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Inquisizione

Post n°12 pubblicato il 17 Febbraio 2009 da naciv
 



Inquisizione

 


Dal latino, inquisitio, inquiro, ricerco.


 


Tribunali istituiti dalla Chiesa Romana per la repressione dell’eresia o dei delitti connessi all’eresia. L’inquisizione si divide in tempi diversi: medioevale, spagnola, romana .Tre tappe distinte sebbene esista un’innegabile continuità storica e di sviluppo delle medesime. Dal secolo XII la repressione della cosiddetta eresia, fu preoccupazione costante della Chiesa Cattolica, con particolare riguardo all’inizio del movimento Cataro (Albigesi).


Il movimento Cataro nelle regioni del mezzogiorno francese, sottraeva intere regioni al dominio spirituale di Roma. Vedi decreti di Tours del 1163 e del terzo Concilio Lateranense del 1179 e Concilio di Verona del 1195.Sulla base di questi, vi fu la ricerca sistematica dei così detti eretici, che venivano giudicati da giudici ordinari, che erano affiancati dai vescovi della chiesa stessa, con largo potere d’influenza sulle sentenze.


Fu adottata immediatamente la procedura segreta, detta procedura inquisitoriale, prevedeva l’estorsione della verità attraverso mezzi coercitivi.


L’inquisitore aveva espressa delega dal Papa, nella cui persona risiedeva la pienezza di ogni giurisdizione e potere decisionale di merito.


 
Procedura

La procedura dell’inquisizione non era fissata in nessun codice o testo ufficiale, niente di tutto ciò era pubblico, ma il tutto era frutto di elaborazione su procedure segrete e molto spesso estemporanea per adattarsi al caso specifico, presenta comunque molte difformità in ogni epoca.


L’inquisitore appena giunto sul luogo designato alla sua azione, esibiva la lettera di delega Papale al Signore del luogo cui era fatto obbligo, pena la scomunica, di concorrere all’azione del delegato Pontificio, fornendo tutti gli aiuti e accordando “spontaneamente” la sua protezione. L’inquisitore nominava poi un Vicario, i Commissari, i Boni Viri ed i subalterni ecc.


Venivano dunque emanati due editti.


 


Il primo detto di Fede che imponeva a tutti di denunciare gli eretici e i loro complici anche in forma anonima, il secondo detto di grazia che stabiliva un termine durante il quale l’eretico si poteva presentare spontaneamente (1 mese) .


Frattanto comunque l’inquisitore procedeva d’ufficio. L’accusato era invitato in maniera preventiva a giurare sui Vangeli e chi si fosse rifiutato sottoscriveva immediatamente la sua condanna. Il convenuto poteva confessare subito, ed in tal caso la sua era già istruita, ma più spesso negava e poiché si reputava valido non l’indizio ma la confessione “spontanea” l’inquisitore adottava le misure del caso.


 


L’inquisitore Davide di Augusta indica e lascia traccia scritta dei mezzi adatti a far confessare l’imputato:


 


1) Infondere il terrore della morte a mezzo di arsione o rogo del condannato vivo;


2) La prigione rigorosa;


3) La minaccia che i testimoni deporranno contro di lui;


4) La visita in prigione di due uomini denominati Fideles et Providi, che dovevano indurre il prigioniero a delle confidenze che venivano registrate da testimoni che assistevano alle conversazioni di nascosto;


5) La tortura in tutte le sue varianti, impiegata come ultimo mezzo era per altro proibito reiterarla, ma questo consiglio veniva eluso sistematicamente pur di avere la confessione dell’imputato, che non aveva neppure il diritto all’assistenza di un difensore.


Nei casi più lievi, le condanne potevano essere l’imposizione delle croci e quindi l’imputato doveva cucirsi delle croci colorate sui vestiti, fare pellegrinaggi e prestare servizio militare in Terrasanta; esposizione sulla scala, esilio e confisca di tutti i beni terreni a favore della Chiesa.


Con l ’esaurirsi del movimento Cataro, XIV secolo, l’inquisizione si occupò come problema di grosse proporzioni del movimento Valdese XIII e XIV secolo e si segnalò in quest’azione in maniera particolare l’inquisitore Giovanni Schandelang (1348) in Germania.


Una parte dell’azione inquisitoria viene delegata, durante il grande scisma d’occidente, alla facoltà di teologia dell’università di Parigi (1340). Si pensi che in Francia sussistevano a Tolosa e Carcasson, due tribunali permanenti sino al XVIII secolo.


A seguire la persecuzione antigiudaica fu particolarmente feroce sotto il regno di Enrico III di Castiglia e di Leon (1390-1406) e segna l’inizio della catastrofe dell’ebraismo spagnolo.


Fanno la  comparsa i Marrani (porci) cioè quegli ebrei che per sfuggire alla morte passarono al cristianesimo, ma nonostante ciò si pose il problema che con l’esistenza dei marrani si ipotizzava la teoria dell’esistenza e della non esistenza della Spagna cristiana, una bolla del Papa Sisto IV del 1\11\1478 autorizzava provvedimenti in merito a re Ferdinando e alla regina Isabella. Così recitava: Si rende necessario dare al paese una salda unità morale e l’istituzione di tribunali è sicuramente il mezzo più saldo e potente per sortire a questo fine. El Santo Officio……


La procedura era identica a quella dell’inquisizione medievale, Tommaso di Torquemada, confessore della regina Isabella, fu il primo grande inquisitore di Spagna. Lo zelo ed il fanatismo erano secondi solamente ad una folle severità integralista ed al sistematico uso della tortura.


Nel 1492 iniziò di nuovo la persecuzione dei Marrani e nel 1502 tale azione si rivolse verso i Musulmani, compreso i cosiddetti Moriscos, i musulmani convertiti. A partire dal XVI secolo miglior sorte non toccò ai protestanti anch’essi ritenuti eretici.


L’inquisizione si estese nella sua azione anche nei domini spagnoli delle Americhe e Carlo V istituì tale ufficio o tribunali nei Paesi Bassi (1522), al fine di reprimere proprio il Protestantesimo. L’ aggettivo crudeltà va molto stretto all’azione  che quanto sopra comportò.


In quel periodo vengono considerati come protomartiri della riforma due Agostiniani bruciati vivi sulla grande Place di Bruxelles il 1\7\1523. In Portogallo vengono istituiti tribunali dell’inquisizione nel 1531 sotto re Giovanni III per procedere contro gli ebrei e procedere alla confisca dei beni.


L’inquisizione Spagnola fu abolita da Napoleone nel dicembre del 1808, ma fu restaurata da Ferdinando VII nel 1814, soppressa di nuovo dalla rivoluzione del 1820 e nuovamente restaurata nel 1823. L’inquisizione dopo cinque secoli seguitò a vivere ed operare in nome e per conto della difesa del popolo Cristiano e le soppressioni che la colpirono nel sette\ottocento significarono più che altro il rifiuto degli stati a rendere esecutive le sue sentenze.


L’unificazione d’Italia le diede finalmente l’ultimo colpo: il colpo mortale.


Oggi essa vive unicamente come congregazione Ecclesiastica (il Santo Ufficio) ed alcune sue sentenze hanno praticamente in alcuni stati esecuzione dai poteri Civili in forza di particolari Concordati, Baviera art.3, Polonia art.4 e 13, Lituania art.5,Italia art. 5 e 29\I…Lo speciale segreto dal quale fu sempre circondata l’opera degli inquisitori, non hanno mai consentito con certezza di seguire la loro opera, specie riguardo alle enormi ricchezze confiscate agli eretici ,in sei secoli, nel  continente europeo.


Né si può valutare con certezza l’enorme numero di indigeni trucidati nelle colonie americane, dove tale azione si accanì violentemente nei loro confronti in quanto pagani o portatori di eresia.


I Tribunali dello Stato Pontificio portarono avanti una fortissima azione di repressione dei movimenti Nazionalistici tendenti alla riunificazione del territorio Nazionale Italiano.

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