia sociale, che fù quasi del tutto debellata, salvando centinaia di migliaia di vite.

La refezione scolastica per i bambini bisognosi.

Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Fù affrontato uno dei più gravi proplemi sociali, furono creati ambulatori ostetrici e pediatrici, e cattedre ambulanti di puericoltura.

Furono altresì creati i giardini d’infanzia,  per i figli dei lavoratori che non avevano la possibilità di affidarli  alla famiglia ecc.

Si istituirono le scuole materne con metodi didattici Nazionali; nel 1930 erano 9546

Edilizia Scolastica. Dal 1878 al 1922 cioè in 44 anni, l’amministrazione scolastica italiana aveva speso 394 milioni sul territorio. L’amministrazione Fascista in dieci anni assegnò a tale scopo la somma di 346 milioni, ai quali và aggiunto, altri stanziamenti e mutui per ulteriori 400 milioni ovviamente dell’epoca.

Si istituì l’Istituto Nazionale di assistenza magistrale “Rosa Maltoni Mussolini” per l’erogazione di borse di studio  agli orfani,

Colonie Marine e Montane  Già nel 1923 accolsero 100.000 alunni. Dopo che furono disciplinate dall’Opera Nazionale Balilla, aumentarono sino a poter ospitare 250.000 annue. Di questi circa 11.000 provenivano dalle colonie italiane esistenti all’estero. A questi vanno aggiunti gli attendamenti estivi della stessa Opera Nazionale Balilla.

I Patronati Scolastici. Vennero in aiuto già nel 1925 a circa 250.000 alunni poveri, nel 1930 raggiunse le 600.000 unità annue, e dal 1931 si stabilì in 1.200.000 vale a dire, un terzo dell’intera popolazione scolastica.

Opera Nazionale Dopolavoro. Il numero delle istituzioni (circoli, sedi, ecc.) ad essa facenti capo, erano 14.427 nel 1930, e le manifestazioni di carattere sportivo 78.993, quelle di carattere escursionistico 36.483, quelle di carattere artistico 276.477, quelle di cultura popolare e di carattere professionale 79.774, nel complessivo  si ebbe un totale nell’anno di 525.117  manifestazioni compreso le minori.

Nati per l’educazione fisica e spirituale dell’intera nazione, fece sorgere centri sportivi in quasi la totalità dei comuni, ed alla organizzazione e disciplina di tutte le manifestazione fù fondato e preposto il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.)

Comitato Nazionale delle Ricerche.  Sotto la presidenza di Guglielmo Marconi, aveva il compito di coordinare le discipline e le ricerche scientifiche, al fine di favorire il progresso tecnico ed economico della Nazione.

Le maggiori, fertilizzanti per l’agricoltura, alimentazione, lotta contro il tifo, la tubercolosi, le malattie professionali, ecc.

Convenzioni Lateranensi. Nel giorno 11 febbraio 1929 si firmavano gli altrimenti detti Patti Lateranensi, con cui risolvendo la “questione romana” si sono create le nuove basi per i rapporti tra Stato e Chiesa, con la conseguente riforma generale della vecchia legislazione Ecclesiastica. La firma fù apposta dal Cardinale Pietro Gasparri segretario di stato di Pio XI e dal capo del governo d’Italia Benito Mussolini.  Con questi, fù definitivamente chiuso il conflitto sorto tra la Santa Sede e l’Italia, in seguito all’occupazione di Roma del 1870 e furono regolate per il futuro le condizioni della religione e della chiesa in Italia.

La Bonifica Integrale. La legge del 24 dicembre 1928 detta legge Mussolini, provvede al finanziamento dell’opera per la bonifica concepita radicalmente. Fornisce con stabile continuità i mezzi necessari alla grandiosa realizzazione ed alla trasformazione fondiaria del paese.  Bonifica delle paludi, dei terreni alluvionali da dedicare alla agricoltura, rimboschimento e sistemazione dei bacini montani, creazione di aziende agrarie, ecc, dal nord al sud Italia e nelle isole. Alcune zone fortemente interessate furono, la maremma toscana, la zona di Coltano di Pisa, isola sacra di Roma, del Sinigo di Merano, la bonifica Pontina, di Stornara, di Piscinara, del Ferrarese, delle Pagliette, litoranea Terracina, del Lato a Taranto, di S. Cesareo Roma, di Santeramo in Colle Bari, dell’Alberese a Grosseto, della Vettola di Pisa, ecc. Migliaia di chilometri di argini, centinaia di ponti, dighe, sbarramenti, bacini di scolmatura per le piene, ecc, furono necessarie per le stesse bonifiche. Non ultimo furono impiegati decine di migliaia di operai per anni al fine di realizzare quanto sopra. Questi ed altri lavori pubblici furono intensissimi, in dieci anni il regime Fascista aveva investito in questo settore assai di più di quanto avessero fatto i governi di “Destra liberale  e socialisti”  in sessanta anni.

Si continuò a costruire ovunque e di tutto,  case popolari, ferrovie, stazioni, strade, edifici pubblici, caserme, ecc.

Riforma Scolastica.  Riforma G. Gentile del 1923 Essa poggia sulla più granitica tradizione umanistica Italiana. Dà nuovo ordinamento alle scuole elementari, medie, ginnasi, licei, tecnici, universitari, così come noi oggi li conosciamo. Viene anche istituita una scuola agraria, e scuole serali per adulti, cui si deve il rapido e progressivo scomparire dell’analfabetismo. Vennero rinnovati anche antichi tipi d’istituti, e ne furono creati di nuovi, meglio rispondenti alle varie esigenze della nazione, fù introdotto l’esame di stato, ed i programmi di esame si rifecero interamente su nuove basi e con criteri intesi a garantire rispettivamente la serietà umanistica, scientifica e pedagogica dell’insegnamento. Anche le scuole professionali furono riorganizzate con la creazione delle “scuole di avviamento professionale” destinate appunto a preparare vaste masse popolari alle diverse professioni. Per l’istruzione superiore, furono create nuove università, Firenze, Milano, Trieste,  e nuovi indirizzi, tra cui le facoltà di scienze politiche, l’Istituto superiore di Magistero in Torino ecc.

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